migliori amici

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"Il conto grazie" chiese alla cameriera

Risi

"Cos'hai da ridacchiare tu" disse cominciando a ridere a sua volta

"Quella adesso torna e ti mette il numero dentro il librettino" dissi agitando il vino bianco rimasto nel fondo del mio bicchiere

"Eccolaaaa se dai Bianca, non credo ci sia così poca professionalità in un ristorante a 4 stelle"

"Se lo fa, avrai una penitenza"

"Cosa?? Da quando sono queste le regole"

"Da quando lo dico io" dissi sorridendo ironicamente

La cameriera si avvicinò, con un librettino in mano e già dalla distanza potevo intravedere un piccolo pezzettino di carta spuntare dalla prima pagina

Lo mise davanti a Mason, facendo finta io non ci fossi

Lo apre, essendo troppo inclinato, il bigliettino scivolò via

Mi abbassai e lo raccolsi con un sorriso stampato in faccia

Lo girai verso di lui e sorrisi, scuotendolo e sbattendoglielo in faccia

"+44 5629...."

Me lo prese dalle mani e lo strappò

Quella piccola azione scatenò un benessere interno inspiegabile

"Che peccato, avevate potenziale come coppia" dissi sarcasticamente mimando un'espressione triste e rammaricata

"Ha ha ha dai su sgomberiamo che il principe ti starà aspettando" disse

Lasciò i soldi sul tavolo e ci dirigemmo verso casa mia

"Sai già di cosa parlerete?" disse

"Le solite cose" sospirai

"Lo sai che non devi parlarci per forza, Kai è la persona più complicata che esista"

"Dovrò prima o poi, non preoccuparti"

Una volta svoltata la via, vedemmo Kai appoggiato alla porta di casa

Mason si abbassò, così da raggiungere più o meno la mi altezza, così da permettermi di salutarlo con un bacio sulla guancia

"Grazie per stasera" dissi sottovoce, quasi come avessi paura che lui ci avrebbe potuto sentire anche se a un chilometro di distanza

"A te bellissima" disse facendo l'occhiolino e allontanandosi fino a che il buio delle vie misteriose di Londra lo inghiottì del tutto

Ok ora o la va o la va, cioè non è che ho tanta altra scelta

A testa alta mi incamminai e mi presentai davanti a lui

Lui alzò lo sguardo e mise il cellulare in tasca il secondo dopo che riconobbe la mia presenza

"Sei venuta" disse contento

"Eh beh, casa mia, sai com'è" dissi cercando di rompere lo strato pesante di disagio che stava iniziando a crearsi

"Vieni, entriamo, fa freddo, tranquillo Amy non c'è, è ad un appuntamento" dissi infilando la chiave nella serratura ghiacciata

l'angelo in bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora