resti?

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A/N!
Buonasera! Grazie per le 69k!

Dopo aver visto che girone che aspetta a marzo mi si era un po' gelato il sangue ma forza!

Stasera doppio capitolo ;)

Buona lettura!!!

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Tranne per un coro di urla prodotto da alcuni bambini in aereo, tutto filò liscio per quanto riguarda il viaggio

Non riuscii a riposarmi neanche per caso, ero distrutta, in taxi continuavo a fare la campana, una volta la testa cadeva a destra e una a sinistra

"Via?"

"Eh?"

"Si, potrebbe ripetermi la via?" domandò cortese il tassista, palesemente scocciato dal mio stato mentale

Gli spiegai la via per una seconda volta, probabilmente al primo tentativo gli avrò detto qualche strada inesistente e se ne sarà reso conto troppo tardi di chi aveva a bordo

"Ecco a lei" con tanto di mancia pagai l'uomo paziente che senza lamentele riuscì a portarmi a quella che fino ad un mese fa, era casa mia

Bussai, sprovvista di chiavi, le avevo lasciate ad Amy visto che non pensavo in un mio ritorno, o almeno, non così presto e sicuramente non avrei mai pensato fosse permanente, quindi entrare in possesso di una copia non avrebbe avuto tanto senso

Con le mani incrociate dietro la schiena, aspettai che qualcuno aprisse mentre guardavo in giro sorridente, Dio quanto mi era mancata questa città, anche con la stanchezza che arrivava fino al centro della terra, riuscivo a mantenermi in piedi con determinazione

"Vado ad aprire io" sentii dall'altra parte, suono ovattato, la porta faceva traspirare poco o niente

Appena spuntò il suo viso davanti al mio, ci vollero alcuni secondi per farle connettere cosa stava accadendo e chi io fossi

Mi guardò sbalordita, a bocca aperta mentre dietro di lei spuntava Marcos con un frullato in mano

"BIANCAA" egli spostò la mia migliore amica per abbracciarmi prima di essa, mi strinse forte forte a se per poi farmi dondolare assieme a lui

"LEVATI" sentii provenire dalle sue larghe spalle che coprivano imponenti Amy, che spostando il ragazzo, riuscii ad avere un contatto visivo con me di nuovo, ma quella seconda volta, realizzò in tempo e mi abbracciò, chiudendo gli occhi mentre spingeva la mia schiena verso di lei, mettendo tantissima pressione in quei piccoli palmi

"Cosa ci fai quii!???" domandò quasi fosse una predica mentre buttava l'occhio sui miei bagagli

Appena collegò i punti, mise le mani a mo' di conca sulla bocca e urlò di felicità, cogliendo di sorpresa sia me che lo spagnolo, che cercava solamente di godersi gli ultimi sorso di quello che si presentava come un composto di bacche: pezzi di mirtillo attaccati alle pareti del contenitore in plastica e altri di more che si erano insediati all'interno della cannuccia rigorosamente in acciaio per salvaguardare l'ambiente

"RESTI?" chiese lei, mettendo le mani a mo' di preghiera, guardandomi con lo sguardo di una bambina alle prese con il giorno più felice della sua vita

Annuii velocemente mentre mantenevo vivo il sorriso

Mi abbracciò una seconda volta, pure Marcos si aggiunse, riuscendo a stringerci entrambe con le lunghe e forti braccia che possedeva

"Vieni vieni dentroooo" emozionata mi invitò all'interno dell'abitazione che non era cambiata di una virgola, se non che era un pochino più disordinata e spenta

"Non ci sono io e smetti di pulire?" domandai ironicamente mentre raccoglievo alcune cartacce dal bancone dove ogni mattina posizionavo la mia adorata camomilla con quel 5% di melatonina che era sufficiente per farmi dormire anche 10 ore di fila

Entrambi si misero a ridere e fu proprio l'incontro con lo sguardo dell'ispanico che mi salì un dubbio sulla sua presenza

"Sentite un po' ma c'è qualcosa che dovrei sapere?" corrugai le sopracciglia, puntando con lo sguardo il modo in cui lui passava la mano dietro la schiena di lei, pensando di sfuggire alla mia vista impeccabile

Dopo che mi raccontarono velocemente e anche abbastanza in sintesi, come siano arrivati a frequentarsi mi si riscaldò il cuore, vedere una delle persone più importanti per me, con quel sorriso perfetto che si ritrova, era un sollievo personale

Successivamente, per ovvi motivi, mi ritrovai a dover andare al campo, motivo uno perché dovevamo accompagnare Marcos, motivo due era... era perché volevo rivedere i miei ragazzi e uno in particolare a dir la verità

Una volta che Amy fece tutta la misteriosa e mi disse di attendere fino al suo segnale, fui sgamata da Kepa che era, anch'esso, appena arrivato per l'allenamento

"MI AMOR" urlò a tutto spiano per poi prendermi in braccio, staccandomi dal suolo di almeno 3 metri, portandomi in alto sembrava quasi potessi volare

Tutti si affrettarono a vedere motivo dell'urlo del portiere, prima spuntarono delle facce giovani, della primavera del Chelsea, mentre uno ad uno, come funghi, pure la prima squadra si presentò

Ognuno si prese il tempo di stritolarmi fino a farmi venire un attacco d'asma e di urlare in modo libero come fossimo ad un asilo

"Mi siete mancati anche voi" dissi riprendendo fiato, accostando la mano sulla trachea per riuscire a sentirmela ancora funzionante sotto le dita

"Belle??" chiesi a Kai, che contento mi prese a braccetto e mi portò passo passo dentro

"Viene tra un po'"

Quando tutti continuavano a pormi domande su domande, quesiti a cui non facevo troppa attenzione dal momento che riuscii a trovare il suo sguardo, in fondo al campo mentre palleggiava

Riuscii a sentire il balzo che fece il pallone quando anche lui si rese conto della mia presenza

Non si scompose, aveva una faccia che non esprimeva niente... come se fosse contrariato

Si presentava con la tenuta di allenamento, un fascia collo che lo copriva fino a poco sotto del mento, barba ben rimossa, facendo lasciare solamente quei piccoli peletti che mostravano una specie di 'ombra' che faceva sembrare avesse ancora la composizione sul viso

Mentre gli occhi parlavano più di tutto il corpo, visibile come non gliene fosse importato, dall'esatto momento in cui riprese a calciare la palla energicamente, mettendo il focus solamente sul suo riscaldamento che probabilmente a modo suo di vedere, avevo interrotto.

l'angelo in bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora