quanto avrei voluto

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A/N!
SIAMO A 50k!
Nessun 'grazie' sarà mai abbastanza per colmare tutto il supporto che mi date ogni giorno, con voi le mie insicurezze sul mio lessico, sul modo di scrivere e sulla mia impostazione della storia, spariscono. È gratificante sapere che della gente apprezza il mio hobby, soprattutto se per me non provoca affaticamento o noia, anzi.
Sono molto contenta e non potreste farmi regalo migliore delle 50k letture, è considerabile un regalo in anticipo visto che il mio compleanno non è così lontano! (per i curiosi, è il 20 dicembre!)

Grazie, grazie e grazie ancora, questo traguardo lo dedico a me, alla storia, a Mason ma soprattutto a VOI! Voi siete i veri protagonisti! È soprattutto un vostro merito <333

Buona lettura!

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Il tempo in aereo risultò più corto di quanto mi aspettassi, o almeno, due ore e mezzo erano ma 20 minuti sembravano

Inutile dire che impiegai almeno 3/4 di quel tempo a piangere, era abbastanza scontato

Scrissi ad Amy appena mi venne il mente

"Com'è la situazione?" domandai

"È venuto qua" non inserì soggetto ma capii immediatamente a chi si stesse riferendo

"Cosa gli hai detto?"

"Niente, ha capito da solo e vedere come le sue iridi brillavano ha fatto male"

Cazzo Amy potevi fare a meno.

Tirai fuori dalla custodia del telefono, una polaroid che avevamo scattato mesi fa con l'orsacchiotto che avevo circondato con la sciarpa dell'Italia

Perchè un pezzo di carta fa così tanto male? pensai

Nel bel mezzo del mio pianto alla sola vista di quella foto, cominciò a vibrare il telefono molteplici volte, una seguente all'altra

Mason Chelsea: Bianca mi vuoi spiegare cos'è successo??! ~ 11:15
Mason Chelsea: dove sei ~ 11:15
Mason Chelsea: cosa significa "scusa, per tutto." ~ 11:16
Mason Chelsea: aiutami a capire ~ 11:16
Mason Chelsea: per favore rispondi ~ 11:16

Vidi sulla schermata di blocco

Alcune lacrime bagnarono lo schermo mentre leggevo quei cinque messaggi

Non se lo meritava e lo sapevo benissimo ma ormai la scelta era stata fatta e non si poteva tornare indietro

"L'amore dei giovani è sempre quello che fa più male.." commentò un'anziana signora che sedeva accanto a me

Pensavo stesse dormendo ma dettagli

"Mhm?"

"Oh non ti preoccupare tesoro, ho solo notato che guardavi quella foto ed è bastato per capire" si spiegò

"Ah..." replicai buttando lo sguardo sulla foto che mantenevano le mie mani

"Si capisce che lo ami tantissimo solo dal modo in cui soffri" disse sorridendo leggermente

"È vero.. ma è andata così per delle ragioni.."

"Se entrambi siete stati bene, le vostre strade si rincontreranno" aggiunse portando della speranza

"Non lo so... lo spero" dissi coprendomi il viso inzuppato di lacrime

"È un peccato che un bellissimo volto cone il tuo debba essere attraversato da così tanto dolore" disse come ultima cosa, non le risposi

Misi via la foto e cercai di riacquistare fiato perso da tutto lo sforzo messo nei singhiozzi

Quanto avrei voluto non farlo.
Quanto avrei voluto evitare di rovinare tutto. Quanto avrei voluto risparmiargli un dolore simile.
Quanto avrei voluto tutto ciò fosse stato solo un bruttissimo incubo.

S/T: arrivo in Italia
Eccomi, aeroporto di Roma, Fiumicino.

Ero spaesata, solo un paio d'anni erano passati dall'ultima volta ma, sembravo essermi dimenticata tutto

Guardavo un po' a destra, un po' a sinistra, cercando di trovare un volto familiare ma nulla

Tenevo la valigia attaccata al fianco, sapevo come funzionava, mancava soltanto mi rubassero il bagaglio...

Con gli occhi stanchi incontrai lei, la mia mamma, era proprio lei

Ci rendemmo conto nello stesso momento di starci fissando a vicenda, ma bastò per farci correre incontro e darci un abbraccio forte forte, quasi ad ostacolare le vie respiratorie l'una dell'altra

Mi staccai e le diedi un bacio lieve sulla guancia delicata

"Amore mio come sei bella e cresciuta" disse emozionata mentre analizzava il mio corpo

Sfoggiai un piccolo sorriso che svanì il secondo dopo che notai la sua figura, stanca e con le occhiaie fino al pavimento, capelli bianchi sparsi per la cute, dove erano finiti i suoi capelli lunghi e sani? Quei capelli castani paragonabili a quelli di una principessa?

Presi il tempo per guardare pure il resto del corpo, esile, magro, debole.

"Mamma.. stai bene?" domandai ingenuamente, non sapevo che risposta aspettarmi

"Si ora si" rispose guardandomi quasi con occhi innamorati

"Ma adesso andiamo! Abbiamo solo 2 minuti prima di dover pagare il parcheggio" mi prese per mano e ci avviammo verso l'uscita

Appena vidi la macchina in cui ci dirigevamo, mi sorsero un altro paio di dubbi...

"Ma... che fine ha fatto la Mercedes?" domandai mentre prendevo posto nella Fiat Punto in cui era salita mamma

"L'ho venduta tesoro, era troppo costosa da mantenere e in più non serviva" rispose cercando più pretesti possibile

"Ah... ok"

Per carità a me non frega nulla se la macchina che mi trasporta è una Lamborghini o una Panda, era solo per curiosità

"Come è andato il volo..? Tutto ok?" domandò mentre accendeva la sigaretta tra le dita

Non sapevo fumasse...

"..Abbastanza bene" dissi non facendo riferimento al fumo che mi stava andando tutto in viso

Dopo quella domanda calò in silenzio, nessuna delle due sembrava trovare il momento o la situazione giusta per iniziare una conversazione

Tra mamma e figlia non ci si dovrebbe mai trovare così ma... gli argomenti di cui parlare erano troppo oltre il limite

Non sembrava il caso di parlare di papà, né di Mason, tantomeno di come si era ridotta lei...

l'angelo in bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora