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"Ti sei superato questa volta" commentò Madison ingoiando l'ultimo boccone di filetto. L'uomo sorrise prendendo un goccio di vino rosso dal suo bicchiere e fissando la ragazza con malizia. Non riusciva a toglierle gli occhi di dosso e veniva continuamente beccato in flagrante mentre pensava a tutti i modi in cui poteva far Madison sua. Il profumo di lei lo aveva inebriato e gli aveva messo in cortocircuito la testa e il buon senso. Avrebbe voluto dichiararle il suo amore in uno dei modi più passionali che conoscesse, ma allo stesso tempo voleva andare piano sapendo che la ragazza era ben fragile rispetto a come l'aveva trovata. 

"Mi dispiace averti fatto sgarrare con la dieta ma sono sicuro che saresti crollata per mancanza di energie. Poi, avevo in programma da un po' di cucinare per te" confessò lui, di fronte davanti a lei. "Sei proprio bella stasera, ma lo sei sempre" si complimentò lui guardando la ragazza in un vestito in pizzo nero, corto, con due spalline molto fini. Lui invece indossava un paio di jeans skinny, una camicia bianca e una giacca semi elegante. Aveva addobbato la tavola con delle candele. Si era impegnato nel migliore dei modi per offrirle l'appuntamento più galante e intimo che potesse riservarle, sapendo bene che lei non avesse voglia di uscire e andare in qualunque ristorante di lusso perchè non avrebbero potuto parlare in pace. Sì, parlare in pace Sebastian.  

"Grazie Seb, grazie per questa serata" sorrise lei, bevendo del vino e asciugandosi la bocca con il tovagliolo. 
"Ti aiuto a sistemare ora" si alzò la ragazza ma lui la bloccò, appoggiando una mano su quella di lei. Il tocco gli mandò delle scariche di adrenalina e di tensione sessuale che era chiaramente percepibile ogni qualvolta i due erano insieme. 

"Ci pensiamo domani mattina. Andiamo di là ora" disse Seb alzandosi e spegnendo le candele con un soffio. Madison aveva tenuto su i tacchi solo per scena e infatti chiese a Sebastian un minuto per toglierli. 

"Aspetta bimba" l'uomo, cogliendo il momento, la prese all'improvviso a mo di sposa e fece le scale con lei in braccio. Colta di sorpresa, Madison fece un leggero urletto e scoppiò in una risata, che fece nascere un sorriso sul volto del moro. 

"Sei ancora più leggera di quanto ricordassi. Vedi che il mio filetto è servito" scherzò il ragazzo camminando verso la camera di lui, dove aveva già portato il borsone di Madison con il cambio per il giorno dopo. Le aveva detto fin da subito che poteva rimanere a dormire da lui e il sì di Mad gli aveva fatto più o meno capire che fossero sulla stessa lunghezza d'onda. Che entrambi avrebbero concluso la serata nella stessa maniera. O almeno così si sperava. Ovviamente Madison non aveva nemmeno voluto pensarci un istante, a tutti i torti che lui le aveva fatto, aveva solo seguito le farfalle, ma non quelle allo stomaco.

"Sei esagerato" rispose lei mettendo i piedi per terra e posizionandosi davanti allo specchio. Si piegò per togliersi le scarpe che mise al lato dello specchio. La sua schiena battè contro il petto di Sebastian, che l'abbracciò da dietro, appoggiando il mento sulla spalla di lei. Allo specchio erano la coppia più bella del mondo, pensò l'attore. Sorrisero entrambi, guardando il loro riflesso.
"Non mi sembra vero di averti di nuovo qui con me" sussurrò lui, aumentando la stretta sui fianchi di lei. Se non fosse stato per il momento estremamente sessuale, Sebastian si sarebbe messo a piangere per la nostalgia, per i sensi di colpa e il male che aveva causato all'unica persona che lo abbia mai amato e voluto genuinamente. 
"Anche io sono contenta di essere qui." commentò lei, guardandolo sempre dal riflesso dello specchio con un sorriso dolce. A Madison erano mancate le attenzioni e le galanterie dell'uomo. Ad eccezione del buon sesso che avevano sempre fatto, le mancava il sentirsi amata e il sentirsi bene e spensierata ogni volta che era accanto al moro.  

Seb toccò la mano di lei, salendo lentamente sul braccio e spostando i capelli dalla spalla. Gli occhi di Madison non si spostarono mai dagli occhi di Sebastian che ora erano impegnati a guardare la schiena nuda della ragazza. Iniziò a baciarle il collo lentamente, soffermandosi in particolare sul punto che si ricordava essere quello debole della mora. La modella si appoggiò a lui indietro con la schiena, facendo sfiorare anche il bacino di lei con lui. Chiuse gli occhi lasciandosi andare, tutti i suoi muscoli si distesero e il collo continuava ad essere baciato languidamente dal moro. Avrebbe voluto lasciarle mille segni ma la pelle era troppo perfetta per torturarla così, e sarebbe stato un problema anche per lei per il lavoro e la sfilata. La mano di Sebastian cadde sulla gamba di Madison. La pelle calda di lui incontrò quella piena di brividi della mora: la mano salì piano piano, facendosi largo sotto la seta nera.
"Mi sei mancata tantissimo" sussurrò lui con il fiato caldo contro il collo di lei. Madison si voltò verso di lui con un sorriso e gli tolse la giacca, senza smettere di guardare le pozze di ghiaccio. Con le mani iniziò a slacciare pian piano i bottoni della camicia bianca. Il respiro di entrambi iniziava a farsi pesante, ma si volevano godere tutti e due il momento. Volevano far dissipare piano piano la tensione. Le piccole mani di Maddy finirono sulle spalle nude di lui e tolse la camicia facendola cadere sul pavimento.
"Anche tu mi sei mancato" sussurrò lei guardandolo negli occhi e avvicinandosi maggiormente a lui. Le mani dell'uomo andarono prima sulla zip sulla schiena della ragazza, che vide dallo specchio, e poi sulle spalline di lei, facendole cadere l'abito. 

Monday | sebastian stanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora