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Il ragazzo era seduto a bordo della sua Range Rover aspettando che la mora scendesse. Dopo 5 minuti, la portiera del passeggero si aprì e una sorridente Madison con una maglietta lunga di Chris e un paio di jeans salì in macchina.
"Come sei bella" Chace si complimentò subito, sbilanciandosi per darle un bacio sulla guancia.
"Hai detto qualcosa di semplice no?" domandò lei lasciandogli un bacio sulla guancia.

"E' perfetto. Com'è andata oggi?" Crawford avviò la macchina, mettendosi in marcia e guidando verso il ristorante d'asporto.
"Tutto bene grazie! E' dura far combaciare tutto però ce la sto facendo" sorrise la ragazza mettendosi la cintura di sicurezza e girando il busto verso l'uomo.

"Ho seguito la tua intervista. Caspita eri bellissima davvero. Immagino che il coinquilino a cui ti riferissi fosse Tom, giusto?" Chace voleva conoscere di più la ragazza per cui aveva sempre avuto un debole e così aveva iniziato a guardare interviste e sfilate per conoscerlamaggiormente.

"Sì proprio lui. Infatti ti avrei invitato volentieri da me ma non potevo proprio cacciarlo di casa" Madison sorrise guardando il profilo perfetto del ragazzo di fianco a lei."Stasera cosa mi proponi?" continuò la ragazza.

"Ti sto per portare nel ristorante cinese più buono che ci sia e puoi scegliere tutto quello che vuoi dal menù" sorrise lui "a te sta bene? So che sei sotto dieta ferrea..." si voltò di scatto verso la mora, temendo che fosse un problema.

"No no tranquillo. Avevo già contato questo pasto come giorno di sgarro." alzò le spalle, rassicurandolo con un sorriso. Madison sentì poi una canzone di Ariana Grande passare in radio e alzò leggermente il volume.

"Mi sembra giusto informarti che quando noi staremo aspettando il cibo fuori dal ristorante, a distanza, ci saranno dei fotografi per immortalare la nostra uscita. So che hai problemi con troppe persone intorno quindi i manager hanno optato per degli scatti a distanza"
"E' okay davvero, grazie per averne tenuto conto" Madison allungò la mano verso quella di Chace e la strinse leggermente. "Apprezzo che tu me l'abbia detto, stai tranquillo" rise debolmente la ragazza adorando fuori dal finestrino le luci colorate di Atlanta.
"Madison" Chace la richiamò dopo qualche secondo che le aveva lanciato diverse occhiate senza riceverne una in risposta.

"Dimmi" lei si voltò e i loro occhi azzurri si incrociarono per un istante.

"Stai uscendo con me per ripicca?" domandò mordendosi il labbro e parcheggiando la macchina in un posteggio davanti al ristorante.

"Mh?" corrucciò lo sguardo la ragazza, non lasciandogli la mano. Chace emise un sospiro e tolse le chiavi della macchina dal quadro e si voltò completamente verso di lei, slacciandosi la cintura perché impedito dai movimenti.

"Intendo... ho visto come vi guardavate tu e Sebastian al matrimonio" il ragazzo aveva capito che fra i due c'era stato necessariamente qualcosa, perché si scambiavano troppi sguardi nascosti fraintendibili. Inoltre, aveva assistito in lontananza allo schiaffo che la mora aveva dato al suo amico. Non poteva essere stato nulla.

"Non stiamo insieme io e lui" scosse la testa Madison, fingendo che il ragazzo avesse detto un'assurdità.
"Ma lo siete stati per un periodo" annuì Chace guardandola con tenerezza.
"No" continuò a scuotere la testa la modella.

"Non era una domanda Madison. Si vede che c'è quella cosa fra voi due. Ho visto la vostra ultima intervista. Ti chiedo solo di essere onesta con me"
"Sto uscendo con te per il contratto e perché sei simpatico e mi sono sempre trovata bene con te. Altrimenti non ti avrei chiesto di uscire io, no? Ora scendiamo che ho fame" la ragazza sorrise e scese dalla macchina tagliando corto. Aveva già adocchiato qualche paparazzo ma aveva fatto finta di niente. Chace allungò un braccio verso di lei e lei gli prese la mano, dirigendosi verso il ristorante e mettendosi le mascherine. Entrarono e ordinarono rapidamente, per poi uscire e aspettare di essere chiamati una volta pronto l'ordine. Madison stava già sognando i suoi gamberi fritti in qualsiasi salsa, mentre Chace la guardava e le sorrideva teneramente, tirandola poi in un abbraccio.

Monday | sebastian stanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora