75

136 10 3
                                    

Non era professionale controllare il telefono durante la sfilata, ma Madison non vedeva l'ora di mangiare finalmente del vero cibo. Prese velocemente il telefono dal camerino che divideva con altre ragazze e vide 10 chiamate perse da parte di Taylor Simone e un messaggio.

"Chiamami appena puoi"

Qualsiasi emozione stesse provando in quel momento Madison, venne messa direttamente in pausa non appena lesse quelle tre parole. Un dolore allo stomaco, ben lontano da essere un crampo di fame, iniziò a farsi spazio nella sua pancia. Un respiro strozzato uscì dalle sue labbra e la testa iniziò a girarle mentre con il pollice tremante schiacciò sul contatto comparso sullo schermo e appoggiò il telefono all'orecchio.

"Mad che stai face-" la voce di Irina arrivò lontana all'orecchio di Madison che si era seduta al suolo mentre l'amica correva vicino a lei.
"Madison lo so che sei alla sfilata ma appena puoi vieni qui, è urgente. Si tratta di Chadwick" Taylor Simone era stata concisa e rapida nel parlare con l'amica, che non aveva invece parole per replicare.
"Arrivo subito" disse Madison spostando il cellulare dal suo viso e guardando ancora lo schermo illuminato.

"Madison che succede, come stai, parlami" Irina la stava scuotendo per le spalle mentre la ragazza ancora non capiva nulla. Irina l'aiuto ad alzarsi sui suoi piedi e a togliersi i tacchi.

"Devo andare, devo andare" scosse la testa Madison guardando Irina negli occhi azzurri.

"Ti chiamo Ana" disse correndo fuori dalla stanza, cercando l'assistente della mora. Madison si tolse subito tutto quello che indossava per mettersi un paio di pantaloni e top che aveva portato come cambio per il post sfilata. Si stava infilando le scarpe mentre Ana entrò nella stanza seguita da un manager.

"Madison non te ne puoi andare, c'è la conferenza dopo e sei la nostra punta di diamante." aveva alzato la voce l'uomo mentre la modella raccoglieva tutto quello che era suo.

"Ana fai chiamare un taxi per l'aeroporto più vicino e fai preparare il jet subito. Devo andare a Los Angeles" parlò la mora indicando la bionda che annuì con il cellulare in mano iniziando a fare le telefonate necessarie. Non aveva mai visto Madison così sotto shock e doveva esserci qualcosa di grave necessariamente.

"Madison hai firmato un contratto dannazione!" il manager alzò la voce quando Madison scoppiò in lacrime, in balia delle proprie emozioni.

"Il mio amico sta morendo e non posso stare qui ora! Devo andare!" dopo il suo grido la stanza si silenziò in un istante. Quelle parole non solo avevano ferito le persone che avevano sentito Madison, ma avevano ferito anche lei perchè se l'aveva detto ad alta voce significava che stava succedendo davvero.

"Corri allora, qui me la caverò io" il manager la incoraggiò prendendola per un braccio e facendola uscire. Madison sussurrò un leggero grazie ed uscì con la sua borsa: mise un paio di occhiali da sole sul naso e si diresse dietro ad Ana che la teneva per mano. Le lacrime scorrevano sulle guance di Mad mentre stringeva la mano dell'amica diretta verso l'uscita. I fotografi iniziarono a flasharle gli occhi non appena uscirono e così i giornalisti gridavano mentre lei si sentiva sballottata dai giornalisti che le ponevano domande che non giungevano nemmeno alle sue orecchie. Ana si voltò verso di lei per assicurarsi che fosse ancora in grado di camminare e le aprì la porta facendola entrare e chiudendola dietro di lei. Non si dissero niente le due giovani: si stringevano le mani fortemente, appoggiate al sedile. Ana sapeva della situazione di Chadwick e sapeva che non avrebbe potuto dire nulla all'amica perchè nemmeno lei era sicura che tutto sarebbe andato davvero bene.

Il viaggio silenzioso ai sensi della mora apparve fin troppo lungo. Non sapeva che pensare, non sapeva che dire, semplicemente non sapeva. Era in quel momento che avrebbe dovuto fare i conti con qualcosa che aveva rinviato troppo a lungo. Era da anni che questa fine aveva fatto capolino nella mente di Madison, ma come sempre lei aveva cercato di allontanare quel pensiero. Quel pensiero che era cresciuto ogni giorno a sua insaputa in un angolo nascosto del cervello, quasi preparandosi a colpire quando meno se lo aspettasse. La morte era qualcosa che Madison aveva sempre allontanato dai suoi pensieri: la madre se n'era andata ad una giovane età e lei era troppo piccola per ricordarsi cosa significasse davvero perdere qualcuno. Era così piccola che non aveva nemmeno avuto il tempo di affezionarsi a quella madre sorridente che vedeva nelle loro foto di famiglia quando era solo una neonata. A Chad invece si era affezionata, aveva avuto il tempo di uscire con lui, ridere, scherzare, conoscerlo, aveva avuto il tempo di legarsi. Nonostante quello che Taylor Simone le aveva rivelato ai tempi della scoperta della malattia, lei non si era mai preclusa di conoscere un animo buono come lui. Nonostante la paura, lei non si era preclusa niente. E forse era stato quello il suo errore. Forse avrebbe dovuto limitarsi, fare due passi indietro. Che significava legarsi a qualcuno sapendo che sarebbe arrivata una fine? Madison delirava persa nei suoi pensieri, scosse la testa per allontanare quei pensieri folli che le stavano annebbiando la razionalità. Lei non avrebbe mai rinnegato nè tantomeno rimpianto di aver conosciuto Chadwick. Sapendo quella fine, l'avrebbe rifatto mille volte ma in quel momento doveva fare i conti con il dolore della perdita. Il sapere che lui era lì e che presto non ci sarebbe più stato. 

Monday | sebastian stanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora