Bum.
La polvere da sparo mi solleticava le mani mentre continuavo a sparare colpi su manichini di metallo.
Bum, Bum, Bum.
I suoni dei colpi ininterrotti mi riempivano le orecchie. Le cuffie per proteggermi dal rumore erano appoggiate sul tavolino dove c'erano anche i proiettili e i caricatori. La mia musica erano quei secondi in cui il rumore dell'impatto dell'acciaio contro il proiettile risuonavano nella stanza.
Sono cresciuta così, ormai era la mia normalità, a altri sembrava strano, per me invece era routine.
La donna che mi ha fatta nascere aveva lasciato questa casa quando io avevo 4 anni. Non mi importava perché se ne fosse andata. Aveva fatto la sua scelta, e di certo non avrebbe mai avuto una seconda possibilità.
All'età di 12 anni presi in mano la mia prima pistola, quello è stato il momento in cui la mia parte infantile e dolce aveva smesso di esistere.
All'età di 14 anni sparai alla prima persona vivente, quello è stato il momento in cui la mia anima aveva smesso di vivere, e a me andava bene così.
Posai la pistola sul tavolino e con un panno nero la pulì dalla polvere da sparo e la svuotai da caricatore e proiettili.
Andai di sopra in cucina e mi feci qualcosa da mangiare.
La casa come sempre era deserta se non qualche donna delle pulizie che andava qua e là, mio padre era in giro per affari e mi aveva solo detto di vestirmi bene perché stasera ci sarebbe stata una cena con un suo nuovo socio in affari.
Amavo mio padre, mi ha sempre trattato come una principessa. Ho sempre sentito dirmi dagli altri che io ero solo una stronza viziata, e io non me ne sono mai vergognata. E non per sbattere in faccia agli altri la differenza economica che c'era tra me e loro, ma per far notare che mio padre si era fatto il culo e era arrivato fino a questo punto. In modo legale o meno era un altra questione.
Sono sempre cresciuta con la convinzione che a questo mondo non esista il giusto o lo sbagliato. Nessuno è buono o cattivo. La morale è solo un codice di comportamento che ci limita dal fare le scelte più difficili.
Non dico che adesso uno in strada possa uccidere un vecchio passante che si gode i pochi anni di vita che gli restano, ma dico che l'uccidere, il rubare e le altre cose che vanno contro il codice morale dell'uomo siano soltanto scuse per persone senza controcoglioni che non vogliono fare scelte difficili per cambiare il corso della loro vita.
Forse mi sbaglio, o forse no.
Finì di mangiare e andai in camera mia. Mi buttai sul mio letto matrimoniale con le lenzuola di seta nere e chiamai la mia migliore amica, Rosie.
Lei è stata l'unica figura femminile che ho avuto accanto nel corso della mia vita. Ci siamo conosciute da piccole. Suo padre fa lo stesso mestiero del mio e per me è come se fosse un secondo padre, e per mio padre come se fosse un fratello.
"hey Ol come va?" solo lei poteva usare quel diminutivo, anche se non c'era motivo di preoccuparmi visto che non ho mai avuto amici, per mia scelta. "bene, mi sto solo annoiando" dissi io sbuffando e rigirandomi a pancia in giù "hai finito di sparare a persone inanimate?" lei non aveva mai fatto del male a nessuno, non voleva entrare in questo mondo, non voleva struggersi ogni volta che una persona moriva davanti ai suoi occhi, non voleva sentirsi in colpa ogni volta che una persona moriva per causa della pistola che teneva fra le mani. Lei non era come me "si, ormai mi annoiano." dissi io guardandomi le unghie placcate di smalto nero. "Ho saputo che stasera hai una cena con William" disse lei estasiata "si, e chi è?" chiesi confusa "Cazzo Olivia ma non sai proprio niente? Mason William, il ragazzo che ha perso il padre da poco e che ha quasi buttato fuori gioco quegli stronzi dei Carter"
I Carter erano la famiglia rivale dei giri di mio padre, degli sciocchi che credevano che ciò che stessero facendo fosse solo un gioco e che la vincita sarebbe stata un po' di soldi.
"Ah, non lo sapevo" dissi io "sempre la solita..." mi rispose lei.
io e Rosie restammo a parlare per un po', poi la salutai per prepararmi dicendole che l'avrei chiamata domani mattina per aggiornarla su come fosse andata quella cena.
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mafia in love
AksiIN REVISIONE Olivia Anabel Rubin Lois figlia di uno dei mafiosi più grandi d'America, vive nella grande New York con suo padre. Cresciuta per combattere, per prendere il posto un giorno nell'attività del padre. Ha 19 anni, finito il liceo si trova...