capitolo 39

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Erano passati un paio di giorni, alcuni lividi sulle gambe erano già spariti. La schiena mi faceva meno male quando mi muovevo, e a volte riuscivo pure a dormire su un fianco.

Tra 4 giorni avrei avuto l'incontro con il signor Rossi, volevo usufruire di quel tempo per allenarmi il più possibile.

Infatti ero giù in stanza insonorizzata. Stavo provando a sparare a occhi chiusi, prima sparavo un tiro con occhi aperti, poi caricando dovevo mantenere esattamente quella traiettoria di sparo visto che avevo gli occhi chiusi.

I primi colpi erano stati veramente facili. Ho sempre avuto il braccio fermo. Infatti adesso stavo provando a sparare in piedi con gli occhi aperti, poi piegarmi, chiudere gli occhi e mirare alla testa.

Continuavo così per mezz'ora, su e giù, su e giù. Volevo provare una cosa più difficile. Mi bendai e caricai la pistola. Prima di mettermi la benda giù a coprirmi la vista, mi posizionai, in piedi davanti al primo manichino. Presi la mira e poi mi misi la benda.

Quando spari, è come se dovessi immaginare una linea immaginaria, tra la canna della pistola e l'obbiettivo. Dovevi ispirare e mantenere il fiato per non tremolare con le mani.

Io già da prima avevo trovato la linea che dovevo seguire. Sparai stando in piedi. Feci un passo laterale, della grandezza che avevo già calcolato, mi abbassai e puntai alla testa del manichino successivo.

Mi alzai, sparai. Passo, giù, sparo.

Quando stavo per alzarmi per fare l'ultimo, andando lateralmente, toccai con la spalla una cosa robusta e grande. Indietreggiai, mi girai verso quel corpo, puntai la pistola alla stesso altezza di quando dovevo farlo con i manichini quando gli prendevo la testa.

Mi tolsi la benda. C'era Mason con le braccia incrociate che mi guardava, dietro di lui Jack con la bocca aperta "te l'ho detto che aveva una buona mira" disse Mason. Io andai a appoggiare la pistola sul tavolo di metallo e a pulirla "tu hai detto 'buona', ma questa non è solo buona, non ho mai visto una persona con una mira così" Disse Jack andando dai manichini per vedere come gli avevo presi.

"Da quanto lo fai?" chiese Jack prendendo un proiettile da per terra "da quando avevo 9 anni" risposi. Mason si avvicinò e mi baciò "Buongiorno" dissi sorridendo.

Quel giorno avevo dei leggins e un top sportivo, avevamo tolto la fasciatura, faceva male, ma era sopportabile.

"Io vado in palestra" dissi incamminandomi "Mason gli facciamo vedere cosa sappiamo fare?" chiese Jack "Voglio vedere un incontro corpo a corpo tra voi due" disse pensieroso. Mason avrebbe vinto contro entrambi, Jack era messo bene di muscoli e a una persona non allenata avrebbe pure potuto fare un colpo letale, ma la tecnica gli mancava.

Andammo in palestra "la prima volta che abbiamo fatto un corpo a corpo mi hai aggredita perché dicevi che non potevo riscaldarmi, ora?" chiesi alzando le sopracciglia "nenache ora puoi riscaldarti" disse vicino al mio viso con un sorrisetto, io lo fulminai e andai davanti a Jack.

"No calci nelle palle Olivia, cerca di non spezzargli il collo e non dare pugni al naso che se no glielo rompi. Jack fai quello che ti pare ma non andarci giù pesante sulla schiena" disse Mason girandoci in torno"allora o non te ne frega un cazzo di Olivia, o hai una considerazione molto bassa di me" disse Jack offeso "la seconda" dissi mentre gli davo un calcio laterale sul fianco prendendolo alla sprovvista, un pugno diretto sulla faccia e un montante sul busto che lo fece cadere.

"Okay Olivia adesso ti sei riscaldata" mi fulminò Jack mentre si rialzava "no in realtà neanche quello" dissi con un sorrisetto furbo mentre mi mettevo in posizione di guardia.

Piede sinistro avanti, gambe divaricate e non rigide, mento abbassato e pugni alti.

"Prego" disse Mason per darci il via. Studiai Jack, lui provò a farmi un diretto sullo stomaco, io chiusi i gomiti così che mi colpisse quelli, Jack andava giù senza ragionare, era veloce, ma troppo prevedibile.

Prendeva sempre un respiro prima di tirare. Prese il respiro e mosse il braccio sinistro per darmi un gancio in faccia, io mi abbassai e usando lo spazio che aveva lasciato libero gli tirai un dritto sullo stomaco, e una ginocchiata sul fianco. Lui traballo.

Mi tirò un dritto, io lo schivai facendomi colpire sulla spalla, e per un secondo indietreggiai con il corpo dalla forza che ci aveva messo. Soddisfatto di quella reazione abbasò un tantino troppo la guardia, gli tirai tre diretti in faccia puntando alla fronte, indietreggiò e perse l'equilibrio, gli diedi un montante sul mento e poi un calcio dritto sullo stomaco, cadde.

"Almeno non ha mirato al naso" disse Mason aiutando Jack a alzarsi "fattelo dire Olivia, sei altamente scopabile" disse Jack mentre prendeva la mano di Mason, Mason lasciò la presa facendolo cadere e gli ringhiò addosso "okay ritiro tutto" disse lui alzando le mani in segno di difesa.

"Va bene, io vado a mangiare qualcosa" dissi ridacchiando mentre gli lascia azzuffarsi.

Andai in cucina dove trovai mio padre "buongiorno papà" dissi sorridendogli, dopo un po' arrivarono anche Mason e Jack, a Jack gli si stava già formando un grande livido sullo stomaco "ma che ti è successo Jack?" chiese mio padre guardando anche la mascella dove gli avevo tirato un diretto "tua figlia" disse solamente. Mio padre alzò gli occhi al cielo.

"Signorina Olivia c'è un uomo che dice di avere un pacco per lei" disse George entrando in cucina "sono arrivati i proiettili" disse io tutta pimpante, avevo ordinato nuovi proiettili per la Glock.

Uscì dalla porta di casa. Una persona mi prese di spalle mettendomi un braccio sulla gola e una pistola alla testa.

"Ti sono mancato Olivia?" disse quella voce che non avrei mai dimenticato.

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