"Adesso tu mi spieghi tutto" Rosie mi placcò, la ignorai "Mason esponi tu?" chiesi io a Mason, lui mi fece un cenno con il capo e iniziò a raccontare cosa fosse successo a mio padre riguardo all'incarico.
"Vado a mettermi in costume, aspettami in piscina" dissi a Rosie.
Scesi in piscina, avevo un costume intero nero con uno spacco sul fianco e la parte sotto a brasiliana. Non mi misi la vestaglia perché faceva caldo. "Adesso mi spieghi cosa è successo" disse Rosie alzando le sopracciaglia mentre io mi sedetti sul lettino.
Gli spiegai tutto per filo e per segno, tralasciando alcuni dettaglia troppo sconci. Mi scostò i capelli e vide la cicatrice, aspirò l'aria tra i denti e poi mi chiese "era solo attarazzione fisica o qualcos'altro?"
Lei era la mia confidente, mi faceva ragionare e aprire gli occhi, però a quella risposta non sapevo rispondere "Non lo so Rosie, quando c'è lui mi sento al sicuro e soprattutto mi sento forte, potente. Mi piace il suo sorriso e soprattutto la sua voce. Mi piace parlargli. Sento che lui mi capisce, che lui non mi compatisce ne mi manipola per il mio passato." dissi io ravvivandomi i capelli "Ol, io non so se questo sia una specie di forma d'amore, però so che non è solo attrazione fisica" disse lei cauta e sincera "Rosie amore è una parola troppo grande per questo mondo" dissi io alzandomi e dandogli le spalle "si troppo grande, ma non inesistente" disse lei.
Cambiai discorso, non volevo parlare di quello ora "cronometrarmi quanto tempo sto sotto" dissi io prima di buttarmi a tuffo di testa "pronta?" chiese lei con il telefono in mano "si".
Andai sotto.
Quello che sentì fu il nulla, quello che pensai fu il nulla, quello che provavo era il nulla.
nulla, nulla, nulla.
Era come vedere le cose nel buio, ascoltare il rumore nel silenzio. Chiusi gli occhi e muovendo le mani, grazie alla pressione dell'acqua, stetti sotto.
Era la mia scatola nera, era come se mi chiudessi dentro me stessa e non trovassi nulla, solo il mio angolo per isolarmi, dove io ero l'unica.
aprì gli occhi e guardai la superficie, il sole che creava riflessi sull'acqua, l'increspatura data dalle mie mani che si muovevano, non sapevo neanche quanto tempo fosse passato in quel nulla.
Non sapevo per quanti secondi avessi trattenuto il fiato, e in un certo senso avrei potuto trattenere il fiato per sempre se questo voleva dire stare lì. Potevo trattenere il fiato finchè i miei polmoni non avrebbero avuto più aria e fossero andati a fuoco.
Mi sarebbe piaciuta la morte se fosse stata così.
Vidi Rosie affacciarsi e capì che si era leggermente preoccupata. Anche Mason era lì. Richiusi gli occhi e andai un superfice quando i miei polmoni cercarono di gonfiarsi e il mio battito accelerava.
Quando tornai su, per quel momento in cui presi quel respiro profondo è come se uno strattone mi avesse riportato alla realtà. Alla cruda e vera verità.
E se non fosse stato per le responsabilità che mi pesavano addosso, sarei tornata giù per rimanerci per sempre.
"Quanto?" chiesi io con il respiro in affanno "3 minuti e 46 secondi" disse Rosie studiandomi per capire se stessi bene "la prossima volta puntiamo ai quattro" dissi io più a me stessa che a Rosie.
"Tuo padre e Adam sono andati a portare il carico recuperato, in magazzino, hanno detto che dopo hanno una commissione da fare, quindi fino a domani mattina siamo soli" disse Mason guardando me e Rosie "tu vai a casa?" chiesi io uscendo dalla piscina con lo sguardo di Mason addosso "no, voglio vedere il nuovo film di Brad pitt in sala cinema" disse lei pimpante mentre andava dentro.
Mason mi lanciò l'asciugamano e si sedette sul lettino occupato prima da me, mi fece un po' di spazio e poi con la mano picchiettò due volte facendomi segno di sedermi.
Io lo feci ma lasciai lasciugamano per terra visto che non faceva tanto freddo "perché ti piace stare in apnea così a lungo?" chiese lui mettendo le mani dietro la testa. "Mi piace provare il nulla" dissi io con lo sguardo sulla superficie dell'acqua.
"Ti ricordi cosa hai fatto tu per farmi sorridere in macchina?" chiese lui alzando le sopracciaglia, riferendosi a quando l'avevo baciato, io annuì portando lo sguardo confuso su di lui. "Adesso mi tocca ricambiare" disse lui avvicinandosi e prendendomi il viso con le mani.
Mi baciò, i suoi baci erano passionali, mi toglievano il fiato ogni secondo di più. Me lo toglievano e lui mi fecava tornare a respirare con il suo fiato che si insinuava in me come la sua lingua si insinuava ogni secondo tra le mie labbra. Chiusi gli occhi trasportata e lui mi fece mettere a cavalcioni su di lui.
Mi mise una mano dietro alla schiena per avvicinarmi di più a lui, l'altra la trascinò leggermente sul mio gluteo sinistro.
Spostai le mia mani dal suo viso ai suoi capelli. "Dio ma andate in stanza" si lamentò Rosie facendoci staccare, io non mi tolsi da quella posizione che mi faceva stare al caldo "cosa vuoi Rosie?" dissi io sorridendo ironica "ti volevo chiedere se volessi venire visto che c'è anche Zac Efron" disse lei incrociando le braccia.
Io mi alzai di scatto "Siamo in sala cinema Mason" dissi io prendendo lasciugamano per non bagnare i sedili "Rosie ti odio ogni secondo di più" borbottò Mason "coglione" gli urlò lei.
Io risi di gusto a quella scena, e la testa di Mason spuntò dal lettino per guardarmi. I suoi occhi guardavano il mio sorriso e brillavano di quella scintilla smeraldo che mi piaceva come poche altre cose al mondo.
Andammo in sala cinema e per poco non svenni alla vista di Zac. Avevo una piccola ossessione.
Eravamo a metà del film quando Mason ci raggiunse con i capelli bagnati, una tuta e una maglietta stretta nera. E quasi quasi guardai più lui che Zac. Si mise vicino a me con il secchiello di pop corn.
Mise tranquillamente un braccio sulla mia spalla per far fastidio a Rosie che alzò gli occhi al cielo e lo fulminò "Non mi piace stare in mezzo al fuoco incrociato" dissi io a loro due.
"Dillo a lui" disse Rosie, lui in risposta alzò le mani in segno di difesa.
Mi sporsi per prendere i suoi pop corn e lui mi avvicinò il secchio "quindi hai in ossessione per Zac Efron?" chiese lui alzando le sopracciaglia "si" dissi io guardando con occhi sognanti Zac dal televisore.
"Peccato che lui non possa fare questo" disse Mason baciandomi voracemente e mordendomi il labbro inferiore "si peccato" sussurrai io ancora vicino al suo viso.
"Signorina Lois gradite qualcosa da mangiare?" chiese George entrando in salotto dove ci eravamo spostati "Sushi?" gli chiesi con occhi da angioletto "certamente, anche voi Signor William e signorina Rosie?" chiese George, loro annuirono mentre si fulminavano con lo sguardo.
"Vado a mettermi qualcosa di comodo" dissi io visto che avevo ancora il costume addosso.
Quando scesi trovai Rosie e Mason litigare pesantemente "sembrate bambini" dissi mentre mi prendevo il mio calice di vino dal tavolino. Eravamo seduti sul divano a parlare di lavoro e loro non facevano altro che andarsi contro.
"Ecco a voi" disse Anna portandoci il vassoio con il sushi e mettendocelo sul tavolino del salotto.
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mafia in love
ActionIN REVISIONE Olivia Anabel Rubin Lois figlia di uno dei mafiosi più grandi d'America, vive nella grande New York con suo padre. Cresciuta per combattere, per prendere il posto un giorno nell'attività del padre. Ha 19 anni, finito il liceo si trova...