"Olivia Mason è arrivato" disse Liam scuotendomi la spala. Io aprì gli occhi rendendomi conto di essermi addormentata.
"Da quanto stavo dormendo?" chiesi "mezzoretta, sono le due di pomeriggio, ho chiesto a Mason se andava a prendere anche degli hamburger" disse Liam.
Io annuì e mi alzai stiracchiandomi. Andammo in salotto e trovai Mason con almeno sette o otto scatole. Lo guardai confusa.
Si alzò, aveva i capelli spettinati, un graffio sul labbro e la camicia con una scucitura verso i bottoni "vedo che hai fatto sesso selvaggio Mason" dissi io alzando le sopracciglia indifferente anche se dentro di me speravo che mi dicesse il contrario.
"Olivia non ti ho tradita" disse lui "apri la prima scatola" disse facendomi cenno verso una scatola nera.
La aprì sospettosa. C'erano tutti i classici che non aveva, il giocatore, le notti bianche, Moby dyck...
Tirai fuori tutto gli altri libri dalle scatole, erano tutti i libri che volevo e che avevo scritto nel quaderno sul comodino della libreria "questo è tuo" disse ridandomi quel quaderno.
C'erano almeno sessanta libri su quel tavolo. Io cercai di trattenere la felicità e l'emozione visto che c'era qualcosa che ancora non quadrava "a chi hai detto ferma quando eri in macchina?" chiesi cercando di mantenere la mia letale indifferenza.
Mi passò l'ultima scatola, aveva i buchi e era di cartone, l'aprì e non potei credere ai miei occhi. C'era un gattino tutto nero minuscolo. Lo presi in braccio notando che mi stava in una mano.
Spalancai la bocca e sorrisi "quella cosa è satana" disse Mason guardandola male "ma ciao" dissi io facendola giocare con il mio dito. Me lo stringeva tra le sue zampette e cercava di mordicchiramelo "ma quanto sei bella?" gli chiesi io "Mason adesso non esisti più per lei" disse Liam dandogli una pacca sulla spalla "dobbiamo darti un nome" dissi io a lei mentre giocavamo "in allevamento si chiamava ice" disse Mason.
In effetti aveva gli occhi color ghiaccio. "Mason porta su tutto, io porto su ice" dissi non dando importanza a Mason "c'è io ho girato mezza città per trovarti un gatto, tutte le librerie di New York per prenderti ogni libro e tu non mi dici neanche grazie?" chiese lui sconvolto "grazie" dissi io semplicemente mentre salivo su con la gattina "mi dispiace Mason" sentì dire da Liam.
Era ovvio che l'avrei ringraziato, ma dovevo farlo in un modo più speciale.
Misi la gattina nella mia stanza, con lettiera e tutto, e chiamai Rosie per prendersene cura per un po', presi quello che mi serviva dal mio armadio e andai in camera sua.
Mi misi la Lingerie rossa e l'accappatoio.
"Mason non trovo il dentifricio" urlai io per farmi sentire "è in bagno" sentì dire da lui "non lo trovo" mi lamentai io. Sentì uno sbuffo e poi dei passi.
"Olivia stavo mangiando" disse lui rimproveratorio mentre entrava "eccolo sto cavolo di dentifricio" disse indicando il lavandino. "Ti vedo nervoso" dissi io alzando le sopracciglia "il gatto dove l'hai lasciato?" chiese lui guardandosi in torno "è un secondo di la, ho detto a Rosie di prendersene cura per un po'" dissi io semplicemente mentre mi iniziai a pettinare i capelli "ti sei giù stufata?" chiese lui appoggiandosi allo stipite della porta incrociando le braccia mettendo in mostra i suoi bicipiti.
Era fottutamnete eccitante.
"No" dissi io. Poi mi girai verso di lui "sai ho pensato in che modo ringraziarti" incominciai io, lui alzò le sopracciaglia indifferente. Io mi avvicinai e li incominciai a slacciare i primi bottoni della camicia. Lui guardava i miei movimenti, stava cedendo e lo sapevo.
"E forse l'ho trovato" dissi sorridendo furba e togliendomi l'accappatoio. Lui alzò le sopracciaglia e schiuse la bocca.
"Però lo capisco se sei ancora nervoso" dissi facendo scendere un dito sui suoi addominali. Gli presi le braccia che prima erano incrociate e gli misi le mani sui miei fianchi "non sai quanto io ti sia grata" gli sussurrai all'orecchio alzandomi in punta di piedi con voce sensuale.
Lui spostò le mani sul mio sedere e fece aderire i nostri corpi. "Ti stai mettendo in una posizione pericolosa Olivia" mi disse lui all'orecchio "non mi tiro indietro" dissi io a un centimetro dalle sue labbra.
Lui si avventò su di me.
Unì le nostre labbra in un bacio bramoso e passionale. Le nostre lingue entrarono in una lotta di cui solo loro ne sapevano le regole. Mason mi prese in braccio, io gli strappai gli ultimi bottoni della camicia e gliela tolsi.
si buttò sul letto con me sotto. Io gli tolsi velocemente i pantaloni e i boxer e poi invertì la situazione salendoli sopra.
Mi staccai da quel bacio e scesi un poi più indietro. Lo guardai mentre presi in bocca il suo membro eretto. Lui ansimò e gemette mentre io aggiungevo le mani e aumentavo la velocità. Mi tenne per i capelli mentre buttava la testa all'indietro e ansimava ancora più forte.
Dopo un po' di spinte venne, Io mi tirai su e andai da lui "grazie" dissi baciandolo e salendogli a cavalcioni "grazie" dissi baciandogli il collo. "Grazie" dissi ritornando sulle labbra mentre muovevo il bacino sul suo membro che era già eccitato.
"Grazie" dissi facendo scendere una mano sul suo addome toccando tutti i suoi addominali. Lui mi prese per i fianchi e mi entrò dentro con una mossa secca e profonda. Ansimai e gli misi le mani tra i capelli "ti amo" gemetti. Invertì le posizioni facendomi mettere sotto e baciandomi "ti amo Olivia" disse lui "ti amo" continuò gemendo mentre continuava con le spinte. Venimmo tutte due ansimando il nome dell'altro.
Lui uscì da ma e si lasciò andare al mio fianco "vedo che ti è piaciuta la sorpresa" disse lui sorridendomi e accarezzandomi il viso "ti amo Mason. Non c'è altro da aggiungere, fai ogni cosa per me, mi rendi ogni secondo di più più felice dell'attimo prima. Hai alleggerito il peso che questa vita mi buttava sulle spalle" dissi io sincera mettendo la testa sul suo petto.
"Ti amo anch'io Olivia. Ti amo quando fai la pazza, tipo oggi" disse ridendo "sai che ho scritto fanculo con i proiettili?" chiesi io "ho paura di scendere in stanza insonorizzata" disse lui facendomi ridere. "Ti amo quando addolcisci lo sguardo sentendo una cosa che mi ha fatto male" continuò accarezzandomi i capelli "ti amo quando leggi un libro e hai in espressione rilassata e concentrata" "ti amo quando sorridi arricciando il naso" disse lui "ti amo quando hai quell'aria da donna superiore e potente" "ti amo quando sei con una mia maglietta e i miei boxer" "amo il tuo viso accaldato dopo che abbiamo fatto sesso" disse guardandomi. "Io. Ti. Amo." disse scandendo bene le parole.
Mason non si sarebbe mai fatto vedere così debole dagli altri, mai. Ecco perché rendeva ogni momento così, unico e speciale.
Lui si spostò e si sdraiò mettendo la testa sulla mia pancia e stringendomi la vita con le sue forti braccia. Io sorrisi sapendo che amava quella posizione. "Accarezzami i capelli" disse lui come un bambino strusciando il naso sul mio ombelico "mica ti dava fastidio?" chiesi io riferendomi a una volta che gli avevo toccato i capelli e lui mi aveva fermato "quando ce li ho in ordine si" disse lui "cioè mai" dissi io alzando le sopracciaglia. Mason fece un verso di dissenso e si sitemò meglio con la faccia.
Io per dargli fastidio non mi mossi e non gli accarezzai i capelli. Lui sbuffando mi prese la mano e se la appoggiò in testa "sei un bambino" dissi ridendo mentre gli accarezzavo la testa. "Mi piace questo pigiama da notte" disse riferendosi alla mia Lingerie "non è un pigiama da notte Mason" dissi io sorridendo "qualunque cosa sia dovresti metterla più spesso" continuò facendo un sorriso chiudendo gli occhi.
Io continuai a accarezzargli i capelli finchè non vidi il suo respiro regolarizzarsi. Sorrisi e chiusi gli occhi cadendo in un sonno felice.
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mafia in love
ActionIN REVISIONE Olivia Anabel Rubin Lois figlia di uno dei mafiosi più grandi d'America, vive nella grande New York con suo padre. Cresciuta per combattere, per prendere il posto un giorno nell'attività del padre. Ha 19 anni, finito il liceo si trova...