Aprì la cartelletta.
Trovai un documento ufficiale riguardante il testamento.
Mi aveva lasciato tutto. Tutto. Casa, aziende, patrimonio, armi, ogni cosa in suo possesso adesso era mio.
Lo lasciai un attimo da parte.
Trovai una lettera.
Per Olivia
C'era scritto sul davanti. Con mani tremanti l'aprì.
Mia cara Olivia
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che sarò morto. Mi dispiace bambina mia per averti lasciata sola, mi dispiace per non poterti più proteggere.Spero che le condizioni di vita che in questo momento hai siano ottimistiche, spero che tu sia al sicuro.
Olivia con ciò che ti ho dato potrai fare ciò che vorrai. Inizia una nuova vita, trasferisciti dall'altra parte del mondo, continua con questa vita. Io sarò orgoglioso di te sempre.
L'unico rammarico che ho è che non ho potuto darti una vita migliore tesoro mio.
Portami sempre con te mia adorata figlia.
Il tuo papàPiccole lacrime calde mi scendevano sulle guance, quanto mi mancava...
"Oli..." Mason aprì la porta ma si bloccò alla vista delle mie lacrime. Io le asciugai frettolosamente "dimmi" dissi io. Lui mi fece un sorriso dolce e incoraggiante "so che ci sei Mason" dissi io dicendo quello che lui mi avrebbe detto da lì a poco. Lui annuì, poi disse "Rosie è qui e ha detto che se non la faccio entrare mi uccide, ha tirato un calcio nelle palle al maggiordomo qui fuori, e sembra molto convincente sul spararmi in testa" disse Mason facendo un sorrisetto ironico e spaventato.
Io ridacchiai, "falla entrare" dissi io. Appena dissi quella frase, Mason quasi non cadde dallo spintone che Rosie li diede per venirmi a abbracciare "non mi sei mai stata simpatica" sentì borbottare da Mason. La porta si chiuse e io rimasi sola con Rosie.
"Olivia tu non sai, non sai quanto ero preoccupata" disse lei "Rosie non c'è bisogno di dire nulla, neanche su papà. Sto bene, lo giuro sto bene. Mason e Liam mi hanno aiutato" dissi prima che mi facesse tutto il discorso motivazionale.
"Non ti dirò niente Ol, sappi solo che io ci sono" disse Rosie semplicemente "lo so" dissi stringendola ancora.
"Allora mi vuoi aiutare con questi documenti?" chiesi io indicando la cartelletta di mio padre "ti ricordi che da piccole facevamo finta di essere delle professoresse e giocavamo con i documenti di tuo padre?" disse ridacchiando sfogliando i fogli "beh ora possiamo farlo per davvero" dissi io mettendo le mani nelle tasche dei jeans "ci sto" disse lei guardandomi sorridendo.
E li mi sentì bene. Mia sorella, la mia migliore amica era con me, Adam era con me, Mason era con me. La mia famiglia era lì.
"Olivia sono due ore che leggo numeri, i miei occhi stanno uscendo fuori dalla testa" disse Rosie dopo le due ore passate a esaminare ogni figlio che c'era in quello studio. "Ci manca l'ultimo fascicolo" dissi rimettendo un raccoglitore nello scomparto.
Non trovammo nulla di fondamentale. "Adesso possiamo uscire da qui?" chiese Rosie stanca "vai pure, io fumo una sigaretta e arrivo" dissi "ti aspetto giù" disse lei uscendo.
Mi buttai sulla poltrona esausta. Mi accesi una delle sigarette di mio padre che erano sempre nel cassetto.
Avevo scoperto ogni cosa possibile su ogni famiglia che conoscevo. Mio padre ci aveva messo tutta la vita a appuntare queste informazioni. Non mi capacitavo come io sarei riuscita a fare tutto quel lavoro.
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mafia in love
ActionIN REVISIONE Olivia Anabel Rubin Lois figlia di uno dei mafiosi più grandi d'America, vive nella grande New York con suo padre. Cresciuta per combattere, per prendere il posto un giorno nell'attività del padre. Ha 19 anni, finito il liceo si trova...