Capitolo 60

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Stavamo mangiando nel più completo silenzio "Olly se per te va bene io tra un ora partirei e vado a casa, Adam mi ha chiamato. Dobbiamo sistemare alcune cose" disse Liam dopo un po' in tono cauto.

Io annuì "Olivia dobbiamo dirti anche un'altra cosa" disse Mason tenendo lo sguardo sul piatto di carne che Liam aveva cucinato "ditemi" dissi io lasciando la forchetta e poggiandomi sullo schienale "Nick aveva già scritto il testamento, ha lasciato tutto a te" disse Liam stando attento a ogni mia mossa.

"Per cosa esattamente vai a casa Liam?" chiesi seria stanca di quei giochetti "I Rossi e i Kinsu si sono fatti domande, anche le altre famiglie. Sistemerò due faccende, riassesterò la situazione e poi quando vorrai, e se vorrai, prenderai in mano tu la situazione" disse lui.

La mia vita è sempre stata una strada a senso unico. Mio padre prendeva decisioni, e io o lo appoggiavo e gliele negavo. Adesso non c'era nessuno che mi dava opzioni, adesso non c'era nessun cartello che mi indicava alla strada. Dovevo farcela da sola.

Ora però mi ponevo una domanda. Continuare con il giro della mafia, o cambiare vita?

Sogno o realtà.

"Va bene, informami su ogni cosa che succede quando arrivi la. Fammi chiemare da Adam." dissi io seria ragionando "Liam" dissi poi "organizzami un incontro con il Signor Rossi e I Signori Kinsu" "perché?" chiese lui serio "perché te lo dico io" dissi.

Non avevo ancora in mente un piano. Però dovevo capire che cosa avevano in mente di fare le due famiglie.

Mi avevano visto debole, avevano visto la mia famiglia spezzarsi in due. Non gli avrei mai permesso di sfruttare questo fatto per rovinarci.

Finimmo la cena e poi Liam si preparò.

"Stai attento" dissi abbracciandolo sull'uscio della porta "ti scrivo appena arrivo" disse lui sorridendomi "Olly chiama Rosie. Non sta bene dopo quello che è successo" disse Liam serio mettendomi le mani sul viso "va bene" dissi io.

"Mason te la lascio, stai attento" disse Liam fulminandolo "ciao ciao" disse Mason facendo un sorrisetto ironico.

Ero sul tavolo di legno della cucina. Un foglio bianco davanti e una penna in mano. Mason si ero andato a fare la doccia.

Stavo appuntando tutto ciò che sapevo sui Kinsu e i Rossi.

Dovevo trovare un modo per tenerli a bada. I Kinsu non li conoscevo bene, dovevo affidarmi al mio istinto. Dovevo chiedere a Mason, lui è andato da loro e solo lui forse mi avrebbe potuto aiutare.

Scrissi un messaggio a Liam.

appena sei a casa mandami la foto dei fascicoli dei Rossi e dei Kinsu.

Magari avrei trovato qualcosa di utile tra gli appunti di papà.

Se loro si univano eravamo rovinati. Rossi avrebbe trovato qualcun altro che gli avrebbe portato avanti le aziende, e i Kinsu potevano formare una nuova squadra e riprendersi quella stupida pistola che gli avevamo preso.

Non avevo nulla di concreto in mano.

"Sento le rotelle del tuo cervello da qui" disse Mason facendo irruzione in cucina.

Aveva una tuta nera, era a petto nudo con i capelli bagnati. "Hai informazioni sui Kinsu?" chiesi io non staccando gli occhi dai figli sparsi per il tavolo "Sono orientali, tengono molto alle tradizioni e credono in diverse divinità" disse lui dicendomi cose insignificanti mentre beveva da una bottiglia d'acqua presa in frigo.

"Sai la storia della pistola?" chiesi guardandolo "no" disse lui con un alzata di spalle andando in salotto.

Andai nello studio della casa a prendere il computer. Misi gli occhiali che avevo lasciato in quella casa visto che ero leggermente astigmatica e stare al computer mi faceva venire mal di testa.

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