capitolo 27

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Era sera e eravamo tutti a cena. Adam era in camera con il cibo consigliato dal medico, doveva stare a riposo un po'.

"Olivia ho un incarico per te" disse mio padre "dimmi" dissi io guardandolo "Quello che è successo i giorni in qui eravate fuori città, dove l'uomo è riuscito a aggredirti, non è passato inosservato. Io te lo sto dicendo perché come abbiamo discusso prima, ci diciamo tutto. Alcuni ti credono debole, hanno visto solo la parte in cui tu sei stata aggredita, e non quella dove hai ucciso 8 uomini. Domani la gente di quella famiglia, si ritroverá al pub "the wolf" sulla novantesima. Mi sono messo d'accordo con il proprietario del bar. Puoi fare piazza pulita" mi disse mio padre. Me la stava mettendo su un piatto d'argento.

Io sogghignai immaginandomi già come sarebbe finita.

"Ci andrà da sola?" chiese Mason guardando Nick "Si, se ci andasse con le sentinelle parrebbe debole" disse mio padre con sguardo fermo.

Io dissi solamente "spero che tu abbia dato una bella somma al proprietario del bar per sistemare il casino che ci sarà alla fine" e con quella frase mi congedai per andare in camera.

Era mattina. la cena si era conclusa presto e io ero andata a dormire, in realtà a fissare un punto nel cielo nero visto che Mason era in camera sua.

Ero in stanza insonorizzata che allenavo il polso sinistro con coltelli, pistole e mitragliette. Si era ripreso bene.

Passai tutta la giornata in palestra e a sparare. si fecero le 19 che io non avevo ancora toccato cibo. "Signorina Olivia, suo padre la vuole per la cena" disse Luisa, una delle donne di servizio "Arrivo" dissi io pulendo la canna della pistola.

Andai su in cucina e spiluccai il mio cibo, non mangiavo mai tanto prima degli incarichi, solo il giusto per tenermi in piedi. "Io vado a prepararmi" dissi alzandomi di scatto da tavola "aspetta" disse mio padre. Io mi risedetti "Mason è contrario che tu vada da sola" disse mio padre guardando Mason "è un suicidio, non una dimostrazione di potere. Saranno lì in 20 e nonostante io sia cosciente delle tue capacità Olivia, non penso che sia il caso" espose Mason "e ci ho pensato anch'io e in effetti sarebbe una mossa troppo sbagliata, se ti colpissero non mortalmente ti userebbero come giocattolo Olivia. E sai quanto possano essere bastardi gli uomini di famiglie importanti" mi disse mio padre in tono serio "L'incarico salta" sentenziò dopo.

Io annuì indifferente.

O papà, se pensi che io me ne stia ferma qui ti sbagli di grosso. Salì in camera mia e chiusi a chiave la porta. Mi misi un vestito rosso sangue, il solito da cocktail con lo spacco, appariscente al punto giusto. La gonna era ampia, così da nascondervi più pistole possibili e coltelli.

Misi dei tacchi e mi truccai leggermente, osai solo un po' sulle labbra che mi misi un rossetto rosso fuoco. I capelli li lasciai mossi. Ero pronta.

scesi dalla scala antincendio e passando dal garage andai in stanza insonorizzata per rifornirmi di tutto.

Mi misi un laccio alla coscia dove infilai la mia Glock 43 e il mio coltello, a quanto pare la mitragliatrice a mano me la dovevo portare scoperta visto che nel vestito non ci stava.

Salì sulla tesla bianca di papà e passando dal retro uscì per andare al The Wolf.

parcheggiai lì davanti la macchina. Notai fin da subito le macchine lussuose. Entrai nel locale e vidi tutti gli uomini che si mettevano in allerta appena mi videro con una mitragliatrice a mano. Erano troppo ubriachi per far scatti fatali.

Il bar era principalmente bianco e ore. Sedie con cuscinetti ricamati e grandi tavoli di mogano.

Alcuni ridevano, altri fischiavano mentre passavo con il mio vestito che mi scopriva la coscia. Andai nel salottino in fondo. Li c'erano le mie prede. Sorrisi e puntai la mitragliatrice.

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