Mi svegliò la suoneria del mio cellulare. Guardai l'ora e notai che erano le 4am. Mason si svegliò con me "Olivia spegni il telefono" disse stringendomi per la vita.
"Aspetta può essere importante" biasciaci. Vidi che era Rosie "Rosie tutto bene?" chiesi subito "Scusa Ol" disse lei in lacrime. Io scattai su con il busto. Mason si svegliò "Rosie che è successo?" chiesi preoccupata "puoi venire qui?" chiese lei. Io mi alzai velocemente dal letto recuperando dei pantaloni "ma stai bene Rosie?" chiesi io prendendo le prime scarpe che trovai "fisicamente si" disse lei "va bene, in 10 minuti sono lì" dissi io riattaccando "che è successo?" chiese Mason che si era alzato con il busto.
"Non lo so, Rosie sta piangendo. Non lo so" ripetei "vuoi che ti accompagni?" chiese lui alzandosi "no no ti chiamo domani" dissi io baciandolo "chiamami quando arrivi a casa di Rosie" disse lui. Io annuì e uscì dalla camera.
Arrivai a casa di Rosie e lei si precipitò fuori abbracciandomi. "Che è successo?" chiesi io abbracciandola "Mike mi ha lasciato" disse lei piangendo. "Tu mi hai svegliata piangendo al telefono, perché Mike ti ha lasciata?" chiesi io alzando le sopracciglia.
Mike era il suo ragazzo da circa tre anni, l'aveva conosciuto al liceo. Lei piagnucolò "non è solo quello il problema" disse lei "l'ultima volta l'abbiamo fatto senza protezioni e penso di essere incinta" disse lei lanciando la bomba. Io spalancai la bocca "entriamo in casa e mi spieghi" dissi io facendola entrare.
La sua casa era leggermente più piccola della nostra, ma comunque lussuosa. Il pavimento era in parchet, i muri in marmo bianco e i mobili erano tutti sul bianco.
Ci sedemmo sul divano "mi è saltato questo mese e dopo quel rapporto sono ingrassata e non lo so Ol" disse lei mettendosi le mani nei capelli "io voglio abortire Ol" disse lei frettolosa con le lacrime agli occhi.
"Facciamo il test" dissi calma "ce l'hai?" chiesi io "no avevo paura di comprarlo" disse lei singhiozzando. "Rosie ascoltami, non è detto che tu sia incinta, magari hai mangiato troppo e sei ingrassata e riguardo al ciclo anche a me è successo di avere ritardi" le dissi cercando di convincere anche me stessa.
"Nel caso domani chiedi a Mason come potrei abortire?" chiese lei "so che c'è una pillola, ma non so se è giusto o è meglio prima andare in ospedale o non so cosa" chiese lei impanicata "va bene, domani glielo chiedo" dissi io sorridendole. Mi arrivò una chiamata di Mason.
"Olivia sei arrivata?" chiese lui "si Mason" dissi io "Okay ci vediamo domani" disse lui con la voce assonata "ti amo" dissi io prima di riattaccare.
"Vuoi spiegarmi cosa è successo con Mike?" chiesi io accarezzandogli i capelli. Lei appogiò la testa sulle mie gambe. "Mi ha detto che si è preso di un'altra ragazza e che non voleva mentirmi" disse lei piangendo "almeno non ti ha tradita" cercai di migliorare la situazione, "fai schifo a tirare su le persone" disse lei tirando su con il naso.
"Rosie Smith sono venuta qua alle 4 della fottutissima notte" dissi io prendendola per il mento per incrociare lo sguardo con il mio. "Va bene va bene" disse lei sbuffando "posso venire da te?" chiese lei "ho bisogno della sala cinema e della macchina del gelato" mi disse supplicante.
"Dai andiamo" dissi alzandomi e riprendendo le chiavi della macchina.
Arrivammò davanti a casa e entrammò "vuoi stare in camera mia?" chiesi "no vado in sala cinema, tu vai a dormire Ol" disse lei "Rosie se c'è qualcosa chiamami okay?" chiesi io accarezzandogli il viso "va bene, grazie amica mia" disse abbracciandomi e andando in corridoio.
Io salì in camera di Mason e mi rimisi nel letto togliendomi scarpe e pantaloni. "Tutto a posto?" chiese Mason. Io fissai il soffitto "Mason ma se io fossi incinta, tu terresti il bambino?" gli chiesi guardandolo "è una situazione difficile" mugugnò lui prendendomi per la vita "dormi adesso" disse lui in parole sconnesse. Io appoggiai la testa sul suo petto e mi rimisi a dormire.
Mi stavo lavando i denti nel bagno di Mason. Era identico al mio. "Olivia posso entrare?" chiese lui "si" dissi io. Lui entrò e sembrò volermi dire qualcosa, ma poi si ammutolì "posso chiederti una cosa?" gli chiesi mentre lui stava iniziando a lavarsi i denti.
"mh mh" disse lui in segno di assenso. Io mi sedetti sul lavandino "ti intendi di pediatria?" chiesi in ambito medico, lui mi guardò stranito "saprei cavarmela" disse sputando e sciacquando lo spazzolino "quindi" dissi io guardandomi le mani "se una persona volesse abortire. Cosa dovrebbe fare?" chiesi io guardandolo "Olivia mi devi dire qualcosa?" chiese lui cauto "o no, no c'è volevo capire cosa si dovesse fare" chiesi io guardando il lavandino "bisognerebbe capire le settimane e poi se sono superiori a un tot si usa il raschiamento, se no la pillola" disse lui sciaquandosi la faccia "e metti caso che una persona sia di tre settimane?" chiesi io alzando le sopracciglia.
Rosie aveva avuto quel rapporto un mese fa, quindi in teoria doveva essere quello il periodo "si dovrebbe consultare comunque un ginecologo" disse lui.
"Ma se una persona prendesse la pillola, quali sarebbero le controindicazioni peggiori?" chiesi io grattandomi la nuca."Olivia ferma" disse lui mettendosi davanti a me "se è per quello che ho detto ieri notte, aspetta prima di prendere decisioni affrettate" disse lui in tono cauto. Io lo lasciai parlare non capendo a cosa si riferisse "non penso sia una situazione adeguata per il nostro lavoro e perché potrebbe essere pericoloso. Ma se è successo va bene, io non ti faccio abortire per questo inconveniente, e adesso che abbiamo l'alleanza con Rossi, le cose saranno più facili" Disse tutto ciò in tono dolce. Io per poco non scoppiai a ridere.
In effetti non mi ero spiegata bene.
"Mason" lo fermai "Olivia io sono felice se tu sei incinta" disse sorridendo, e quasi quasi mi dispiacque dirgli che non lo ero "Mason fermo." dissi io "vuoi abortire?" chiese "Mason non sono incinta" dissi io prima che mi interrompesse di nuovo. Lui sembrò non capire "È Rosie che forse lo è, ti ho fatto tutte quelle domande per lei" dissi sorridendo per la sua dolcezza.
"Ah" disse lui abbastanza sollevato "tu saresti pronto a avere un figlio?" chiesi curiosa. "Preferirei non averlo in questa situazione, dove tu e lui sareste in pericolo" disse alzando le sopracciglia.
"Ol" mi chiamò Rosie dalla porta di camera di Mason. Io scesi dal lavandino e le andai incontro seguita da Mason "lo sa Rosie" dissi alludendo a Mason mentre lei nascose una busta dietro la schiena. Lei mi fulminò, io dissi "andiamo in camera mia che lo facciamo" dissi prendendo un bel respiro.
Rosie aveva appena fatto il test e stavamo aspettando L'esito "come facciamo se è positivo?" chiese lei "non prendiamo conclusioni affrettate"
"Guardalo tu io non ci riesco" disse lei dandomi il test senza guardarlo. Io lo guardai, una lineetta "Rosie" dissi io "quando è positivo?" chiesi io con in espressione confusa. Lei sbuffò e lo prese in mano. "Grazie dio" disse, da lì capì che era negativo. "Peccato, sarei stata un ottima zia" dissi sbuffando. Rosie rise e mi abbracciò.
Scendemmo di sotto a fare colazione "allora" mi sussurrò Mason "negativo" dissi io.
"Ol giornata ai vecchi tempi?" chiese Rosie "si ti prego" dissi io.
'giornata ai vecchi tempi' era una parola in codice per dire 'facciamoci una canna'. L'abbiamo inventata circa un anno fa quando abbiamo provato per la prima volta il fumo. Io non ne sono diventata dipendente mai fortunatamente, però almeno una volta al mese io e Rosie ci dedicavamo questa giornata. "Vado a prendere la spesa" dissi io frase in codice per 'vado a prendere il fumo'.
Conosco un ragazzo, vecchio e unico amico del liceo che aveva la roba. Andiamo a prenderla sempre da lui.
"Che cos'è questa giornata ai vecchi tempi?" chiese Mason mentre io prendevo le chiavi della macchina "o niente, una giornata fra ragazze" dissi io alzando le spalle "Olivia" mi fulminò lui "è una giornata tra ragazze" dissi io dicendo la verità. Lui me la lasciò passare anche se un po' in dubbio.
Presi le chiavi della macchina e uscì seguita da Rosie.
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mafia in love
ActionIN REVISIONE Olivia Anabel Rubin Lois figlia di uno dei mafiosi più grandi d'America, vive nella grande New York con suo padre. Cresciuta per combattere, per prendere il posto un giorno nell'attività del padre. Ha 19 anni, finito il liceo si trova...