capitolo 48

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Eravamo giù a far colazione, mio padre si stava facendo raccontare da Mason tutti i dettagli dell'incarico, e io avevo appena preso in disparte Rosie.

"Adesso tu mi spieghi perché cazzo tu e Jack avete scopato sul mio fottuto letto" gli chiesi fulminandola "c'hai visti?" chiese lei pietrificandosi "ho visto quel che mi è bastato" dissi facendo una smorfia di disgusto "Ol eravamo tutti e due sballati, e io mi ero lasciata da poco con Mike e Jack oggettivamente è un bel ragazzo" disse lei velocemente "avete usato il preservativo almeno?" chiesi io supplicandola con lo sguardo "non me lo ricordo" disse lei fingendo di piagnucolare.

"Rosie da domani prendi la pillola con me" dissi seria "guarda che la pillola non copre tutto il sesso che fate tu e Mason" disse lei alzando le sopracciglia e incrociando le braccia "se la prendo regolarmente si" dissi io facendole un sorriso ironico "e poi proprio sul mio letto dovevate farlo?" piagnucolai io "non avevamo voglia di spostarci" disse lei alzando le spalle.

Ritornai al tavolo mentre che Mason finiva il racconto "Hey sorellina ci alleniamo?" chiese Liam appena finì di mangiare "va bene" dissi io alznadomi.

"Liam attento, non ha più quindici anni" disse mio padre in avvertimento.

Trenta minuti dopo eravamo esausti, avevamo fatto dieci match e eravamo pari, "pareggio?" chiese Liam aiutandomi ad alzarmi "pareggio" confermai io prendendo la sua mano.

Andammo in sala e ci buttammo sul divano "credo che mi hai rotto una costola Olivia" piagnucolò lui toccandosi il busto "vuoi mettere la mia spalla? me l'hai praticamente fatta uscire" dissi roteando la spalla. Glock saltò sul divano e mi venne addosso "cane del demonio" mi lamentai io accarezzandomi la pancia. "Olivia devi andare a prendere delle cose alla posta" disse mio padre "devo proprio?" chiesi dolorante "si" disse lui solamente .

Sbuffando presi le chiavi della tesla e andai.

Di fianco a me c'erano due pacchi, stavo svoltando l'angolo di casa e stavo per entrare nel cancello quando vidi la macchina di Mason e la moto di Jack sfrecciare verso di me, sterzai accelerando e tirando il freno a mano mentre giravo il volante per schivare un frontale fatale con Jack, la macchina fece due giri da 360 gradi e Jack mi fece un pelo portandosi via lo specchietto.

Mason frenò di colpo seguito da Jack, io scesi più incazzata che mai "ma che cazzo vi frulla in quelle teste di cazzo?" chiesi io andando verso di loro "scusa Olivia, Mason mi aveva sfidato dicendo che era più veloce la sua macchina e ci stavamo preparando per fare una gara" disse venendo verso di me Jack "stavate per uccidermi" dissi riferendomi al frontale che stavamo per fare "Olivia stai bene?" chiese Mason abbastanza preoccupato. Io lo fulminai "non statemi vicino quando ho una pistola in mano" dissi io prendendo i pacchi e entrando in casa lasciando che loro mi parcheggiassero la macchina.

Misi i pacchi sul tavolo e mi andai a fare una doccia.

Ero sul divano del salotto a cazzeggiare con il telefono quando mio padre venne lì e si sedette chiamando Rosie, Adam, Jack, Mason e Liam.

Loro si sedettero "perché ci hai chiamati Nick?" chiese Liam "io e Adam abbiamo deciso di farci due giorni alla casa al lago, abbiamo un torneo di golf come ai vecchi tempi, verrà con noi parte del personale, quindi in sostanza starete qui da soli. Ovviamente lasceremo sentinelle e guardie della sicurezza, ce la fate a non distruggere casa?" chiese lui speranzoso "quando partirete?" chiesi io "abbiamo tutto pronto quindi circa tra un oretta" disse lui.

"Okay ciao papà" dissi io felice "Olivia promettimi che non ucciderai nessuno se non è strettamente necessario" mi fulminò lui "cosa intendi per strettamente necessario?" chiesi io aspirando l'aria tra i denti "Nick io e Mason possiamo venire con voi, vi prego" disse Jack guardandomi impaurito "non so cosa sia successo ma Olivia si comporterà da brava ragazza qual è" disse mio padre. Io sbuffai divertita,

Adam e papà partirono prima di cena e si portarono via pure Anna che faceva sempre da mangiare "come si ordina il cibo?" chiese Jack sbuffando.

Non erano neanche passata un ora e eravamo in difficoltà. "Io mi ordino una pizza" dissi prendendo il telefono "si ti prego" disse Rosie buttandosi di fianco a me. "Che cosa volete?" chiesi io agli altri mentre cercavo un numero su internet.

"Si salve vorrei ordinare pizze a asporto" disse Rosie al telefono quando trovai il numero e fortunatamente lei si offrì per chiamare "due margherite, e tre con il salame piccante" disse lei.

"Saranno qui in venti minuti" disse Rosie mettendo giù "io vado a farmi una doccia" dissi sbuffando per l'attesa.

Andai in bagno in camera di Mason non osando entrare dove Jack è Rosie avevano scopato.

"Olivia" disse Mason venendo verso di me con sguardo da cucciolo bastonato "cosa vuoi Mason?" chiesi io mentre mi spazzolavo i capelli prima di entrare in doccia, "che facciamo pace?" chiese lui sorridendo "se non avessi saputo guidare bene sarei morta quindi no" dissi io facendogli un finto sorriso "amore mio" canzonò lui strusciando il suo naso sul mio collo "lecca culo" canzonai io. "Baciami" disse lui venendo davanti a me "no" dissi io continuando a spazzolarmi i capelli.

Lui mi prese la spazzzola dalle mani e iniziò a pettinarmi "ti amo" disse lui "voglio un gatto" dissi io girandomi, lui mi guardò stranito "ma hai a glock" disse lui "si ma non è un gatto" dissi io alzando le sopracciglia "ti prendo un gatto" disse lui stringendomi la vita con le sue forti braccia, io distolsi lo sguardo dai suoi occhi volendolo ancora far sudare un po'. "Potrai usare la mia macchina quando vorrai" aggiunse. Io sorrisi, sapeva che stavo per cedere. Poi sorrise sicuro "Domani ti porto in libreria" disse sapendo cosa veramente mi piaceva. Io lo guardai e sbuffando mi avvicinai per baciarlo.

"Finalmente" disse lui sorridendo, mi prese per le cosce e mi fece sedere sul lavandino "Mason stanno per arrivare le pizze" dissi io sulle sue labbra quando approfondì il bacio e mise le mani sotto la mia maglietta "io ho fame di te però" disse facendomi avvicinare il bacino e prendendomi una cosia per far aderire la mia entrata con la sua erezione "sai a cosa stavo pensando?" chiese lui dopo avermi tolto la maglietta "mh" dissi io per farlo continuare mentre gli slacciavo la camiciai nera "di far diventare questa camera insonorizzata" disse lui mentre mi faceva alzare il bacino per togliermi i suoi boxer che gli avevo rubato.

"Mi sembra un ottima idea" dissi togliendoli del tutto la camicia, poi passai ai pantaloni e ai boxer. Lui si avventò voracemente sul mio collo, io gli misi le mani nei capelli ansimando quando trascinò la sua mano verso la mia entrata "sai cosa mi fa impazzire?" "cosa?" chiesi io "quando tu mi parli con la tua voce ansimante" disse lui entrando in me senza preavviso. Io gemetti quando fece una spinta profonda e lenta "Mason" sussurrai mentre allacciavo le gambe alla sua vita per sentirlo di più.

Lui mi prese una gamba e me la tenne su dalla coscia per farmi aprire di più le gambe. Io gemetti più forte quando aumnetò la velocità "mi sto facendo perdonare abbastanza per oggi?" chiese lui giocando con un mio seno e leccandomi il dietro dell'orecchio.

Il piacere mi invase, Mason che continuava a torturarmi il collo mentre stuzzicava il mio seno tenendomi su la gamba e entrando dentro di me profondamente. "Se è questo il tuo modo di chiedermi scusa, fammi incazzare più spesso" dissi io ansimando, lui sorrise sul mio collo. Gemette venendo dentro di me subito dopo che io ero venuta in un orgasmo.

Uscì da me "sai di cosa avrei bisogno?" chiese lui baciandomi "sentiamo" dissi io scendendo dal lavandino e baciandolo "di uno di quei tuoi massaggi" sussurrò al mio orecchio.

Capì che non avremmo mangiato presto.

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