Erano le 9am e io mi ero appena svegliata. Ero andata a letto alle 6 del mattina per leggere.
Quella mattina, non essendo molto vogliosa di fare qualcosa di produttivo, decisi che sarei andata a prendere il sole in giardino, davanti alla piscina esterna.
Mi lavai i denti e poi scelsi un costume. Ne presi uno nero, era a due pezzi con la parte sotto a brasiliana semplice e il sopra era a fascia con le spalline.
Mi metteva molto in risalto il seno, l'accenno di abbronzatura dovuta all'estate, dava un po' di colorito alla mia pelle. Misi una vestaglia nera trasparente che creava un piccolo strascico, e indossai le mie ciabatte nere.
Presi occhiali da sole e cuffie per ascoltare la musica e scesi di sotto.
Scendendo passai davanti alla camera di mio padre con la porta chiusa, pensai che stesse ancora dormendo dopo la notte passata fuori, quindi non lo disturbai.
Quando aprì la porta della veranda trovai Mason senza maglietta e con dei jeans grigi che lavava la sua Ferrari nera.
"Sai che esistono persone che possono farlo al posto tuo?" chiesi alzando le sopracciglia. Lui si voltò "Non mi piace che si tocchino le mie cose" disse lui passando in rassegna il mio corpo con sguardo attento.
Io appoggiai una spalla allo stipite della porta e incrocia le braccia "ah quindi sei uno possessivo" chiesi io beffeggiandolo "hai qualcosa in contrario?" chiese lui appoggiando il fianco alla macchina e mettendo in mostra i suoi pettorali muscolosi.
Passai in rassegna il suo corpo che splendeva alla luce del sole, le spalle, i pettorali, gli addominali, finché mi fermai alla v dei suoi muscoli che spariva sotto i pantaloni.
Ebbi un piccolo fremito nella parte sotto il bacino.
Feci un ghigno "O no Mason, c'è sempre qualcosa di eccitante nella possessione" dissi io sbuffando in una risata e staccandomi per andare verso la piscina "felice che tu mi trova eccitante" disse lui facendo lo stesso ghigno.
Arrivata a metà strada, la schiena, e la parte più in basso mi bruciava da quanto il suo sguardo penetrava il mio corpo "O io non l'ho mai negato" dissi io guardandolo da sopra la spalla e facendogli un sorrisetto che mi increspò la guancia in una fossetta.
Prima che lui potesse replicare mi misi davanti alla sdraio e con ancora il suo sguardo addosso mi tolsi la vestaglia dandogli le spalle provocandolo.
Mi sdraiai e misi il viso verso il sole. Sentivo il getto d'acqua che Mason stava passando sulla sua auto.
Quel getto passò dalla sua amatissima auto a me.
Io spalancai la bocca e mi alzai di scatto girandomi verso di lui "ma ti sei fottuto il cervello per caso?" gli chiesi "o scusa Olivia, non ti avevo neanche vista" disse lui sottolineando il 'neanche'.Fece un sorrisetto furbo e io sdraiandomi di nuovo gli dissi "prova a bagnarmi con un altra goccia d'acqua che ti butto in piscina e poi quelli pieni d'acqua saranno i tuoi polmoni" dissi fulminandolo
lui fece una risatina e spense il getto d'acqua, si avvicinò e si sedette sulla mia sdraio, appoggiò le mani ai bordi così che il mio corpo fosse intrappolato."ne sei sicura Olivia?" chiese lui avvicinandosi, io feci un sorrisetto e dissi "si Mason".
I nostri occhi si incontrarono e una sfida si aprì. Il verde smeraldo dei suoi occhi mi illuminò di una fredda e spietata luce. Una scintilla brillava in essi, una scintilla di sfida e malizia.
Mi prese a mo di principessa e mi lanciò in piscina. Proprio in quel momento mi venne un idea, aveva voglia di giocare? Okay allora.
Agitai le braccia facendo finta di non saper nuotare e agitai la testa "Mason non so nuotare" gli dissi fingendo di agitarmi "Olivia non ci casco" mi cantilenò lui "Mason te lo giuro" dissi io facendo finta di non farcela più.
Poi come tocco finale mi lasciai andare. Il mio corpo ritornò a galla, la testa era sott'acqua e ero a pancia in giù per renderlo più vero.
Fin da piccola mi allenavo a mantenere il fiato in acqua. Mi piaceva sentire il vuoto nelle orecchie. Quella sensazione di estraniarmi dell'universo e non sentire più i rumori. Era una delle mie preferite.
"Olivia vieni fuori prima che soffochi veramente" disse Mason, ma stavolta lo disse in tono indifferente. Aveva alzato la sua maschera per non far trasparire emozioni. Sapevo che fra non molto avrebbe ceduto.
Erano passati trenta secondi "porca puttana" imprecò Mason prima di buttarsi in piscina. Mi prese per la vita e mi girò "Olivia" provò a chiamarmi sistemandomi a pancia in su, e io quasi non scoppiai a ridere.
Mi prese il mento tra le mani "Olivia rispondi" disse lui iniziando a arrancare verso il bordo.
Quando stava per portarmi fuori, io scattai su e in un suo momento di distrazione li misi le mani sulla testa e lo buttai sotto.
Le tolsi non appena la sua testa non spuntava più dalla superficie, lui riemerse con una faccia sconvolta e io scoppiai a ridere "sei così tanto ingenuo Mason?" chiesi io tra le risate.
Lui parve furioso anche se si vedeva che si stava trattenendo dal non ridere. In un momento di distrazione venni buttata sotto dalle sue mani che subito mi lasciarono per non farmi rimanere sotto troppo.
Quando riemersi tossicchiai perché non ero riuscita a fermare la risata prima di finire in acqua e mi ero bevuta mezza piscina. Lui emise una risata appena io tornai in superficie.
"sei uno stronzo" mi lamentai io schizzandolo. Lui in uno scatto si avventò su di me e mi bloccò tra il suo corpo e il muretto, mise le sue mani ai lati del mio corpo e con un sorrisetto soddisfatto disse "dillo ancora" "sei. uno. stronzo." dissi io enfatizzando le parole.
In quell'attimo di silenzio, notai la vicinanza dei nostri corpi. sentivo il petto di Mason abbassarsi e alzarsi sul mio seno. Le mie cosce erano a contatto con il tessuto dei suoi Jeans. Le sue braccia sfioravano le mie spalle. Il suo naso era a pochi centimetri dal mio.
Lui fece scattare lo sguardo dai miei occhi alla mia bocca non togliendosi quel sorrisetto soddisfatto "A quanto sento caro Mason, anche tu mi trovi eccitante" dissi io in un sussurro appena sentì il rigonfiamento dei suoi jeans sulla mia pancia.
"non l'ho mai negato Olivia" disse lui mantenendo lo sguardo sulle mie labbra e mettendo le mie gambe allacciate alla sua vita.
I nostri respiri erano leggermente affannati, e i nostri occhi bramavano il contatto di cui i nostri corpi erano partecipi.
Strinsi leggermente le gambe e lui mise una mano sulla mia coscia per non farmi allontanare "dove vuoi arrivare Mason?" chiesi io a Mason alzando le sopracciglia mentre lui spostava le sue mani sui miei glutei con un sorrisetto "Fin dove sei disposta a spingerti per scoprirlo Olivia?" sussurrò lui al mio collo prima di avventarsi con una serie di baci bramosi.
io scostai la testa mentre inarcavo la schiena e lui stringeva la stretta sui miei glutei. Quei baci mi mandarono in estasi, la sua lingua che toccava il mio collo bagnato, i suoi denti che mordicchiavano i lembi di pelle. Per un secondo pensai di aver perso il controllo. Non avevo controllo su quella sensazione che si stava formando nella parte tra le mie gambe.
Sentì l'eccitazione di Mason che pulsava sulla mia entrata. Staccai le mani che avevo portato al suo collo per metterle sulla sua cintura e iniziare a slacciargliela mentre lui continuava la sua frenetica corsa di baci sul mio collo.
Gli slacciai i pantaloni che fecero un po' di fatica e togliersi vista la pressione dell'acqua.
Lui passò dal collo al seno mentre io buttavo la testa all'indentro e mettevo le mani sul suo petto muscolo.
Spostò la sua mani lentamente verso il mio interno coscia mentre continuava a darmi bollenti baci sullo sterno mentre io avevo le mani nei suoi capelli, la bocca socchiusa e gli occhi bramosi di lui.
La sua mano si era spostata verso la mia entrata.
"Ho interrogato qualcosa?" disse una voce.
Merda.
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mafia in love
AksiIN REVISIONE Olivia Anabel Rubin Lois figlia di uno dei mafiosi più grandi d'America, vive nella grande New York con suo padre. Cresciuta per combattere, per prendere il posto un giorno nell'attività del padre. Ha 19 anni, finito il liceo si trova...