capitolo 33

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Mi puntai la pistola alla testa.

"Olivia non sono un illusione. Sono Mason" disse lui cauto "ti prego non farlo. Sei a casa" disse lui "no è tutta un illusione, mi sveglio e Aron verrà lì con una mazza che mi fracasserà il corpo" dissi io caricando.

A mason scesero delle lacrima sul volto. Prese l'altra pistola "se lo fai giuro su mia madre che lo farò pure io" disse lui caricando e puntandosela in testa.

"No no tu sei un illusione" dissi io chiudendo gli occhi "Olivia guardami" disse lui con la voce rotta. Io aprì gli occhi "se ti spari in testa mi sparo anch'io" disse lui serio. "Toccami" dissi io, lui mi mise una mano su una gamba "sono Mason" disse lui.

"Sono veramente a casa?" chiesi io guardando mio padre. "si Olivia" disse lui mentre alcune lacrime gli solcarono il viso "ma io ero nel fuoco, su quella rampa, non c'era il passaggio, mi sarei dovuta buttare dentro. Io non, io non..." cominciai. Poi mi ricordai. Il collo di quell'uomo spezzato. Papà che mi prese.

Ero a casa.

"Sono viva" dissi io piangendo e mollando le pistola. Mi misi le mani sul viso martoriato. "C'è l'ho fatta" dissi piangendo di gioia. Mason mi abbracciò "sei qui Olivia." disse lui in segno di conferma.

George arrivò con diverso materiale "Adesso ti addormenteremo per medicarti" disse Mason staccandosi e asciugandomi le lacrime "aspetta" dissi io "promettimi che mi risveglierò qui" dissi io pregandolo "te lo prometto" disse lui.

Gli porsi il braccio e lui mi infilò lago. Mi guardò e mi sorrise dolcemente.

Io chiusi gli occhi.

pov Mason.

Appena chiuse gli occhi. Tutti ci guardammo.

"Il periodo più difficile sarà ora" disse Nick "farà incubi la notte e non distinguerà realtà da illusione." disse lui abbassando lo sguardo "Sto io con lei" dissi di getto.

"Non dormirebbe comunque, soffre di insonnia" ragionò Nick "Con Mason lo fa. Ha me ha detto che la fa sentire al sicuro dormire tra le sue braccia" sussurrò Rosie. Io non tolsi lo sguardo dalle ferite di Olivia "È un problema per te Mason?" chiese Nick "Nick non mi chiedere mai se è un problema stare con Olivia." dissi io guardandolo serio. Lui annuì "grazie Mason, grazie per Adam, e soprattutto grazie per Olivia" disse Nick sorridendomi "hai fatto più di quanto sia riuscito a fare io in tutta la vita" disse lui.

Iniziai a pulire le ferite. Partì dalle caviglie e e salì. La maggior parte erano grandi ematomi. Misi dell'arnica e creme antidolorifiche. Per le ferite di frustate più profonde, usai il kit da sutura dopo averle disinfettate.

Non avrebbero lasciato cicatrici grandi. Però non avevo ancora visto dietro.

Finite le gambe, gli fasciai i punti dove avevo cucito. "Devo togliergli il top, se volete restare restate"
dissi a loro che erano sul divano in silenzio.

Nessuno si alzò, Adam e Nick spostarono lo sguardo.

Tagliai con la forbice il top. Iniziai dalla pancia. Gli si vedevano le costole da quanto era dimagrita.

Sul petto gli ematomi erano più estesi. Disinfettai e ricucii. Passai al viso. Non c'era molto da curare. Solo un grande livido sulla guancia e una ferita sulla tempia.

"La giro" dissi io. La presi delicatamente dalla schiena sentendo già la pelle martoriata. Quando la girai mi si mozzò il respiro. Le gambe fortunatamente erano intoccate.

La schiena era un ammasso di sangue e lividi "ci vorrà un po'" dissi contraendo la mascella.

Nick si girò. "Eloise morirà per questo" disse.

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