capitolo 32

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pov Olivia.
c'era una piccola finestrella in quella stanza vuota. Erano passati tre giorni. Ero stesa per terra con il sangue che mi colava dalla bocca.

Stavolta al posto del coltello avevano usato una mazza. Non sentivo più ogni singola parte del mio corpo. Parlavo alla telecamera. Gli dicevo quando faceva buio, continuavo a dire che gli volevo bene.

Non so se veramnete mi stessero ascoltando o vedendo. Ma nella mia testa c'era solo dolore, dolore, dolore. Non sentivo le mani da quanto i miei polsi erano stati stretti. Non mi davano ne cibo né acqua. Il mio vomito per il dolore era dell'angolo più lontano. Mi avevano punita pure perché gli avevo sporcato di vomito e sangue quel pavimento lurido. Faceva dannateamnete freddo.

Le uniche volte che dormivo era quando svenivo dal dolore. Non avevo più forze. Immaginai molte volte Mason. Il suo viso. Altre volte vedevo Rosie, e mi ricordavo dei momenti passati a ridere. Altre volte ancora mi ricordavo mio padre. Il bene che gli volevo. Erano tutte le cose che mi facevano stare in vita.

Perché scommettevo che se avessi mollato sarei morta lì.

Vidi il buio e chiusi gli occhi.

pov Mason
erano tre giorni che ci lavoravamo.

Rosie non parlava con nessuno e stava chiusa in camera a piangere. Nick era diventato più brusco nei modi e sempre nervoso, l'unico che lo poteva calmare era Adam.

Io, io lavoravo ogni giorno per trovarla. Mi ero quasi arreso quando ispezionai per la decima volta le telecamere del bar difronte. La targa del camion che l'aveva presa era coperta. Eloise non si era fatta più sentire e mi rifiutavo di vedere il collegamento che a volta ci mandava.

"Nick" urlai chiamandolo. Lui scese di fretta con Adam "l'hai trovata?" chiesero "no ma ho una teoria" dissi prendendo uno dei mille fogli sul tavolo.

"Il Camion aveva un andatura di circa 60kmh, facendo delle ricerche ho trovato quanto sosteneva il pieno di benzina che poteva fare. Vista la ferita che non gli ha danneggiato nulla ho compreso che la durata avrebbe dovuto essere di 30 minuti massimo. Calcolando la distanza, la tenuta del serbatoio e il tempo rimane solo un posto. il cantiere abbandonato di Aron Creek. Ho notato che le catene di Olivia sono sostenute da un gancio elevatore. Deve essere quello per forza." spiegai.

"Andiamo" disse Nick prendendo la macchina.

pov Olivia
"A quanto sento i tuoi amici hanno scoperto dove sei" Disse Aron. Mi elevò con le catene e finì il suo lavoro.

Non avevo più forza per urlare, per combattere.

"Aron dobbiamo andare via" disse Eloise sbrigativa. "Cospargi di benzina il perimetro e accendi" disse lei prima di uscire dalla stanza. "Buona fortuna Olivia" disse ghignando. Mi liberò i polsi e uscì.

Dovevo andarmene. Cercai di mettermi in piedi ma non ci riuscì. Pensai a Mason, A rosie, a papa, a adam. Dovevo farcela almeno per loro.

Per 10 minuti tentai di rialzarmi e alla fine ci riuscì. Il corpo mi doleva, le energia erano a zero dopo non aver mangiato. C'è la dovevo fare.

Del fumo nero entrò dalla porta spalancata. Dovevo trovare l'uscita. Uscì il più velocemente possibile dalla stanza, le fiamme mi attorniarono. Dalla finestrella nella stanza non ci sarei passata, dovevo trovare un'altra soluzione. Seguì il corridoio che mi sembrava più libero dalle fiamme. Mi misi l'interno del braccio per coprirmi il naso. Sentivo solo il sapore di sangue e l'odore di fumo.

Trovai un chiodo e mi strappai la fine dei leggins per creare uno straccio per coprirmi il naso e la bocca dal fumo. Seguì un lungo corridoio senza finestre. Girai a sinistra. Se fossi andata dritta, l'edificio poteva essere orizzontalmente enorme, dovevo andare ai lati per trovare una finestra, anche buttarmi giù sarebbe andato bene, almeno avrei avuto una possibilità.

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