capitolo 38

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Mason mi stava portando in braccio a fare il bagno "Il bagno è pronto Signorina Olivia. Sta bene?" mi chiese Anna "si Anna, ho solo un po' di mal di testa" dissi mentendo "spero si rimetta presto" disse lei sincera.

Mason mi portò in camera e chiuse la porta a chiave. Io mi fiondai su di lui baciandolo. Gli tolsi di corsa la maglietta e i pantaloni facendolo rimanere in mutande. Lui fece lo stesso con me e strappò la fasciatura "meno male che dovevo tenerla tre giorni" sorrisi sulle sue labbra "dimmi se ti fa male" disse togliendomi piano il pezzo che era rimasto attaccato alla schiena. Tirava un po' la pelle e per un secondo mi fece trasalire. "Va bene" dissi io dopo che Mason me la tolse tutta "adesso voglio te" dissi io sorridendo e camminando senza staccarci entrammo in bagno.

Mason mi prese in braccio e entrammo in quella grande vasca. Era una vasca a cerchio, idromassaggio integrato. Ma la cosa che me la faceva amare era la vista sulla città.

Eravamo in mutande. Ma lui rimediò subito perché quando si sedette me le tolse. Io gli tolsi i boxer "brucia l'acqua sulla schiena?" chiese lui fermandosi "zitto e baciami" dissi io salendo su di lui.

Mason scese piano piano con un dito, dal mento, alla pancia, alla mia entrata. Con la pressione dell'acqua, quei contatti mi fecero venire un milione di brividi "Mason velocizza" dissi io non riuscendo a aspettare più. Lui sorrise sulle mie labbra e entrò con un colpo secco con due dita. Io gemetti sulle sue labbra buttando la testa all'indietro e cercando di tenere la schiena più dritta possibile. Lui si avventò sui miei seni.

"Mason ti voglio, ora" dissi dopo che lui aggiunse il terzo dito. Lui allora tolse le dita e mi mise sopra la sua erezione. Io mi spinsi giù.

Gemetti a ogni spinta più forte. I nostri gemiti rimbombavano per la stanza, l'acqua della vasca era sparsa ovunque, eravamo coperti fino alle spalle da schiuma bianca.

venni orgasmando quando lui fece tre spinte secche e profonde. "Olivia" disse con il respiro affannato mentre lui veniva dentro di me. Scesi da lui e mi girai per appoggiare la schiena al suo petto.

Avevamo ancora i respiri affannati. "Olivia guardami" disse Mason. Io girai la testa verso di lui con un aria confusa "hai presente la sera in qui sei tornata dalla discoteca con Rosie?" chiese lui "si, quella dove non mi ricordo nulla" dissi io ridacchiando "esatto quella. Quando io ti ho portato a dormire, prima di addormentarti mi hai detto una cosa" disse lui serio "cosa?" chiesi io preoccupandomi e girandomi completamente verso di lui. "hai detto che io non devovo dirlo a Mason, ho cercato di bloccarti ma tu sei troppo testarda" disse sorridendo e accarezzarmi la guancia "che cosa ti ho detto?" chiesi guardandolo confusa "hai detto che credevi di esserti innamorata di me" disse lui in un sussurro.

Io schiusi la bocca o lo guardai senza parlare. Lui mi sfiorò con il pollice il labbro inferiore, tenendo gli occhi fissi nei miei "Olivia Lois io sono fottutamente perso di te" disse lui "io ti amo Olivia" disse lui prendendomi il volto con le sue grandi mani. Io posai la fronte contro la sua "ti amo fottutamnete tanto Mason William" dissi io baciandolo.

"C'è aria di post sesso in questa stanza" sentimmo una voce che riconobbi di Jack. Io a Mason ci guardammo ascoltando "vediamo se ci sono in bagno" disse quella che riconobbi come Rosie.

Io spalancai gli occhi "no" urlò Mason "non entrate" dissi io "A quanto pare è aria di sesso in corso" disse Jack "Giuro che la prossima pallottola della mia Glock sarà per te" urali a Jack "Olivia io non voglio diventare zia" urlò Rosie "Mason nenache io" urlò Jack. "Uscite" dissi io "vi aspettiamo in salotto" urlò Rosie.

Io e Mason ci guardammo e scoppiammo a ridere. "L'unica cosa che mi ferma a avere un figlio è che prenderebbe come zio quel coglione di Jack" disse Mason aspirando l'aria tra i denti in aria scherzosa "Si e Rosie anche se fosse maschio lo truccherebbe e gli farebbe i bigodini" dissi io ridendo.

"Lo vorresti maschio o femmina?" chiese Mason mentre mi spostava una ciocca bagnata dal viso "femmina. La riuscirei a aiutare di più. I maschi non so come prenderli" dissi io "io se fosse femmina probabilmente ucciderei ogni persona che la guarda troppo" disse lui serio. Io mi avvicinai al sorriso sulle sue labbra baciandolo "Andiamo in salotto con Rosie e Jack?" chiese Mason. Io annuì.

Mason mi aveva appena rimesso la fasciatura, lui si era rivestito con una tuta grigia, io misi dei pantaloncini e una maglietta larga. Quando Mason si stava per rimettere la maglia sentimmo "OLIVIAAAA" Capimmò che era la voce di Jack, Mason mi guardò e si precipitò giù. Io ci misi un po' di più.

Appena vidi la scena scoppiai a ridere imitando Mason "Jack ha il terrore dei cani" disse Mason tra le risate "quello non è un cane" disse lui pietrificato mentre era in piedi sul divano con sotto Glock che gli ringhiava "è una bestia di satana" disse lui "e tu sei satana" disse indicandomi "quindi fai smettere sto coso di ringhiare" continuò "sai che può benissimo salire sul divano vero?" chiesi io alzando le sopracciglia. "Non ci provare" disse lui fulminandomi.

"Glock" dissi, lui si girò e quando mi vide venne a farmi le feste. Io mi abbassai in ginocchio per coccolarlo e lui si sdraiò. Una cosa che gli avevo insegnato era di stare sempre più in basso a me. Io ero la sua padrona e non il contrario. per i cani significa sottomissione.

Mi leccò la faccia quando io dissi "puoi alzarti" e io lo abbracciai. "Mi sei mancato" dissi stringendolo mentre lui teneva il collo fermo.

Poi girò per annusarmi e quando arrivò alla schiena fece dei mugolii che simboleggiavano il pianto. Indietreggiò e posò il muso per terra. Era il suo modo per essere triste e preoccupato per me.

"Su" dissi io e lui si mise seduto. Io lo abbracciai accarezzandogli il dorso e lui mi leccò la schiena "Mason Glock da oggi dormirà con noi" dissi io lasciandoli un bacio sul muso e alzandomi "ti ho voluto bene amico mio" disse Jack scendendo dal divano guardando ancora diffidente Glock "Glock lui per quanto antipatico può essere è un amico di Mason, quindi non lo puoi toccare" gli dissi.

Lui si sdraiò per terra "Okay adesso puoi accarezzarlo se vuoi" dissi io alzando le spalle "Anche no" disse lui rabbrividendo.

"Olivia vieni qui un attimo, da sola" disse mio padre dal salotto. Io arrivai lì con Glock alle mie calcagna "ciao Glock" disse mio padre accarezzandogli la testa. "Dimmi papa" dissi io sedendomi vicino a lui.

"Devi sapere un'altra cosa su Eloise" disse lui girandosi dalle carte che aveva di fronte per guardarmi in faccia. "Dimmi" dissi io seria "quando tu avevi 17 anni, io smisi di mandare i soldi a Eloise. La volevo mandare in rovina dopo tutto quello che ci aveva fatto. Pensavo che essendo così potenti, ci avrebbe lasciato stare. Vedendo che non gli arrivarono più soldi mi contattò. Mi disse che al tuo diciottesimo compleanno o ti avrei consegnata a lei oppure ci avrebbe uccisi tutti. Ti ho protetto più che potevo, ti facevo seguire quando uscivi con Rosie e quando andavi a correre. Quella mattina, quando sei uscita, non mi sono avegliato abbastanza presto per mandarti qualcuno. E ti hanno preso. Quando la incontravo, la prima volta che mi hai scoperto, non andavo lì per dargli i soldi. Andavo lì per provare a far deviare la sua idea di prenderti. Come hai potuto provare sulla tua pelle, non ci sono riuscito. Ecco perché ti ha rapita e fatto quello, era un avvertimento. La prima volta che l'hai vista, in quella locanda abbandonata, Lei ci voleva dividere, lei voleva che tu andassi da lei. Ecco perché non ti rapita ne uccisa. Però non si aspettava un legame così forte tra noi due. Non te l'ho detto fino a ora, perché non era successo nulla. Fino a qualche giorno fa" disse lui abbassando la sguardo

Io realizzai tutti in qualche secondo "avevi detto che non ci sarebbero stati più segreti" dissi io in tono piatto "ti prego Olivia perdonami. Non te l'ho detto per non farti vivere angosciata. Pensare in ogni secondo che qualcuno cerchi di rapirti, sarebbe stato troppo pesante" disse mio padre prendendomi entrambe le mani. "Ti perdono papà " dissi io.

"Olivia te l'ho detto anche perché tra una settimana, se te la senti avresti un incarico" disse lui "di che si tratta?" chiesi "Ho chiesto un alleanza con il Signor Rossi, per aver maggiore supporto contro Eloise Lui ha detto che ci penserà solo se tu lo incontrerai, da sola. Mason non ti manderebbe mai. E neanche io sinceramente. Ma voglio che sia tu a scegliere" disse lui guardandomi negli occhi "dai la conferma" dissi io sorridendo furba "si ritorna in pista" dissi io prima di alzarmi e uscire dal salotto.

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