Capitolo 58

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Mi fermai a circa dieci metri da loro che intanto si erano messi a svuotare i sacchetti della spesa.

Scesi da Lola e gli andai a fianco, portando la cavalla dalle redini. "Che avete preso?" chiesi io. Mason mi sorrise e si avvicinò "ciao" disse prendendomi dolcemente il mento "ciao" dissi io guardandolo negli occhi.

Lola sbuffò e Mason si accorse di lei. "Sai andare a cavallo?" chiese lui stupito mentre accarezzava il muso di lei "non tanto bene. Ho preso lezioni da piccola" dissi incominciando a incamminarmi alla stalla con le redini in mano.

Mason mi seguì "grazie per l'aiuto" sbuffò Liam che stava facendo avanti e indietro per portare i sacchetti in casa.

Arrivammo alle stalle nel più completo silenzio. Mason aveva una tuta nera e una maglietta nera termica a maniche corte, occhiali da sole e capelli spettinati come sempre.

Presi la brusca per spazzolarla. "Olivia vuoi parlare?" incominciò lui che era rimasto al lato opposto del cavallo. "Di cosa dovremmo parlare?" chiesi io abbassandomi per pattinargli anche il sotto pancia. "Olivia vuoi parlarne o no?" chiese lui ripetendo la domanda sapendo che io avrei capito.

Mason avrebbe rispettato comunque la mia decisione.

"Non lo so" dissi io sincera rialzandomi e andando a prendere il pettine per la criniera. "Perché non lo sai?" chiese lui rimanendo della stessa posizione. "Non lo so perché non so se mi farà stare meglio o peggio" dissi io mentre continuavo il mio lavoro.

"Non ti tenere tutto dentro" disse lui. "Mason, papà è morto. È un dato di fatto, non è un segreto ne una cosa che mi sto tenendo dentro" dissi sbuffando e cercando di mantenere la calma passando alla coda della cavalla.

"Butta fuori tutto Olivia" disse lui fermandomi le mani che stavano districando i nodi freneticamente e facendomi mettere di fronte a lui.

Io spostai gli occhi dai suoi. "Non lo rivedrò più." dissi io solamente ammettendo la cosa che più mi faceva stare male. "Olivia io so che a te non ti è mai piaciuta questa vita. Te la sei fatta andare bene. E so anche che non ti sarebbe dispiaciuto morire" incominciò lui prendendomi il mento e facendo congiungere i nostri sguardi "forse anche Nick voleva questo. Ma quando hai troppo da perdere, quando aveva te da perdere, non poteva rischiare di fare mosse false. Io sono convinto che adesso sia in un posto migliore, e che finché tu starai bene, lui sarà felice" disse lui serio.

"Io non posso cambiare vita" dissi sviando l'argomento. Lui aveva ragione, pienamente ragione. Mi aveva alleggerito il peso e la preoccupazione che avevo addosso. "Tu vuoi però" disse lui. Io abbassai lo sguardo "c'è modo di cambiare Olivia, la scelta è tua. Devi solo trovare il coraggio di afferrare la tua vita in mano" disse lui.

Io rialzai lo sguardo. Vidi quei meravigliosi occhi smeraldo che avevo imparato a amare. Avevano quella scintilla di emozione che mancava quando inalzava il suo muro insorpassabile.

Il suo viso duro e empatico mi guardava cercando di decifrare ogni mia azione e stato d'animo. Il suo sguardo mi bucava l'anima per cercarne ogni piccola informazione.

"Perché?" chiesi in un sussurro "perché cosa?" chiese lui stranito "perché tra tutte hai scelto me?" chiesi.

C'erano infinite possibilità che scegliesse altre ragazze. Perché aveva scelto proprio me? perché aveva deciso di amarmi?

"Non lo so, so solo che tu sei diversa Olivia" disse facendosi serio.

Io mi alzai sulle punte e guardandolo negli occhi gli presi il viso con le mani e lo baciai. Li diedi tutto il mio amore. Li diedi tutta la mia gratitudine. Li mostrai ogni parte di me che non avevo mostrato a nessuno con quel bacio. Il mostro che era in me. La parte migliore di me. Tutto.

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