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RYDER

Mi feci una doccia e quando rientrai in camera da letto, trovai lei occupata a mettere a nanna la piccolina che col ciuccio in bocca sfregava quegli occhioni assonnati con le sue manine, pronta a crollare da un momento all'altro mentre Liv camminava qua e là per la stanza canticchiandole qualcosa. Avevo sempre pensato che sarebbe stata lei a portare in grembo i miei figli, ma vederla alle prese con quella minuscola creatura mi fece venire letteralmente il batticuore e me ne innamora un'ennesima volta. Forse più di tutte le altre. Ne restai totalmente incantato, ammaliato dalla smisurata dolcezza di ogni suo gesto nei confronti della figlia tant'è che anche lei se ne rese conto. Pur continuando a dondolare tra le sue braccia la piccola Skyler, mi rivolse un'occhiata interrogativa, non capendo probabilmente perché avessi assunto quell'espressione da ebete, eppure, percepii comunque un bagliore di tristezza nei suoi occhi verdi che più volte cercò di nascondermi.

«Puoi darle un'occhiata mentre mi faccio una doccia? Sarò velocissima!» La adagiò delicatamente al centro del lettone mettendole qualche cuscino attorno al corpo mentre annuii senza pensarci minimamente, fino a che la bloccai afferrandola per il braccio una volta che tentò di sorpassarmi per raggiungere il bagno alle mie spalle.

«Hey...» le sfiorai il volto con le mani vedendola sbattere velocemente le palpebre quasi sul punto di piangere, tant'è che non riuscendo a trattenersi, serrò forte gli occhi «...ti sei spaventata per la bambina o c'è altro che ti affligge, Liv? Dimmelo, ti prego!» La accarezzai con tenerezza stampandole baci a non finire sulle guance o sul naso, sul mento e sulla fronte, cercando in ogni modo di rasserenarla affine di annientare qualunque cosa la stesse preoccupando. 

«Tutto...» sussurrò non appena sentii le lacrime che abbandonarono i suoi bellissimi occhi bagnarmi i palmi «...tutto mi spaventa, Ryder.» Tirò su con il naso mentre mi si formò un groppo in gola, una morsa istantanea senza eguali. «Ho una bambina piccola che devo proteggere, e poi-... mio padre non sa ancora nulla di te, e -...e devo trovarmi subito un altro impiego!» Incominciò a gesticolare non trattenendo più quel pianto liberatorio mentre sentii il mio cuore sgretolarsi fino a diventare cenere. «Io ho paura di soffrire di nuovo o di ritornare a quella vita. Ho paura di dover rivivere da capo quelle cose che mi hanno fatto tanto male, che mi hanno lasciato una marea di traumi, timori ed insicurezze che non ho ancora superato e che trascino come lo strascico di una pelle che sto cercando di cambiare da così tanto tempo!» Quasi ringhiò mentre lessi un'insormontabile terrore nel suo sguardo e da qualsiasi cosa fosse dettato ebbi l'urgenza di dover risolvere tutti le sue preoccupazioni. 

«Io ti amo, Liv!» Le scossi il volto mentre serrò gli occhi e pianse singhiozzando.

«Ho paura di tutte queste cose assieme e mi sento come se non fossi abbastanza per mia figlia o come se questi momenti che sto dedicando a me stessa, li sto privando a lei dal suo tempo ! Io non so più se sto agendo bene o se sto riuscendo a gestirmi e a gestire la mia vita o se sto sbagliando qualcosa-... non lo so!» Parve la stesse stressando anche altro ma qualcosa mi disse che non me lo avrebbe rivelato, e difatti fu così! La conoscevo bene Liv, molto meglio di quanto pensasse.

«Ti amo, Liv.....ti amo e risolverò tutto!» Le asciugai il viso ormai bollente ed aspettai un secondo prima di parlarle di nuovo, affinché respirasse e si calmasse almeno un po'. «Ci sono io qui! Intesi? Tu e tua figlia non dovrete mai più preoccuparvi di niente poiché sarà compito e responsabilità mia prendermi cura di voi! Perciò -...» le baciai gli occhi, uno ad uno, svariate volte «-...non dovrai più temere nulla. Te lo giuro!»

«Non promettermi niente, ti prego. Non-...»

«Ed invece lo faccio perché ho la certezza che non potrà esserci nulla in grado di farmi separare da te. Non stavolta!»

Liv - L'ultimo Re 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora