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LIV

Ammirai Ryder cimentarsi nella sistemazione delle decorazioni assieme allo staff che aveva assunto. Aveva scelto tutto quanto lui nei minimi particolari ; dai colori pastello in stile unicorno, alla torta a tre piani ,ai palloncini e agli innumerevoli regali che di lì a poco ci avrebbero sommersi. Era venuta proprio a lui l'idea di creare una festa di compleanno in stile fattoria, assieme ad alcuni piccoli animali come caprette, tartarughe, paperelle, pony. Skyler non andando all'asilo non aveva amichetti da poter invitare, ma ciononostante, ero fortemente certa che la festa sarebbe stata di suo gradimento. Dopotutto, quello del compleanno, per un bambino, grande o piccolo che fosse era certamente uno dei giorni più importanti dell'anno.
Se non il più importante.

Lo raggiunsi e lo abbracciai da dietro, occupato a dare le ultime direttive a Dylan e Devin prima che la piccola arrivasse con papà e Bessie. «Che ne pensi?»

«È tutto perfetto, non è necessario che tu li stressi ancora.» Mormorai scherzando vedendolo ricambiare l'abbraccio.

«Grazie Liv! Ci sta facendo sgobbare da ore ormai!» Esclamò Devin esasperato, come se non avesse già a che fare col cugino. Eppure, Ryder era fin troppo teso, manco ci stessimo sposando e dovesse organizzare la festa.

«Farai così anche per le nostre nozze?»

«Assolutamente sì.» Si avvicinò affine di stampare un bacio sopra le mie labbra. «Voglio che tutto sia perfetto ed indimenticabile.»

«Ma già lo è!» Lo rasserenai. «La tua presenza renderà questo compleanno indimenticabile sia per lei che per me. Ho sempre immaginato questo momento ed ora che si sta avverando mi sembra quasi un sogno.»

Sospirò, accarezzò le mie guance con le sue mani calde e grandi, ed infine schioccò un lungo bacio sulla mia fronte.

«È qui la festa?»

Smisi di respirare riconoscendo la voce del ragazzo e lo sdegno comparso sul mio viso sommato alla reazione che ne susseguì, mi tradirono. Ryder, invece, fece un giramento di collo nella direzione di Austin prima di andare incontro a lui.

«Austin, sei arrivato.»

Deglutii voltandomi a gettargli uno sguardo. Perché diavolo era lì? Io non l'avevo invitato! Che fosse stato Ryder? I due si salutarono fino a che Austin gli consegnò un peluche enorme che reggeva in mano, gettandomi un'occhiata. I suoi occhi parvero stanchi e spenti e sembrò quasi che desiderasse ardentemente parlare con me. Ed io che avevo sperato che quella serata sarebbe andata liscia come l'olio.
Beh, mi ero sbagliata.

«Liv, ciao.» Disse venendomi incontro abbozzando un sorriso finché Ryder, dopo aver appoggiato su una sedia l'orsacchiotto della piccola, ci raggiunse.

«Ciao.» Esclamai fredda, seppur educatamente ponendomi costantemente la stessa identica domanda, ovvero, che ci facesse lui lì.

«Non mi hai più richiamato.» Parlò scrollando le spalle. Il suo sguardo però, bruciò pizzicando la pelle del mio viso. Ovunque lui lo posò.

«Ecco-...mi è, passato di mente e-...»

«Liv, vieni un attimo!» La voce di quello scansafatiche di Dylan echeggiò nell'ambiente. Forse si era accorto di Austin ed inconsciamente mi stava salvando il culo, ed invece fu Ryder ad intervenire.

«Vengo io!» Mi anticipò, prima di lanciare un'occhiata ad Austin. «Torno subito.» Anche se per quanto riguardava Austin Wolf, avrebbe potuto non tornare proprio. Mi diressi verso il banchetto dove erano esposti vari dolcetti come cioccolatini, cupcakes, muffins, cinnamon rolls e quant'altro, fingendo di sistemarne qualcuno. La sua presenza alle calcagna, però, non fece altro che alimentare la mia ansia.

Liv - L'ultimo Re 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora