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LIV

«Che ...cosa?» Corrugai la fronte frastornata dal suo gesto alquanto azzardato finché un dolore insopportabile si diffuse come una fiamma al centro del mio petto, togliendomi il respiro. Cos'era? Il mio giorno fortunato per caso? Quale terribile maledizione si era scaraventata addosso a me? Ryder parve più che serio. Aveva deciso di cancellare il passato come se non fosse mai esistito, proprio come come o il legame che ci univa. Il nostro rapporto, di punto in bianco, si era ridotto ad una firma.

«Il divorzio, Liv!» Ribadì pacatamente seppur lanciava fuoco e fiamme dallo sguardo ogni volta che i suoi occhi incrociavano i miei. Per la maggior parte del tempo rimase ad imboccare la bambina o a giocare e a chiacchierare con lei. «Non è sempre stato motivo di battibecco il fatto che al tempo io abbia aggiunto la clausola che ti impediva di richiederlo? Bene, ora te lo concedo io!» Non fiatai e neppure lui per un po' mentre restai ferma ad osservarlo. «Domani stesso questa bambina avrà finalmente il cognome che le spetta. Ti verserò ogni mese un assegno di mantenimento in modo che possiate avere una vita agiata e-...»

«Io e mia figlia non abbiamo bisogno dei tuoi soldi, Ryder!»

Tese la mascella.

«Li accetterai invece e per ogni minima cosa, ogni misera cagata che sia Liv....» minacciò «...tu renderai conto a me se non vuoi che io riesca ad ottenere l'affidamento esclusivo di questa bambina.»

Rimasi in silenzio a scrutarlo, certa che non fosse serio. Lui non mi avrebbe mai fatto nulla di tutto ciò, non mi avrebbe mai portato via Skyler.

«Ti stai ascoltando mentre parli?» Domandai provando a combattere contro quel groppo che mi strinse la gola.

«Perfettamente.» Replicò con quell'espressione facciale da prendere a schiaffi. Come se all'improvviso di me non gliene fregasse più niente.

«Beh, non direi. Hai almeno letto le mie lettere?» Gli rammentai con un ultimo tentativo di riallaccio, speranzosa che lo avesse fatto anche se da come si stava comportando difficilmente le aveva lette.

«Firma quei fogli, Liv!» Sputò secco confermando le mie impressioni mentre mi venne da piangere ; gli occhi si riempirono di lacrime ed il naso pizzicò fino a far male. «Mi stai facendo perdere tempo.»

«Io-...ti sto facendo-... assurdo!» Scossi la testa bofonchiando tra i denti per la perplessità. «Ti chiedo solo di leggere quelle lettere per vedere se c'è qualcosa da salvare. Tutto qui.»

Scattò in piedi minaccioso, mi afferrò per l'avambraccio e mi trascinò fuori dalla cucina cosicché la bambina non assistesse alla nostra conversazione.

«Tu non capisci proprio, eh? Non è rimasto niente da salvare!»

«Non ci stai neanche provando.» Farfugliai strattonata.

«Perché a me non importa un cazzo delle tue fottute lettere di merda! Chiaro? Sei una bugiarda, come tuo padre! Sono quasi due mesi che sono qui e di opportunità per dirmi che Skyler era mia figlia ne hai avute! Mi hai perfino mentito dicendomi che fosse di un altro e mi dici che non ci sto provando?» Ringhiò inferocito a bassa voce una volta varcata la soglia della porta che divideva la cucina dal resto dell'area giorno mentre mi ritrovai travolta, con la schiena premuta contro la parete alle mie spalle. Mi respirò affannato in faccia guardandomi come se mi stesse odiando con tutto sé stesso ed il mio cuore si ruppe in mille coriandoli non riuscendo a riconoscerlo. Ci specchiammo negli occhi sfiniti e consumati di l'un l'altra, ma se prima dietro quell'ambra riuscivo ad intravedere un mondo, ora era rimasto solo il riflesso della mia immagine. Nient'altro che quello.
Io provai a fidarmi dei suoi occhi e non delle atroci parole che pronunciò la sua bocca, ma in quel momento, perfino quelli parvero spenti per me.
Come il suo cuore o tanto quanto la sua anima e mi fece male essere arrivata a provocargli tale sofferenza, perché la realtà era quella, se soffriva lui io soffrivo mille volte di più.
«Ora da brava, torna di là e firmami quei maledetti fogli!» Ribadì minaccioso e se avesse avuto la possibilità di divorarmi lo avrebbe fatto. Ne ero certa, anche se non demorsi.
Non poteva finire così. Lui non era l'uomo che conoscevo. L'uomo che aveva rischiato tutto pur di avermi.

Liv - L'ultimo Re 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora