RYDERLa cena romantica della sera prima fu solo il preludio della passione che ne susseguì. Facemmo l'amore tutta la notte ; in ogni posto, posizione, tra le grida di graffi soffocate da morsi incontrastati e baci incontrollabili e fu a dir poco un'idillio di sensi che mi fece innamorare ulteriormente di lei. Ci amammo senza tregua, senza pudore alcuno e lasciare le sue labbra di miele la mattina dopo fu la cosa più ardua da fare.
Dovetti farlo, era stremata.
Consumata, annientata, morsa, leccata, voluta, presa in ogni modo. Riuscì a mantenere a malapena le palpebre sollevate ed ogni volta che i suoi bellissimi occhi verdi e veri si serravano, non resistevo e la baciavo, strappandole qualche fievole sorriso non volendo si addormentasse. Non ce la facevo proprio a stare senza che mi respirasse. Senza che capisse che in ogni mio bacio o carezza o sussurro, ci fosse racchiusa tutta la mia anima, tutto ciò che provavo nei suoi confronti. Tutto il tempo in cui ci eravamo persi. Il legame che avevo sempre avuto con lei era viscerale e morboso. Eravamo fatti di intesa insostituibile, l'uno per l'altra senza ombra di dubbio . Murakami in Norwegian Wood diceva "...ci eravamo incontrati perché doveva succedere ; e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche altra parte." - Così era accaduto anche a noi.
Se non l'avessi mai incontrata quel tredici settembre di due anni e mezzo prima, l'avrei sicuramente trovata da qualche parte in mezzo al mondo, o qualche anno più tardi...una vita dopo. Non volevo le parole, non volevo mi raccontasse niente. Volevo solamente sentire le sue labbra premute contro le mie, il suo corpo addosso, i suoi baci, la sua fame di me, i suoi sorrisi tutti per me, la penombra che nascondeva il rossore del suo viso sudato, le sue carezze, le sue natiche strette strette nelle mie mani.«Dimmelo ancora.» Sussurrai annusandola nella magia di quella notte meravigliosa così colma dei nostri calori, dei nostri odori o dei battiti dei nostri cuori e del rumore incessante dei nostri respiri in affanno.
Schiuse gli occhi e mi guardò per un po' mentre la avvicinai così tanto a me che difficilmente sarebbero riusciti a scollarci senza che la pelle di uno di noi venisse strappata, poiché i nostri corpi infuocati d'amore e passione si erano fusi divenendo uno solo.
«Che cosa?»
«Che mi ami.» Le accennai un mezzo sorriso compiaciuto vedendola ruotare gli occhi e ridere come una bambina piccola ed innocente, intrappolata nelle mie grinfie. Le lasciai un bacio sopra il naso arricciato e la incitai a rispondermi facendole il solletico. «Dimmelo.» Le morsi le labbra e poi il collo, prima di annusarla. L'essenza della sua pelle mi drogava. Vivevo letteralmente di lei e me la sarei cosparsa addosso...per sempre. Rotolai sopra il suo corpo mentre si affrettò a legare le sue braccia attorno al mio collo.
«Non ho mai smesso di amarti. Ci ho provato affine di riuscirci, ma con insuccesso. Così, ho finto di averlo fatto per mentire a me stessa, ma dentro di me sapevo per certo che il mio cuore non avesse mai smesso di battere per te. Non smetterà mai di battere per te!»
Mormorò con un filo di voce, letteralmente sfinita mentre le prime luci dell'alba le illuminarono una parte del candido volto. «Sto desiderando così ardentemente che questa notte non finisse mai.»«Possiamo sempre costruirci un'infinita vita colma di notti come questa.»
Chiuse lentamente gli occhi e mi sorrise.
«Ti amo terribilmente tanto, Liv.»
Ma lei non rispose più, crollando sotto di me. Per la seconda volta nella mia vita, felicità ed amore stavano camminando a braccetto. La prima volta era successa quando l'avevo conosciuta e non ero mai stato così felice. Le stampai qualche bacio e corsi nel giardino invernale che avevamo in veranda a raccogliere i petali di una rosa per lasciarle una sorpresa al suo risveglio mentre controllai che Harris mi avesse inoltrato un documento che gli avevo chiesto e che lei avrebbe solamente dovuto firmare. Infine, corsi a preparare la colazione e feci una telefonata con una persona che sicuramente non vedeva l'ora di incontrarla.