11

4.5K 198 63
                                    

LIV

Restò seduto sulla sedia per un bel po', quasi a metabolizzare ciò che era appena accaduto con Ryder. A volte mi guardava, poi schiudeva le labbra quasi a domandarmi o dirmi qualcosa e non lo faceva, facendo dietrofront.
«Perché?» Incalzò pacato, con la fronte accigliata. «Perché non me lo hai detto prima?»

Sbattei le palpebre. Come perché? Erano affari miei....Ecco perché!

«Non sapevo che quel tuo importante cliente di cui mi parlavi fosse proprio Ryder. Anzi, mai nella vita lo avrei immaginato.»

«Ed invece, ironia della sorte...» sorrise, ma fu più un ghigno colmo di sarcasmo «...dimmi tu se questo non è destino!»

Deglutii rendendomi conto di ciò che affermò. Di come la vita mi aveva inspiegabilmente riportato da lui. Trecentotrenta milioni di abitanti negli States, e noi due, dopo più di due anni senza alcun contatto, ci eravamo improvvisamente ritrovati. Non seppi esattamente se fu una fortuna o no...in ogni modo, Austin aveva ragione, era stato il destino a far incrociare le nostre strade.
Di nuovo.

«Avresti comunque potuto dirmelo.» Ribadì come se fosse un suo diritto esserne al corrente.

«È una storia passata.»

«Ma tu sei ancora sua moglie, o almeno, legalmente!»

«Soltanto perché mi ha rifilato un paio di clausole sul contratto matrimoniale di cui ne ero all'oscuro.» Lo informai vedendolo accigliarsi di colpo.

«Che clausole? Non capisco!»

Sospirai. «Non posso divorziare da lui, a meno che non sia lui a chiedere il divorzio.»

Storse il naso come se ciò che dissi gli sembrò da veri psicopatici. «Stai scherzando, vero?»

«Vorrei.»

«E perché vi siete sposati?»

Mi venne l'amaro in bocca quando ritornai indietro nel tempo, poi guardai Austin negli occhi per capire se potessi fidarmi di lui, aprendogli il mio cuore e parlandogli del mio passato. «In quel periodo mio padre, ridotto pelle e ossa penava in carcere. Tempo addietro, circa dieci anni fa, c'è stata un'esplosione nella fabbrica di Fall River ed il bilancio delle vittime è stato davvero sconcertante ; circa duecento persone hanno perso la vita, tra cui Aaron King, nonché padre di Ryder. Papà era uno degli ingeneri alla sicurezza accusati poi in seguito dai King come autori della tragedia. Io ero piccola ma ricordo perfettamente tutto.»

«Quanti anni avevi?»

«Dodici.»

Tese la mascella. «Posso solo che immaginare ciò che hai passato.»

Annuii dandogli ragione. Poteva solo immaginarlo e basta....

«Inizialmente, dopo vari accertamenti, il fascicolo fu archiviato senza colpevoli, finché qualche anno più tardi ci hanno richiamati in udienza e abbiamo scoperto della riapertura del caso. Poco tempo dopo ho conosciuto Ryder.»

«Era opera sua la riapertura del caso?»

Scossi la testa. «No, anzi, lui ci ha aiutato molto andando contro il suo cognome e mettendosi contro la madre...-» parlai.

«E allora, che ti ha fatto?»

«Mi ha raggirata.» Esclamai. «Ha finto che gli interessassi, che si fosse innamorato di me o volesse stare con me solo ed unicamente per accaparrarsi le sue fortune, ma per farlo, mi avrebbe dovuta sposare.»

«Beh, avrebbe potuto sposare chiunque, no? Perché te?»

«Per fare un torto alla madre. Quando viveva in Francia era venuto accidentalmente a conoscenza, tramite il suo legale, il signor Harris, di una clausola inerente all'eredità che avrebbe dovuto riscuotere...» raccontai «...ma per poterlo fare si sarebbe dovuto sposare entro il compimento del ventisettesimo anno di età. Ha scelto me solo ed esclusivamente per colpire Charlotte King, perché sapeva quanto la donna detestasse me e mio padre, ma io ero all'oscuro di tutto. Insisteva nel sposarci quanto più prima fosse possibile, finché venni a conoscenza dei suoi loschi piani, premeditati da ancor prima che ci conoscessimo. Era tutto studiato a tavolino ed io ero solo una pedina.»

Liv - L'ultimo Re 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora