RYDER
"Come vanno le cose a New York?"
"Non l'avrei mai detto ma alla grande, qui è tutto sotto controllo ..." mi rassicurò Devin mentre lasciai i fiori sul sedile del passeggero e misi in moto il mio veicolo per dirigermi da Liv poiché ero venuto al corrente che fosse ritornata a casa "...lì come va?"
"Una merda!" Mordicchiai nervosamente il labbro inferiore stringendo forte in mano il volante. "Liv ha avuto un'incidente."
"Come? Quando?" Il suo respiro divenne sonoro, segno che la preoccupazione si fece spazio nel suo petto. "Ora come sta? Sta bene?"
"Sì..." mormorai "...l'hanno trattenuta un paio di giorni in ospedale e so che è uscita qualche ora fa."
"Grazie a Dio! Ma tu non eri con lei?"
Lasciai sfuggire un sospiro via dalle mie labbra mentre lui restò in silenzio, in attesa di una mia risposta. Già, io sarei dovuto essere con lei, al fianco di mia moglie. Io e nessun altro...
"L'ho portata al limite, Devin." Esordii parcheggiando e fissando amaramente l'abitazione di mia moglie con le lacrime agli occhi. "L'ho delusa, l'ho ferita." Un magone atroce mi soffocò la gola e le fiamme dell'inferno resero cenere il mio petto. "Ero l'unica persona a questo mondo che doveva proteggerla da ogni male, ma alla fine sono stato io il suo male peggiore. Ero l'unica persona dove lei ha scelto di appoggiare il suo cuore. Nelle mie mani, capisci? Lei me lo ha donato, me lo ha affidato, ed io gliel'ho squarciato . Glielo rotto a metà e senza pietà. Le bastava specchiarsi nei miei occhi per non avere più paura di niente e mi odio a morte perché per capire che la mia vita senza di lei non ha alcun senso, ho atteso che si incidentasse . Che per poco non perdesse la vita. Inconcepibile! Non me lo sarei mai perdonato e se le fosse accaduto qualcosa io-...io-..." la mia voce si ruppe ed i miei occhi si serrarono così forte che una cascata di lacrime li abbandonò, inondando le mie guance. Tirai su con il naso ed apprezzai il fatto che lui si soffermò a rispettare silenziosamente il mio dolore. "...è come dici tu, sono stato egoista e non mi sono mostrato comprensivo nei suoi riguardi. Non ho compreso le motivazioni che l'hanno spinta a fuggire via da me in quel modo. Sono una bestia, una merda, Devin, e Liv merita di gran lunga qualcuno migliore di me al suo fianco . Qualcuno che la ami e non la faccia mai dubitare del suo amore."
"Nessuno ama Liv più di quanto faccia tu."
"Lo so, è così!" Confermai le sue parole. "E nessuno saprebbe mai amarla più di me."
"Allora dimostralo."
Deglutii. Già, ma come?
"Come, Devin, come? Sembra che tutto ciò che faccio sia sbagliato, d'altro canto, non posso neppure biasimarla."
"Insisti. Lotta per riconquistare la sua fiducia, Ryder! Liv e Skyler sono la tua famiglia. Te lo sei dimenticato? Cambia atteggiamento. "
"Ma come faccio? Da quando ho letto quelle lettere ho l'anima in fiamme e sto riversando su di lei una rabbia incontrastante che non sapevo neppure di avere dentro. Anche io sono ferito dalle parole di quelle lettere e dalle sue considerazioni in merito della bambina, perché ho capito che per lei sono sempre valso meno di zero e fa male, credimi. È così arduo da dover sopportare che-....se solo ci penso." Ingoiai un grosso groppo che mi smorzò il fiato e digrignai forte i denti a furia di non lasciar sfuggire un ansimo colmo di pena, trasformandolo in un sospiro liberatorio.
"Ecco, vedi? Tu ti getti a capofitto in conclusioni affrettate. Nelle parole di quelle lettere che magari sono state scritte in un momento delicato, in cui il suo cuore gridava sofferenza o rabbia. Ne hai mai parlato con lei?"
