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LIV

Non accennai nulla in merito alla scomparsa dei documenti. Restai seduta sulla poltrona di velluto guardando come Ryder e la piccola giocavano insieme con le bambole, accomodati sul lato più estremo del divano angolare. Pensai e ripensai se forse li avessi nascosti da qualche parte, ma niente. Osservai il ragazzo ; era rilassato e sorridente. Nulla del suo comportamento mi fece pensare che avesse potuto prenderli lui, eppure, era l'unico che mi aveva beccata lì la notte del suo compleanno. E se avesse visto tutto? Mordicchiai nervosamente il labbro cacciando fuori dal petto un sospiro che catturò all'istante la sua attenzione. Chiese alla bambina di continuare a pettinare le bambole finché non sarebbe ritornato a giocare con lei, ed infine, mi raggiunse scrutandomi attentamente per capire che cosa mi stesse struggendo.

«Che cos'ha la mia piccola fan di Prévert?» Domandò appoggiando le sue mani sui poggiabraccia della poltrona mentre gettai la testa all'indietro, affine di guardarlo meglio in faccia. Si era ricordato che amavo Prévert e le sue poesie ? Sorrisi e gli accarezzai il volto. «Sembri strana, piccola. C'è qualcosa che ti turba?»

Gli accennai un sorriso ed infine scossi lentamente la testa da un lato all'altro. «Sto bene.»

«Sicura?» Chiese prima di darmi un leggero bacio a stampo sulle labbra, al che, onde evitare di preoccuparlo, mi limitai semplicemente ad annuire. Che cosa avrei potuto dirgli? Hai preso tu i documenti? Quelli che probabilmente celano la verità in merito alla tragedia di dieci anni prima? Quelli che forse incastrano tua madre? Eh-....deglutii, poiché il nome di un'altra persona mi venne immediatamente in mente.

Dylan.

Eppure, Dylan non sapeva nulla in merito al dossier, nonostante fossi stata io stessa ad averlo incaricato di trovarmi la persona a cui apparteneva la mail che gli avevo mandato. Null'altro.

Il cerchio si stringeva a cinque persone ; io, Ryder, Teresa, Austin e Dylan... E se fosse stato qualcun altro? Impossibile! A meno che qualcuno non avesse spifferato qualcosa in merito all'incontro avvenuto con Teresa. Ciò stava a significare che l'unica persona che avrebbe potuto farlo era Austin, ma che senso avrebbe avuto? Nessuno!

«Mi sei mancato tantissimo, lo sai?» Incalzai pacata perdendomi nei suoi respiri e nell'intensità dei suoi sguardi così colmi dell'amore che nutriva verso di me.

«Quanto?» Sussurrò baciandomi la punta del naso.

«Tanto.» Cercai disperatamente la sua bocca che funse da calamita per la mia.

«Vado a mettere a nanna la piccola...» si morse il labbro in modo ammiccante non nascondendomi le sue impudiche intenzioni «...poi ti va di mostrarmi quanto ti sono mancato?»

Lo baciai pendendo dalle sue labbra e dalle sue parole, succube di lui .  «Sì!»

Mi sorrise e si scansò ritornando in posizione eretta. «Skyler, andiamo a fare la nanna con papà!» Sogghignò strappandomi un ghigno mentre lei obbedì facendosi prendere in braccio senza fare storie. Si allacciò al collo del padre e mi rivolse un sorriso prima di salutarmi con la manina. Sistemai il salotto riponendo nella cesta tutti i giocattoli e le bambole di Sky, poi mi sdraiai sul divano dove restai assolta nei miei pensieri fino a che lui non tornò da me poco dopo. Fece spazio tra le mie braccia e m'implorò di stringerlo al mio petto, cosa che avrei fatto senza che neppure domandasse. «Si è addormentata subito.» Parlò contro la pelle del mio collo dove aveva ficcato il muso. «Nostra figlia è un angelo.»

Sorrisi. «Lo è.»

«A proposito...» sollevò il viso ed ebbe un attimo di esitazione «... che ci facevi nello sgabuzzino degli attrezzi?»

Liv - L'ultimo Re 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora