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RYDER

Salii in auto e sfrecciai via avendo appuntamento in città con una persona, ma furioso com'ero, deluso e ferito, percepii la necessità di prendermela con qualcuno. E chi meglio di Devin poteva aiutarmi? Lo telefonai ed attesi che quell'idiota rispondesse.

"Pronto?"

"Dove sei?"

"Sto andando a lavoro, tu piuttosto dove diavolo sei? Sono due giorni che ti chiamo."

"A Galveston."

"A Galveston? Mi hai detto che saresti andato a Fall River per quella questione e ora sei finito in Texas? Beh, sei fortunato che hai me e Julia a sbrigare le tue cose anche per-...."

Presi un attimo di pausa ed infine gettai fuori quel macigno che mi appesantiva il petto. "La bambina è mia."

"Eh?...Ah."

"Già." Pronunciai stringendo così forte il volante che le nocche della mia mano diventarono bianche.

"Perciò Liv te lo ha detto alla fine, no?"

Ghignai ironico percependo la rabbia ribollirmi nelle vene. "Non mi ha detto niente, ho scoperto tutto da solo..." sbuffai. E ora che lo dissi ad alta voce per l'ennesima volta mi parve assurdo che nonostante avesse avuto così tante occasioni per farlo, aveva preferito tacere o farmi credere che fosse di un altro. Mi sentii nauseato dal suo comportamento.

"Miseria! E lei che dice?"

"Che vuoi che dica?" Chiesi sbottandogli contro come se fosse colpa sua. "Non deve dirmi proprio nulla, non voglio neanche più sentire le cazzate che spara. È finita porca puttana!"

"Wooo, frena e prova a calmarti!" Consigliò. "Innanzi tutto, sei arrabbiato e ci sta, ma ricordi quanto eri felice di averla ritrovata? O quanto hai provato a cercarla?" Cercò di farmi ragionare mentre raggiunsi il luogo prestabilito per il mio incontro fingendo di non badare alle sue parole.

"Ho sbagliato a farlo. Lei non è la persona che credevo e l'ho sopravvalutata!"

"Niente è sbagliato se si fa con il cuore!" Pronunciò. "Liv ha solo ventun anni. Hai almeno provato a chiederle perché abbia agito così? Insomma, conosciamo bene tutti il vostro difficile passato e probabilmente avrà avuto paura o -..."

Parcheggiai e spensi il veicolo.

"O niente, Devin. Niente, cazzo!" Lo rimproverai perdendo le staffe. "Non provare a giustificarla perché non c'è scusante che regga . Ha avuto a disposizione due cazzo di mesi per dirmelo! Quanto tempo ancora sarebbe andata avanti con questa farsa? Lei non mi ha considerato, mi ha tagliato totalmente fuori dalla vita di mia figlia, allora, perché io devo mostrarmi empatico e provare a capire quali siano stati i motivi che l'abbiano spinta a farlo? Ed il fatto che abbia solo ventun anni non significa che le si debba giustificare ogni cazzata che combina o dice, intesi? Ti giuro, Devin, mi sento umiliato e ad oggi, nessuno era mai riuscito a farmi sentire così. Dopo tutte le dimostrazioni che ho fatto, lei non ha neanche avuto la decenza di dirmi che Skyler era mia figlia. Vorrei che per un attimo si mettesse nei miei panni cosicché da poter capire quale sofferenza mi abbia afflitto." Sentii le lacrime gonfiarmi gli occhi ma li serrai cosicché non osassero scendere. "Lei è cresciuta senza madre e sa bene quanto vuoto l'assenza di un genitore lasci nel cuore. Skyler un padre ce l'ha , invece, ma quella stronza egoista di Liv Jones ha deciso che quella bambina non ne avesse bisogno. Potrei anche essere una merda, un uomo impulsivo con un carattere difficile o la feccia umana più grande su questo pianeta ma una cosa è certa..." sputai avvelenato "...nessuno, e dico nessuno, potrebbe amare quella bambina più di me. Più di suo padre! Forse non sono abbastanza agli occhi di Liv, forse neanche merito di stare accanto a mia figlia, oppure, brama di avere al suo fianco qualcun altro, ma mai e poi mai qualcuno l'amerà come faccio io. Come farò e come ho fatto dal primo istante che l'ho vista." Singhiozzai abbassando ogni mia difesa e dando sfogo alla sofferenza implacabile che mi stava attorcigliando le viscere fino a farmi male . Liv mi aveva profondamente tradito.

Liv - L'ultimo Re 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora