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LIV

Galveston, Texas.

JOE's CRAB SHACK

"Papà, sono io. So che non dovrei preoccuparmi e che probabilmente tu e Bessie siete fuori a fare una passeggiata insieme a Skyler e come al solito ti sarai dimenticato il cellulare a casa , ma ..." mordicchiai il labbro inferiore tamburellando nervosamente sul banco appena tirato a lucido della tavola calda in cui lavoravo "...ti ho chiamato un paio di volte e mi stavo preoccupando. La bambina ha mangiato? Appena terminerò il mio turno, come già sai, andrò con Dylan a Houston e probabilmente farò tardi, ma so che sarà in buone mani. Richiamami appena puoi, vi voglio bene."

Registrai il messaggio vocale in segreteria e tirai un lungo sospiro prima di mettere via l'aggeggio. Non avevo mai lasciato così a lungo la bambina da sola, nonostante sapessi con certezza che papà e la sua compagna Bessie avrebbero fatto un ottimo lavoro. Forse meglio di me.
Anzi, quasi sicuramente.

«Tieni Liv.»

Sollevai lo sguardo puntandolo su una tazza di caffè.

«Con latte, ghiacciato e senza zucchero...» parlò Joe, il delizioso proprietario della tavola calda, nonché padre di Dylan. Era stato proprio lui a trovarmi quel lavoro una volta giunta a Galveston assieme a papà, che precedentemente, si è innamorato della madre del ragazzo «...esattamente come piace a te.»

Sorrisi sorseggiandone un po' vedendo l'uomo prendere posto dinanzi a me.
«Joe, grazie, sei davvero gentile.»

«Ah, è il minimo...» replicò la sua compagna Anne dall'altra parte della cucina «...con tutto il carico di lavoro che abbiamo qui dovremmo assumere come minimo un altro paio di dipendenti, ed invece, nel tuo turno, tu riesci a gestire tutto quanto da sola.»

«Già.» La assecondò Joe. «Skyler come sta? Quand'è che ci riporti qui quella piccolina?»

Il cuore mi scoppiò in gola per la felicità non appena udii il suo nome. La mia quiete nella vita. Il nome della mia bambina. «In realtà non so neppure dove sia in questo momento. Probabilmente in giro con papà e Bessie.» Ridacchiai scuotendo la testa. «Ma non appena potrò, la porterò qui a salutarvi.»

«E noi non vediamo l'ora.» Ammise l'uomo paffuto sbarazzandosi del grembiule per godersi finalmente la sua pausa. «A che ora passerà a prenderti mio figlio ?»

«Tra una decina di minuti. Il tempo di una doccia veloce e poi partiremo per Houston...» lo informai «...fortunatamente è riuscito ad organizzarmi il colloquio della vita, come lo chiama lui, con niente meno che il signor Wolf, poiché la maggior parte del tempo è in giro per gli States e mai qui in Texas. Vedremo come andrà.» Lanciai un'occhiata alla compagna che lo affiancò affine di prendere parte alla conversazione.

«Il colloqui della vita? Ma scherzi?» Anne aggrottò la fronte. «Tesoro, ci sono molti studi legali che vorrebbero avere una come te nel loro Team. Ricordati che sei in gamba e se questi Wolf non ti assumeranno, beh, ci perdono solo che loro.»

«Già, non metto in dubbio le spiccate doti di Liv...» Joe la interruppe «...ma la Wolf Law Group è la migliore nel suo campo. Loro non scelgono chiunque. Sai che dopo il colloquio, sempre se tutto andrà bene, dovrai prendere parte ad un test di ammissione assieme a tutti gli altri candidati scelti, ed è lì che dovrai davvero dimostrare quanto vali . I Wolf sono i Wolf. Hanno lo studio legale più importante degli Stati Uniti d'America e lavorare per loro porterebbe grandi vantaggi per la tua carriera personale.»

«Ah, ma dai!»

«No, è così!» Affermò fortemente l'uomo mentre lei ritornò in cucina. «Non darle retta, che vuoi che ci capisca!»

Liv - L'ultimo Re 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora