LIV
"Ciao, hai ricevuto la mia mail?" Domandai a Dylan. "Mi rendo conto che sono passati più di due anni, ma riusciresti a rintracciare il destinatario di questi messaggi?"
"Beh, sì, potrei, sempre se il proprietario non l'abbia eliminata del tutto...." ecco, a quello proprio non ci avevo pensato "... è urgente? Sono a lavoro e sto preparando dei documenti per Kevin Wolf."
"No, fai pure con calma."
"Bene." Mormorò. "E come va con mister sono tutto muscoli?"
Sorrisi a quell'orribile nomignolo. "A lui si addice di più "mister arroganza, o onnipotenza." Scherzai gettandogli un'occhiata tramite la porta socchiusa della camera della bambina, dov'era intento a farle fare il pisolino pomeridiano. Mi innamorai di lui di nuovo, solo per il modo in cui la guardava o le accarezzava teneramente la testa. "O mister papà migliore del mondo."
"Ah, bene, bene-...quindi abbiamo fatto progressi! Già dimenticato Austin, eh?"
Il mio sorriso si spense all'istante. "Scusa , ma che c'entra Austin?" Chiesi curiosa ritornando in cucina. Avevamo pranzato da poco e quel posto necessitava di una sistemata.
"Beh, l'ultima volta ero rimasto al bacio appassionato che ti sei scambiata con lui a Lago Vista, alla cerimonia di beneficenza dei Warner e a te che dopo una sfuriata hai detto a Ryder di sparire dalla tua vita. O mi sbaglio?"
Non si sbagliava affatto e non dovevo ancora delle spiegazioni ad Austin che probabilmente sperava ancora in qualcosa. "Beh, sono cambiate tante cose in queste ultime settimane. Austin è davvero un bravo ragazzo ma -..."
"...ma Ryder è Ryder."
Annuii. "Già."
"Sono davvero felice per te e Sky. Spero solo che lui non rovini tutto."
"Stavolta non accadrà, me lo sento. Non appena avrai scoperto qualcosa in merito a quella mail, ti prego di chiamarmi. Va bene?"
"Ricevuto!"
Salutai Dylan ringraziandolo per il suo prezioso aiuto ed incominciai ad estrarre piatti, pentole e posate dalla lavastoviglie fino a che non ricevetti un messaggio. Caspita, Dylan era stato così veloce? Asciugai le mani frettolosamente con un canovaccio e raggiunsi l'aggeggio affine di controllare chi fosse ; Austin.
"Rientrerò a Houston stasera. Vediamoci domani mattina per discutere delle questioni imminenti ai Warner e a Teresa."
Sospirai percependo dell'amaro in bocca. Una parte di me avrebbe voluto cancellare quel messaggio, ma in fondo, avevo la coscienza pulita e nulla da nascondere. Ciononostante, avrei discusso con Ryder in merito alla questione sapendo bene quanto a lui non andasse molto a genio Austin.
«Che fai?»
Un paio di braccia si arrotolarono attorno alla mia vita, la sua guancia s'incollò alla mia ed il suo profumo mi inebriò tutti i sensi. Che piacevole sensazione di casa.
«Niente di che-...» mormorai voltandomi affine di gettargli le braccia al collo per poterlo guardare negli occhi «..-stavo pulendo e mi ha scritto Austin.»
La sua mascella ebbe una contrazione, al che, sorrisi divertita perché la gelosia lo stava divorando nonostante stesse cercando in ogni modo di nascondermi una sua qualsiasi reazione. «Chi?» Mi diede un lieve bacio, sfiorando appena le nostre labbra.
«Austin...Wolf.» Ribadii scherzando, nonostante avesse capito perfettamente.
«E che cosa vuole da te quello sfigato?»