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LIV


Sbattei lentamente le palpebre. La visione delle cose attorno a me era offuscata, poco chiara. La testa mi girava, il panico scorreva nelle mie vene e non riuscivo né a gridare per cercare aiuto, neppure a respirare bene. Solo quando provai a muovermi mi resi conto che fossi legata stretta ad una sedia nel bel mezzo di una stanza buia e solo un misero raggio di luce entrava tramite la vecchia persiana di legno di una finestra alle mie spalle. Per quanto tempo ero rimasta lì? E soprattutto, da chi ero stata rapita? Ero frustrata, terrorizzata fin dentro le viscere e stavo morendo di freddo.

Poi, d'un tratto, la porta dinanzi a me si schiuse riempiendo la stanza col suo fastidioso scricchiolio. Dovetti socchiudere velocemente gli occhi per il male che mi fecero quando la luce mi travolse, ma ciononostante, desiderai scoprire chi fosse il mio aguzzino. Un'idea ce l'avevo ; Brody Thompson o Charlotte King, e difatti non mi sbagliavo. Thompson aprì la porta e fu la prima sagoma che vidi dopo quegli attimi tormentanti.

«Bastardo!!» Sputai con disprezzo, dimenandomi sulla sedia con le lacrime agli occhi. Lui non replicò. Mi guardò come se nulla fosse, ma ciò che non avevo messo il conto fu un'altra persona, perché quando mi aspettai di veder comparire la madre di Ryder, al suo posto sbucò niente meno che Kevin Wolf. Il cuore mi balzò in gola alla vista dell'uomo. «Signor Wolf...signor Wolf...» Lo scongiurai provando in ogni modo a metterlo in guardia o ad aprirgli gli occhi sulla realtà dei fatti. Lui si avvicinò lentamente posizionandosi di fronte a me.

«Shhh...shh...» biascicò accarezzando il mio viso bagnato dalle lacrime che non smettevano di scendere per la rabbia e la paura «...stai serena. Non ti accadrà nulla!» Parlò reggendo il mio volto nei palmi caldi delle sue mani mentre mantenni lo sguardo fisso e sgranato su Thompson, ancora alle spalle del padre di Austin. «Devi solamente fare quello che ti dirò. Va bene?»

Qualcosa nel tono della sua voce, però, non mi convinse affatto.

«Capito?» Mi sorrise catturando nuovamente i miei occhi. «Capito?» Il tono della sua voce rimbombò più deciso , soprattutto quando mi afferrò per il collo. Tentai di boccheggiare invano, ma l'aria non arrivava ai miei polmoni per via di quella terribile e possente morsa. Ci guardammo a lungo negli occhi fino a che la sua immagine perse nitidezza per via dai mari di lacrime che colmarono i miei occhi. «Purtroppo hai giocato sporco, Liv...» tese e rilassò la mascella svariate volte «...hai ficcato il naso lì dove non dovevi, e ora farai tutto ciò che ti dirò se non vuoi che accada qualcosa a tua figlia.»

Quando nominò Skyler non ci vidi più dalla rabbia e nonostante fossi vittima delle sue grinfie, priva di fiato, ringhiai stringendo forte i denti prima di colpirlo sulle ginocchia e sugli stinchi con una raffica di calci beccandomi in cambio uno schiaffo che per poco non mi staccò la testa dalle spalle e mi fece cadere bruscamente all'indietro, sul pavimento, assieme alla sedia.

«Mignotta!» Sputò a terra mentre piansi disperata con la guancia premuta contro il parquet sporco di quella lurida stanza. «A Charlotte non accadrà nulla....» disse mentre le energie incominciarono ad abbandonare lentamente il mio corpo «...ma non posso dire lo stesso di te! Tienila d'occhio. Non appena recupererà un po' di lucidità, chiamami! Dobbiamo risolvere questa cosa il prima possibile.»

Quella fu l'ultima cosa che Kevin pronunciò a Brody prima che perdessi i sensi.





CHARLOTTE's POV

«Che ci fai tu qui? È pericoloso!» Esclamò Kevin quando raggiunsi quella vecchia casa abbandonata dove lui e Brody avevano portato Liv. Era chiaramente stato quest'ultimo ad avvisarmi, ovviamente tramite il cellulare di Kevin cosicché il messaggio rimanesse registrato nella chatt.

Liv - L'ultimo Re 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora