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LIV

«Signori Warner!» Esordì Austin salutando con una poderosa stretta di mano i due uomini , senza però mollare la presa sui miei fianchi nonostante i passati dissapori avuti con Ryder per molto meno.  Chiaramente ignorai sia lui che lei, che ci fissò letteralmente sbigottita. Così perplessa che non mi staccò gli occhi di dosso e se solo si fosse azzardata a dirmi qualche parola di troppo, le avrei strappato via anche gli ultimi peli che le erano rimasti in testa. Ebbi la nausea ma ciononostante mi trattenni dal battere ciglio, anzi, mi mostrai sorridente e felice di essere lì in compagnia di Austin. Appoggiai la mia mano sopra quella del ragazzo ancora premuta sul mio bacino, sentendo bruciare la pelle del mio volto da un paio d'occhi infuocati.

Che schiattasse!

«Austin, eccoti!» Parlò quello più vecchio e anche più entusiasta e gentile. Richard Warner era un uomo sulla settantina e rientrava nei venti uomini più ricchi di tutto il paese. «Giusto in tempo. Conosci già Ryder King? È con questo giovanotto e questa bella signorina che faremo affari.»

Con gran dispiacere, li conoscevamo. E pure bene... Mi schiarii la voce sentendomi fissata dai due.

«Lo conosco, lo conosco.» Esclamò il ragazzo avvinghiato a me gettando un'occhiata a Ryder mentre io continuai a schivare in ogni modo i suoi occhi ancora puntati fissi sulla mia sagoma.

«Non ci siamo ancora presentati. Io sono Julia Hembrew....» fu lei a prendere parola allungando la mano nella direzione di Austin, la quale lui strinse educatamente «...Chief financial e marketing Officer della KR. In passato ho lavorato nella Hembrew & Co a Boston, ma da un paio d'anni a questa parte mi sono trasferita a New York ed ora mi occupo di Ryder...» fece una pausa rivolgendomi un'occhiata di sfida alla quale restai impassibile «...e dei suoi affari.»

Nessuno le aveva chiesto la sua biografia. Inoltre, si occupava di Ryder, eh? Bene, perché glielo regalavo volentieri.

«Julia, io sono Austin Wolf.» Rispose modesto. «Semplice ...avvocato.» Quasi la derise mentre trattenni a stento una risata e chinai il viso in avanti nascondendomi. Lui se ne accorse e mi pizzicò giocosamente il fianco.

«E questa graziosa signorina?» Chiese quello più giovane, forse il figlio del vecchio, scrutandomi attentamente da cima a fondo prima di porgermi la sua mano. La allungai per stringergliela ma lui me la voltò delicatamente e chinò il busto in avanti pronto a posare un bacio sul dorso, da vero gentiluomo. Eric Warner, biondo e occhi verdi, trentadue anni, figlio del vecchio, nonché amministratore delegato della società.

Il moro si voltò a guardarmi per un po' , quasi con fierezza, al che, gli abbozzai un sorriso. «Signori, vi presento invece il mio braccio destro, Liv...King» Tentennò un po' prima di pronunciare quel cognome, non sapendo quale scegliere tra i due. Come biasimarlo, era tutto un casino.

Il vecchio pelato, confuso, aggrottò la fronte rendendola ancora più rugosa di quanto già non fosse. Poi guardò prima me e poi Ryder, come a chiedere spiegazioni, mentre il figlio non mi tolse i suoi occhi verdi di dosso.  «King? Voi due siete parenti o è solo una coincidenza?» Ci indicò con l'indice e con fare sospettoso.

«Moglie e marito.» 
Replicò lui secco. Sottolineandolo.

«Ancora per poco.» Mi voltai a guardarlo per la prima volta dall'inizio della conversazione, sgretolandolo con la forza di un'impassibile ed atroce sorriso. In realtà desiderai spaccargli in testa una sedia e sfogarmi su lui come se fosse un sacco da boxe ma mi contenni limitandomi a presentarmi educatamente ai due signori. «È un piacere! E comunque, potete chiamarmi Liv.»

Liv - L'ultimo Re 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora