LIV
Mi portò a Somerset. Dopo aver guidato per all'incirca tre ore ci fermammo in un carburante nei pressi di Providence per fare rifornimento mentre intravidi in lontananza un cartello che segnalava il bivio sulla contea di Bristol ; quello tra Fall River e Somerset. Il magone e la nostalgia di poter tornare in quel luogo che era stato casa mia per quasi vent'anni li sentii immediatamente crescermi dentro mentre guardai Ryder muoversi lungo la sua Maserati nera affine di prendere la pompa. Mi fece l'occhiolino e mi sorrise, quasi captando che si fosse creato del malessere in me. Lo rasserenai con un sorriso mentre soffiò sul finestrino del conducente appannandolo col calore del suo respiro, prima di disegnare un minuscolo cuore tutto per me.
«Torno subito.» Rimise la pompa della benzina al proprio posto e si intrufolò all'interno del piccolo market affine di pagare il conto del carburante mentre un nome rimbombò costantemente nella mia testa.
Alex .
Non osai immaginare quanto mi avesse detestata per tutte le bugie che gli avevo rifilato prima di andarmene per sempre facendogli credere che sarebbe stato solo per poco tempo e che non appena mi sarei sistemata da qualche parte, lo avrei avvisato o sarei tornata a trovarlo. Ed invece mi ero comportata come una codarda perfino con colui che reputavo un fratello. Sospirai sonoramente ed abbandonai il veicolo attendendo Ryder lì fuori. Nel frattempo, provai a scacciare via quegli angoscianti pensieri e scambiai qualche messaggio con papà per chiedergli come stesse Sky.
«Ci ho messo tanto? Guarda cosa ti ho comprato!»
Sollevai gli occhi udendo la sua voce mentre un sorrisone nacque sul mio viso guardando la busta piena zeppa di snack, cioccolatini e tante caramelle gommose.
«Non avevano nient'altro.» Mi diede un bacio prima di porgermi una caramella gommosa ed aspra che mi affrettai ad addentare sotto i suoi occhi lussuriosi. Gli allungai la mano che lui fissò per un attimo. «Ne vuoi un altro?»
Scossi la testa mentre si guardò attorno fingendo di sbottonarsi i jeans.
«Non pensavo che volessi fare queste cose così...qui, davanti a tutti, ma se insisti tanto-...»
«Ryder!» Risi colpendolo giocosamente sull'addome, facendolo scoppiare in una risata che mi fece tremare il cuore. «Dammi le chiavi della tua auto.» Gli ordinai seria, facendolo indispettire mentre avanzò di un paio di passi facendomi indietreggiare, bloccandomi con le spalle contro la carrozzeria.
«Tu non guiderai la mia macchina, amore mio.» Pronunciò contro la mia bocca con fare provocante mentre sollevai le sopracciglia, sentendo le sue labbra mendicare disperatamente il movimento delle mie. Non lo accontentai, anzi, mantenni il muso. Si scansò ed ogni volta che si avvicinò per scrocchiarmi un bacio a stampo, tirai fuori la lingua cosicché baciasse quella.
«Basta....» mi feci spazio «...me ne vado!»
«Dove?» Trattenne a stento una risata.
«Nei sedili posteriori, lontano da te.» Ritornai da lui e gli portai via dalle mani la busta con i dolcetti. «Questi sono miei!»
Inutile dire che dopo una guerra e tanti drammi, misi in moto il suo veicolo da duecentomila dollari mentre lui fece l'idiota provando ad attorcigliarsi un paio di volte attorno al corpo la cintura di sicurezza.
«Vuoi che te la metta al collo?» Lo minacciai scherzosamente facendo rombare i motori di quella bestia.
«No, non ci tengo.» Brontolò vedendosi portare via dalla faccia anche gli occhiali da sole che ovviamente indossai dopo avergli dato un bacio.