LIVLui scomparve dalla festa quella sera. Si dissolse nel nulla e non si fece vedere più per qualche giorno. Scoprii solamente in seguito, da Austin , che fosse rientrato a New York per affari considerati di vitale importanza. Così importanti che per due settimane non si fece mai vivo. Non che m'importasse, ovviamente, poiché il fatto che mi avesse trovata e ciononostante non si fosse mai degnato di chiedere della figlia mi faceva ribollire il sangue dalla rabbia.
«Che cos'hai? Tesoro, sembri stanca.» Parlò papà mentre mantenni gli occhi fissi sulla piccola, occupata a costruire castelli di sabbia con Bessie e gli altri bambini del parco. «Il lavoro ti stressa? Pensavo che liberandoti dell'impiego da Joe ti saresti rilassata un po' di più, ed invece mi sembra che tu stia peggio. A proposito, Bessie è passata al ristorante un paio di giorni fa e Anne e Joe ti salutano e dicono che gli manchi tanto, seppur sono felici per te!»
«Grazie, anche loro mancano molto a me. Il lavoro alla WLG in sé è okay, sono i clienti mi stressano...» sbuffai mentre lui ascoltò attentamente sorseggiandosi il suo caffè «...soprattutto uno in particolare.»
«Come sarebbe a dire?» Ridacchiò non avendo la minima idea di chi stessi parlando. Lo osservai attentamente.
In tutta la mia vita non avevo mai visto papà così sereno. Era così felice e l'esserci trasferiti a Galveston era stata la scelta migliore che avessimo mai potuto prendere. «Ciao piccola mia! Oh... questo è per il nonno? Ma grazie!» Stampò un bacio sulla testa di mia figlia che gli corse incontro per regalargli un filo d'erba strappato da qualche parte. «Non corre-...ah, accidenti!» Rise vedendola andare nuovamente via. Era cocciuta come un mulo, esattamente come il padre. «Allora, dicevi? A proposito, hai già preso parte a qualche importante causa in aula, oppure Austin Wolf ti fa sbrigare solamente lavoretti noiosi?»Stava ghignando, rivolgendomi qualche sguardo ambiguo. Assottigliai la vista studiandolo attentamente, certa che mi stesse nascondendo qualcosa.
«Perché stai ridendo in quel modo?»
«Io? Ma che dici!»
«Tu non me la conti giusta, papà...» mormorai «...avanti, sputa il rospo.»
Inizialmente tentennò un po', poi si decise a parlare. «Qualcuno, un uccellino molto loquace ...»
«...di nome Dylan?»
«Di nome Dylan...» confermò i miei sospetti ridendo , mentre insultai mentalmente il figlio di Bessie «...mi ha detto che tra te e questo Austin c'è del tenero.»
«Papà, non c'è niente tra me e Austin Wolf, che oltretutto è il mio capo e ti ricordo che io lavoro per lui. È vero, abbiamo cenato insieme un paio di volte ma non eravamo soli e si è parlato solo di strategie di lavoro per un'importante causa. Null'altro.»
Mi guardò come se le mie parole avessero in qualche modo distrutto le sue speranze nel vedermi felice al fianco di qualcuno. Appoggiò la sua mano sulla mia spalla e me la accarezzò su e giù svariate volte. «Va bene. Forse ho ficcato il naso un po' troppo ma non l'ho fatto con malizia, anche perché se tu dovessi trovarti un fidanzato io sarei il primo ad essere l'uomo più felice sulla terra e quando Dylan mi ha riferito che tra te e questo ragazzo c'era del feeling, il cuore mi è scoppiato in petto per la gioia che ho provato. Sono trascorsi due anni ormai...-» toccò un tasto dolente che non aveva mai toccato prima.
«Mi sto dedicando a mia figlia.» Lo interruppi percependo un terribile cappio alla gola, anche se lui non ci credette più di tanto.
«Lo so, e mi rendo conto che tu voglia dedicarti totalmente a tua figlia ed essere un'ottima madre per lei, ma non devi mai scordarti del fatto che sei anche una donna.» Mi persi guardando la verità delle sue parole nei suoi occhi. «Liv, sei una donna prima di tutto. Prima di essere figlia, madre o amica e collega. Certo, la felicità di una persona non deve mai dipendere dalla presenza di un'altra persona nella sua vita e credimi, nessuno è mai morto restando da solo, ma tu sei giovane e sei troppo speciale per non avere qualcuno al tuo fianco. Qualcuno che ami, curi e riempia il tuo cuore di vita. Ogni giorno! Qualcuno che ti supporti, ti rispetti, ti faccia ridere ed abbia una voglia matta di starti accanto o di trascorrere il resto della sua vita al tuo fianco. Dylan ha descritto questo ragazzo, Austin, come un uomo di sani valori, colto, educato e molto in gamba e tu meriti di avere al tuo fianco una persona così...» parlò serio stavolta «...non vorrei che con la scusa del volerti dedicare completamente a Skyler , tu stia in realtà aspettando.... qualcuno.»