LIVStavo sognando, o almeno, quell'istante parve così bello da assomigliare ad un sogno. Lui si godette il calore delle mie coccole e forse si era addormentato tra le mie braccia con la guancia poggiata sul mio seno. Sopra il battito incessante del mio cuore. Riuscii a sentire i pensieri nella sua testa. Qualcosa lo tormentava, così, ci stampai su qualche piccolo e tenero bacio.
«Quanta guerra per un po' di pace.»
Continuai ad accarezzare la sua nuca mentre il suo viso rimase premuto sopra il mio petto nudo e bagnato dalle sue lacrime. Ryder era crollato mostrandomi tutta la sua vulnerabilità.
«Cosa?»
Era sveglio.
Non fiatò, così, aggrottai la fronte, chinai di poco il capo non avendo capito se stesse parlando nel sonno o meno fino a che appoggiò sul mio sterno il mento e mi guardò negli occhi rivolgendomi un sorriso. Sollevò la sua mano e sfiorò il mio labbro con il pollice soffermandosi a guardarmi come se fossi la cosa più bella del mondo e rimase lì a studiarmi per un bel po'. «Che cosa hai detto?» Sghignazzai solleticandolo e facendolo ridere fino a che mi allargò le gambe per mettersi comodamente in mezzo a esse. «Che hai detto?...Dai, Ryder!»Il suo sorriso si spense ed i suoi occhi si illuminarono più della luna stessa. «Quanta guerra per un po' di pace...» confessò accarezzandomi la guancia «...tu sei la mia pace ed io sono felice. Raggiungo livelli di felicità impensabili ogni volta che sono con te e quando penso che non si possa essere più felici di così, tu, la volta successiva mi sorprendi.»
«Non ho fatto niente.»
Posò il suo peso sui gomiti, spostò la testa all'indietro e mi osservò, sudato e con gli occhi annebbiati dal sonno anche se per me fu una vista mozzafiato. Non contenta della distanza che si creò tra noi allacciai per bene le gambe attorno alla sua vita tenendolo stretto forte a me, cosa che lo fece sogghignare poiché il mio corpo prese immediatamente vita strusciandosi contro la sua mezza erezione.
«Non la penseresti così se sapessi ciò che provo per te.» Mi diede un fugace bacio sulla punta del naso per poi allontanarsi nuovamente affine di guardarmi.
«Che cosa provi per me?»
«Tanto. Troppo. Tutto...» pronunciò senza pensarci minimamente «...ti devo tutto, Liv.»
Gli concessi a malapena tempo di pronunciare quelle parole prima di fiondarmi contro le sue labbra, azzittendolo con un dolcissimo e lento bacio. «A me basta stare con te.» Sussurrai contro la sua bocca stringendo il suo viso caldo nelle mani.
«E a me con te.» Stuzzicò le mie labbra con la sua lingua distraendomi i pensieri fino a che afferrò i miei polsi e li bloccò premendoli contro il materasso sopra la mia testa. «Andiamo a farci un bagno? Che ne dici?» Scese sul mio collo leccando, baciando e succhiandomi ogni lembo di pelle fino a farmi impazzire per via di tutte quelle lusinghe. Non mi diede modo di riflettere alle sue parole. Desiderai solo spingere il suo viso più giù, nella direzione della mia fica o semplicemente cavalcargli la faccia. Annuii, ma lui continuò a stringermi i polsi e a tenermi immobile sotto il suo peso, pronto a stuzzicarmi in ogni modo. Spinsi più che mi fu possibile la nuca contro il cuscino, travolta dalle sensazioni che Ryder mi stava regalando ma quando pensai che avremmo scopato di nuovo quello stronzo mi liberò. Stampò un ultimo bacio sulle mie labbra e si tirò su trascinandomi con sé di peso. «Vieni.»
Con un leggero amaro in bocca lo seguii.
«Prepara l'acqua, arrivo subito.»