VIII

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3 ottobre

Il sabato mattina è il momento migliore della settimana.

Niente sveglia alle sei, niente fascicoli da compilare, niente traffico mattutino.

Mi stiracchio più volte sul mio comodo piumone. Devo trovare la voglia di alzarmi.

Mia madre e Pearl saranno qui fino a domani sera, quindi pensavo di portarle a pranzo oggi.

Il suono del campanello, ancora una volta, mi risveglia dai pensieri. È estremamente fastidioso, dovremmo cambiarlo.

"Callie vai tu?" urlo, con la faccia immersa nel cuscino.

Poi mi ricordo che Callie è al negozio, dunque a casa ci sono solo io.

Mi alzo con fatica dal meraviglioso letto, per dirigermi verso la porta. Spero siano mia madre e Pearl, con i capelli scompigliati e il mio pigiamone rosa non sono esattamente il massimo per incontrare qualcuno con cui abbia un rapporto meno confidenziale.

Poggio la mano sul pomello e, come se qualcuno mi volesse fare uno scherzo, a dover vedere il mio spiacevole aspetto è Bradley.

Fortunatamente, la sua vista è semi coperta dall'enorme mazzo di rose che ha in mano.

"Ma buongiorno" mormora, ridacchiando.

Quando mi rendo realmente conto che è davanti ai miei occhi e che quel mazzo di rose è per me, lo abbraccio forte. Mi era mancato, avrei dovuto contattarlo prima.

"Ti ho pensato tanto" mormoro, sulla sua spalla.

"Avrei dovuto aspettare il tuo okay, ma mi mancavi, volevo vederti"

E il battito del mio cuore aumenta.

"Hai fatto benissimo, anche se non mi sarebbe dispiaciuto darmi una sistemata" rispondo, ridendo.

Lui arriccia il naso, sfiorando con il suo indice il pigiama. "Nah, sono carini i coniglietti"

"Stupido... accomodati, io mi do una lavata veloce"

Per quanto ami passare anche una buona ora sotto la doccia, questa volta cerco di essere il più veloce possibile, dato che il mio intero corpo è alimentato dall'entusiasmo e l'adrenalina dovuti alla vista di Bradley.

Infatti in venti minuti sono pronta, con tanto di capelli perfettamente piastrati.

"Ho così tante cose da dirti..."

Ma ovviamente, la conversazione viene interrotta di nuovo da quell'odioso campanello.

Che fastidio.

Mi alzo e vado, di nuovo, ad aprire.

Questa volta sull'uscio della porta ci sono mia madre e Pearl.

Adesso sì che è imbarazzante.

Mia madre mi da un abbraccio veloce. "Ma come sei bella! Ed io che pensavo di vederti in pigiama"

Entra tranquillamente in casa e, quando vede che sul divano c'è un ragazzo, per poco non fa un salto di tre metri.

Per fortuna, Brad riesce a rompere il ghiaccio meglio di me. "Buongiorno, io sono Bradley"

"Buongiorno a te, scusami per la reazione, ma Angie non mi aveva avvisata" Una caratteristica tipica di mia madre è che, quando va in panico, inizia a parlare a raffica. "Io sono Elizabeth ma chiamami semplicemente Eliza"

La mia sorellina, invece, con tutta la sua disinvoltura, si siede accanto a lui. "Ciao, io sono Pearl!"

Brad scuote leggermente la mano per salutarla, con un tenero sorriso sul volto. È davvero dolce.

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