VII

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2 ottobre

Sono già passati ventidue giorni da quando sono qui a Brooklyn, è incredibile come il tempo passi così velocemente.

Gli ultimi giorni sono stati di transizione, devo ammetterlo.

Dopo la disastrosa serata anni cinquanta Bradley mi ha lasciato all'incirca venti messaggi. Gli ho spiegato che avevo bisogno di qualche giorno per riprendermi, ed effettivamente è così: mi serviva una pausa da tutti e lui, fortunatamente, lo ha accettato.

Mi sono perlopiù preoccupata del lavoro, l'ultima cosa di cui avevo bisogno era mandare all'aria il mio rendimento per le mie crisi nervose.

Ammetto che Brad inizia a mancarmi, non voglio dargli nessuna colpa per quella sera, non stiamo neanche insieme.

Devo cercare di finire il prima possibile di compilare questi documenti, negli ultimi giorni la Thompson sta ricevendo decisamente tante proposte da varie compagnie, dunque il lavoro si è triplicato.

"Angie, caffè?"

Jonah, fortunatamente, salva la mia incolumità mentale con questa proposta allettante.

Quando l'ho rivisto dopo il festival mi ha tartassata di domande su com'è ballare così vicino a Duncan Thompson.

E onestamente gli ho risposto la verità, ossia che è terribile.

Annuisco. "Sì Jonah, grazie mille"

Mi porge in una grande tazza il caffè aromatizzato alla mandorla del bar di fronte. Ultimamente è la cosa che preferisco delle mie giornate.

Nuova mail

Speriamo non siano altri fascicoli.

Da: Duncan Thompson

Devi ancora ridarmi la maglia.

Scendere di due piani e dirmelo sarebbe stato troppo difficile.

Ammetto che sono tentata dal non rispondergli, ma prima mi libero della sua presenza e meglio è.

Rispondo, lasciandomi sfuggire un sonoro sbuffo.

Ok. Dopo il lavoro, così la finiamo qui

Da: Duncan Thompson

Alle 6pm ai giardini, quelli da dove sei scappata.

Bene, gli darò questa dannata maglietta e gli dirò che, lavoro a parte, non voglio più relazionarmi con lui in nessun modo.

***

Callie oggi mi ronza intorno più del solito, ormai la conosco abbastanza da capire quando nasconde qualcosa, ma non ho idea di cosa.

Con Jared ha trovato una sorta di compromesso, per ora. Sono diventati una sorta di amici con benefici, sembra andare più che bene ad entrambi. A me un po' di meno, visto che il rumore del suo letto che batte contro la parete alle due di notte non è proprio il massimo per prendere sonno.

"Alle sei devo andare da quell'idiota di Duncan, rivuole le magliette"

"Ma ne hanno duemila di quelle magliette nere, è palesemente una scusa" mormora lei, mentre fa zapping tra i canali radio in tv. "Vuole rivederti"

Per poco non mi strozzo.

Il discorso mr arroganza, fortunatamente, non continua. "Comunque, forse farai tardi"

Faccio spallucce. "Ma non ho niente da fare"

"Si è rotto il fornello, dobbiamo ripararlo" afferma lei,

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