XXXIII

3.9K 126 82
                                    

D U N C A N

15 dicembre

Non sono mai stato un grande amante del Natale e tantomeno di tutte le preparazioni che ci sono dietro.

Le feste sono un giorno come un altro, lo erano quando da piccolo mia madre tentava di convincermi a fare l'albero di Natale con lei e Sophie cercando di dimenticare ciò che le faceva suo marito e lo sono tutt'ora, quando mi ritrovo davanti agli occhi migliaia di palline per l'albero che sembrano esattamente identiche.

Cosa c'è di divertente nello scegliere se le decorazioni di un pino alto due metri saranno rosse, argento o verdi?

"Tu che ne pensi?"

"Hai ragione, queste sono davvero fantastiche"

Non riuscirei ad essere convincente neanche se ci provassi.

"Ma se ho appena detto che sono le più brutte!"

Angel, d'altra parte, sembra amare totalmente questa inutile festa. Lo vedo da come corre come una bambina per i vari reparti, mentre guarda sognante i tappeti con disegnati degli strani elfi, o come sorride alla vista delle lucine colorate piuttosto che davanti a quelle solo bianche.

Non posso di certo negare che ho accettato questa stupida iniziativa dei preparativi di Natale solo per vederla così.

"Pensavo che la tua passione per le palle si limitasse alle mie" affermo, mentre le scruto il culo fasciato dai suoi jeans aderenti.

Le sue gote diventano rosse e si affretta vergognosamente a darmi una spintarella. "Sei eccessivamente scurrile", borbotta, "Provati questo"

"Te lo scordi, non proverò un cappello da babbo natale"

Questa volta è lei a non ascoltare le mie parole e, in un attimo, mi ritrovo un orribile cappello rosso sui miei capelli neri.

"Ti sta davvero bene, mai pensato di cambiare mestiere?"

Me lo tolgo il più velocemente possibile, lanciandolo tra le sue mani.

Decido di cambiare argomento, mentre con le mie mani sfioro la macchina per creare la neve finta.

Chi diavolo comprerebbe una cazzata del genere?

"Hai sentito i tuoi genitori?"

Lei annuisce. "Sì, mi hanno confermato che non riusciranno ad essere qui". Dai suoi occhi evinco una nota di malinconia, è davvero legata alla sua famiglia. "Sarà un Natale tra amici, magari andrà meglio del ringraziamento evitando di fare le cose troppo in grande"

Faccio spallucce. "Il ringraziamento non mi è dispiaciuto, o almeno la fine"

Vedo Angel giocherellare con il fiocchetto del pupazzo a forma di pinguino che ha in mano, come se stesse riflettendo attentamente su qualcosa.

Infatti, pochi secondi dopo, alza il suo sguardo verso di me.

"Non pensi sarebbe carino dirlo agli altri?"

Tasto dolente.

"Mh?"

Non reggendo lo sguardo, abbassa i suoi occhi scuri verso le sue converse nere: lo fa sempre quando si sente in soggezione.

"Di noi due, sai..."

"Penso che dovremmo aspettare un po'" affermo.

Vedo la sua espressione farsi più triste, come se stesse riflettendo tra piangere o tirarmi la confezione di palline dorate che ha nel carrello.

Non è lei il problema della mia scelta: non voglio affatto tenerla nascosta. Ma se decidessi di esporre la nostra relazione andrei in contro a troppi fattori che preferisco evitare per il momento.

BROOKLYN'S LIGHTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora