15 febbraio
Un tempo qualcuno affermò che quando si sta bene il tempo passa più velocemente: quel qualcuno ha dannatamente ragione. Un mese sembra essere volato come un aquilone che viene portato via dal vento.
Callie cammina avanti e indietro per il salotto da circa mezz'ora. Non posso negare che ultimamente, per via dei suoi sbalzi di umore, mi trovo spesso a guardarla in modo perplesso. Una cosa però è certa, sono talmente tante le notti che passa fuori dall'appartamento che io e Duncan abbiamo avuto modo di testare praticamente tutta casa.
"Ultimamente dormi spesso fuori, o sbaglio?"
Finalmente la bionda si blocca per voltarsi verso di me, come se si fosse risvegliata da un loop infinito.
"Non sbagli, ma c'è anche un motivo", afferma sorridendo.
Alzo un sopracciglio. "Un motivo?"
"Sì! Ma non te lo dirò, o almeno non adesso"
Con fare sorpreso copro la mia bocca con le mani. "Devo preoccuparmi?"
"Ma no!" nega, agitando la testa. "Stai uscendo?"
Annuisco. "Devo prendere giusto un paio di cose, poi mi vedrò con Duncan. Ha detto che deve portarmi in un posto"
Non so ancora di cosa si tratta, ma da come ne parlava evinco sia qualcosa di importante. Dio, spero non abbia già deciso di mollarmi.
"Uhhh, appuntamento romantico?"
Faccio spallucce. "Chissà. Con lui è tutta una sorpresa"
Una magnifica sorpresa.
"Sei con un Thompson, tesoro. Ci vediamo più tardi"
Saluto velocemente Callie, per poi dirigermi verso il marciapiede. Seppur sia febbraio, il forte sole che batte sull'asfalto fa quasi evincere un piccolo sgorgo di primavera. Sarà che ultimamente il clima sta davvero cambiando, seppur credo di non essere ancora pronta a lasciare la mia sciarpa bordeaux.
Ho deciso di passare a prendermi un caffè. Duncan sta per finire di svolgere alcune commissioni in ufficio, dunque mi raggiungerà presto.
Le occhiate da parte della gente sembrano essere affievolite, seppur penso che la segretaria del piano terra freme ancora dalla voglia di prendermi per i capelli.
Peccato per lei.
"Angel, che sorpresa vederti!"
Dietro il bancone riconosco un volto conosciuto. Non vedevo la chioma riccia di Jeremiah da diverso tempo.
"Jeremiah, ciao! Non lavoravi nel cafè nella strada parallela?"
Lui annuisce. "Sì, ma mi hanno licenziato dopo che ho erroneamente servito del latte vaccino ad un intollerante al lattosio"
Non riuscendo a reprimere una risata, sulle sue guance spuntano due fossette. Devo ammettere che iniziavo a sentire la sua mancanza.
Mi unisco alla sua risata. "Sei tremendo..."
"Quel cafè non mi piaceva. E fortunatamente il tizio del latte sta bene", afferma. "Come mai da queste parti?"
Indico la Thompson Agency. "Aspetto Duncan"
"Carina la vita da fidanzati, eh?"
Un sorrisone spunta inevitabilmente sul mio volto.
"Molto, finalmente siamo riusciti a trovare un po' di pace", affermo annuendo. "Come vanno le cose con Paul?"
"Piuttosto bene, tra due settimane verrà a Brooklyn. Devo presentartelo"
"Sarà l'occasione per portarlo al galà di primavera dei Thompson, no?"

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BROOKLYN'S LIGHTS
Roman d'amour𝐂𝐎𝐌𝐏𝐑𝐄𝐍𝐃𝐄: •𝐁𝐑𝐎𝐎𝐊𝐋𝐘𝐍'𝐒 𝐋𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒 𝟏 •𝐁𝐑𝐎𝐎𝐊𝐋𝐘𝐍'𝐒 𝐋𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒 𝟐 "𝒞𝑒𝓇𝒸𝒽𝒾𝒶𝓂𝑜 𝓁'𝑒𝓆𝓊𝒾𝓁𝒾𝒷𝓇𝒾𝑜 𝑒 𝒸𝒾 𝒾𝓃𝓃𝒶𝓂𝑜𝓇𝒾𝒶𝓂𝑜 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝒹𝒾 𝒸𝒽𝒾 𝒸𝑒 𝓁𝑜 𝒻𝒶 𝓅𝑒𝓇𝒹𝑒𝓇𝑒" 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑬...