12 ottobre
Negli ultimi giorni Sophie si è praticamente trasferita nel nostro divano. Nonostante come cosa sia piuttosto insolita, visto che ha praticamente ville in tutto Brooklyn ed è a tratti una sconosciuta, a noi va bene.
Abbiamo avuto modo di conoscerla meglio e, nella sua particolarità, è davvero difficile non andarci d'accordo. Inoltre Callie ha instito per avere il suo aiuto nelle sue faccende amorose.
"Sul serio hai intenzione di venire in ufficio?" le domando, mentre sistemo i bottoni della camicetta.
Lei saltella in giro per il salotto, mentre sorseggia il suo caffè. "Certo! Sono così curiosa di vedere la faccia del miei fratelloni"
Ridacchio. "Beh sicuramente saranno sorpresi, sei praticamente fuggita"
Ho parlato molto con lei. Ci ha raccontato che ha lasciato Brooklyn per evitare di pensare ad un evento del suo passato e che si è rifugiata a Los Angeles nel suo ritiro spirituale fatto di bei ragazzi, alcool e musica tecno.
Devo ammettere che è molto simile a Duncan sotto certi aspetti... ma lei è decisamente più simpatica.
"Sì, ma adesso sono qui! E ho trovato anche due amiche"
Ridacchio. "Che ti offrono vitto e alloggio"
"Quelli sono dettagli... devo trovare il modo per rendere meno traumatico il mio ritorno. Era destino che tu lavorassi da loro"
So solo che questa giornata lavorativa sarà piena di drammi.
Annuisco. "Siamo anche estremamente in ritardo"
Lei fa scendere i suoi occhiali da sole bianchi sul naso, con un sorriso fiero. "Sophie Thompson è tornata in città, stronzetti!"
***
"Qual è il piano?" domanda lei, scrutando i numerosi tasti nell'ascensore.
Ammetto che, negli ultimi giorni, a seguito del traumatico evento, ho sempre un po' d'ansia quando devo premere i tasti.
Ma, una parte di me, è consapevole che quell'evento l'ha aiutata a crescere e ad affrontare quella paura.
"Ventiquattro"
Sophie esita leggermente prima di pigiare il tasto illuminato. "Sei molto vicina agli uffici, perché non vieni con me?"
"Perché devo lavorare" affermo.
"Ma dai, questo posto è praticamente mio... ti prego, ho bisogno di un sostegno!" piagnucola lei, pigiando un tasto.
Una parte di me è già consapevole che non sarà quello del mio piano.
Sei troppo buona, Angel.
Sospiro. "Va bene, ma quando sarà il momento, io scenderò al mio piano"
"Promesso!"
Piano ventisei.
Avevo ragione.
Ogni volta che torno qui mi torna in mente il mio primo giorno qui a Brooklyn e l'ansia che avevo di incontrare il mio capo. A ripensarci mi viene un po' da ridere, considerando che sono qui con la loro sorella... qui non ci si annoia proprio mai.
"Come ti senti?" le chiedo, accarezzandole la spalla.
Dal suo sguardo evinco la preoccupazione. "Spaventanta. Insomma... Trevor mi capirà, ma Duncan no. Sarà furioso"
Ammetto di non essere affatto sorpresa di questa sua affermazione.
"Suvvia, sei adulta!" tento di incoraggiarla.
STAI LEGGENDO
BROOKLYN'S LIGHTS
Romance(EX "SOTTO LE LUCI DI BROOKLYN" di Roja Blomst) 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐑𝐄𝐍𝐃𝐄: •𝐁𝐑𝐎𝐎𝐊𝐋𝐘𝐍'𝐒 𝐋𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒 𝟏 •𝐁𝐑𝐎𝐎𝐊𝐋𝐘𝐍'𝐒 𝐋𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒 𝟐 "𝒞𝑒𝓇𝒸𝒽𝒾𝒶𝓂𝑜 𝓁'𝑒𝓆𝓊𝒾𝓁𝒾𝒷𝓇𝒾𝑜 𝑒 𝒸𝒾 𝒾𝓃𝓃𝒶𝓂𝑜𝓇𝒾𝒶𝓂𝑜 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝒹𝒾 𝒸𝒽𝒾...