XV

3.9K 144 247
                                    

14 ottobre

Sono ben quattro giorni che Bradley è malato, inizio ad essere davvero preoccupata. Ultimamente è leggermente assente, ed ho paura che possa sentirsi trascurato dato che l'unica maniera in cui ci stiamo sentendo è per messaggio. Forse avremmo dovuto fare una videochiamata.

Ho deciso: andrò a fargli una sorpresa nel suo appartamento, almeno possiamo farci una chiacchierata reale, seppur a distanza. Sono sicura che lo apprezzerà.

Ho sbagliato a perdermi tanto con i pensieri in questi ultimi giorni, per un attimo ho pensato che tra me e Duncan potesse esserci qualcosa, ma la verità è che si diverte a prendersi gioco di me e, se cedessi, non farei altro che assecondare le sue manie di protagonismo.

Decido di indossare un abito a felpa nero con degli stivali beige. Inoltre ho cosparso il mio corpo con il mio profumo al cocco, il suo preferito.

"Dove vai?" mi chiede Callie.

È piuttosto tardi ed è già buio fuori, per cui capisco la sua confusione.

"Vado a trovare Bradley... sai, non ci siamo sentiti tanto in questi giorni"

Lei annuisce, sorridendo. "Non è male come idea, gli farà piacere sapere che lo pensi"

"Già, hai ragione"

"E magari anche questo farà liberare un po' la tua mente" aggiunge.

Sospiro. "È già liberissima!"

Chiudo la porta di scatto, decidendo di non prolungare questo argomento. Oggi penserò solo a Brad.

Prendo le chiavi della mia auto e salgo a bordo, senza perdere ulteriore tempo.

Non sono totalmente sicura di quale sia la sua casa poiché ci siamo stati una sola volta e davvero per poco tempo, ma di solito la mia memoria non mi inganna fino a questo punto.

Fernandez.

Oh, bene, sono qui.

Inizio a salire le scale, per arrivare al terzo piano. Eviterò l'ascensore, ho imparato a fidarmi solo del mio e, seppur di meno, di quello dell'agenzia.

Poggio l'indice sul campanello.

Ho un enorme sorriso stampato sul volto, ho davvero voglia di rivederlo.

Nessuna risposta.

Forse starà dormendo.

Decido di suonare un'ulteriore volta, per sicurezza. Magari non lo ha sentito.

Poco dopo, infatti, vedo il pomello della porta muoversi.

Peccato che, ciò che si presenta davanti ai miei occhi, è tutt'altro che un bel moro spagnolo con la febbre.

Non può essere vero.

La mia voce è tremolante. "Camila?!"

È praticamente seminuda: indossa solo un reggiseno rosso e un tanga abbinato, i suoi capelli sono leggermente scomposti, così come il trucco sul suo volto.

Non posso crederci. Non posso e non voglio crederci... sono sicura che sia casa di Brad, c'è scritto, è casa sua.

"Cerchi qualcosa?" domanda lei, ridacchiando fieramente.

Quanto sei stupida Angel.

E questa volta devo dare ragione alla mia voce interiore: sono una fottuta stupida.

Sento le gambe iniziare a tremare, insieme ad un odioso prurito che arriva ai miei occhi. Sospiro più volte, stringo i pugni, come se con quel gesto potessi in qualche modo placare il mio stato d'animo.

BROOKLYN'S LIGHTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora