XXVIII

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26 novembre (parte 1)

Sin da quando ne ho memoria, ho sempre amato le festività: riunirsi in famiglia, mangiare insieme, gli addobbi in giro per la casa, le lunghe chiacchiere fino a tardi.

E devo ammettere che trascorrere il mio primo giorno del ringraziamento lontana dal Texas è piuttosto destabilizzante.

"Tacchino, burro, timo, cipolle... credo che gli ingredienti siano tutti pronti"

Callie ha controllato la lista per il tacchino almeno venti volte questa mattina: trascorrerà il ringraziamento dai Thompson e vuole che sia tutto perfetto.

Abbiamo deciso di cucinare insieme in modo da dividerci in lavoro, dato che i miei genitori dovrebbero arrivare qui a breve.

"La salsa al cranberry è quasi pronta, devo dire che è ottima" affermo.

Sophie ruba l'ennesima cucchiaiata dalla pentola. "Concordo, è veramente ottima"

"Ehi, guarda che dobbiamo dividerla per due cene! Tu occupati della salsa gravy e delle patate"

Diciamo che coinvolgere Sophie nella preparazione della cena del ringraziamento non è stata l'idea più intelligente del mondo.

"Ma è più divertente fare da assaggiatrice!" obietta lei, ridendo.

Callie sporge la sua chioma bionda verso la finestra per guardare le centinaia di persone nel disordinato via vai.

"Guardate che traffico"

"È immenso, stanno tutti andando verso Manhattan per la parata di Macy's" risponde Sophie.

Ho sempre guardato quella parata dal televisore con Pearl, è molto strano pensare che adesso è a solo mezz'ora di distanza.

"Spero vivamente che i miei riescano ad arrivare in tempo" mormoro.

Sarebbe davvero terribile se non riuscissi a vederli: la famiglia è parte integrante del ringraziamento, non sarebbe lo stesso senza di loro.

In più sento la mancanza che sento è davvero tanta, trovo sia triste riuscire a vederli solo tramite video-chiamata: non voglio perdermi tutti gli anni della crescita della mia sorellina.

"Io spero che mio padre invece rimanga bloccato ai Caraibi per almeno un'altra settimana" ribatte Sophie, ridacchiando.

Continuo a domandarmi come mai i Thompson provino tutto questo astio nei confronti della loro famiglia.

"Non vedo vostro padre da almeno tre anni" dice Callie, intenta a riempire il tacchino con molta attenzione.

"Fidati, non ti perdi nulla"

Incuriosita, mi unisco alla conversazione. "È così insopportabile il capostipite Thompson?"

"È molto di più: immagina la reincarnazione di un diavolo moltiplicato per cento"

Diamine, deve essere davvero terribile.

"Sicuramente una compagnia gradevole allora" rispondo ironicamente.

Mi piacerebbe domandare invece qualcosa sulla loro madre, dato che nessuno di loro l'ha mai nominata, ma probabilmente conserverò questo dubbio per non risultare invadente.

Il suono del campanello interrompe i nostri preparativi.

"Quando avete intenzione di cambiare questo suono così odioso?" borbotta Sophie.

Callie fa spallucce. "Quando avanzeranno i soldi dal budget mensile... probabilmente mai"

Saltello sul posto, entusiasta. "Sono sicuramente i miei! Corro ad aprire"

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