XXXV

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D U N C A N

31 dicembre

Non riesco a togliermela dalla testa. I suoi occhietti scuri mi perseguitano, non dormo la notte, non riesco a stare minimamente tranquillo pensando di non averla con me.

Macy mi guarda dall'orlo della porta con le braccia conserte.

"Dunky Doo, devi darti una mossa, o Times Square non la vedremo nemmeno con il binocolo!"

Sistemo il polsino della mia camicia nera. "Non so neanche se voglio andarci, Macy"

"Stai scherzando? Devi andarci!"

Batto d'istinto un pugno contro la scrivania. Sono giorni in cui non riesco a prendere il pieno controllo di me stesso e questo mi destabilizza.

"Sto andando fottutamente fuori di testa"

Macy rimane impassibile al boato del mio colpo, ormai mi conosce fin troppo bene. Mi guarda quindi con fare di rimprovero.

"Questo è perché non agisci. Quante volte a Natale hai avuto modo di parlarci? Almeno venti. E tu cos'hai fatto? Assolutamente nulla"

Ed ha ragione, ha dannatamente ragione. Ma volevo provare a farle vivere la sua vita senza di me, l'avrebbe passata decisamente meglio.

"Hai deciso di sfruttare le tue uniche ferie per farmi la predica?" le chiedo.

Lei alza gli occhi al cielo. "Duncan, ci conosciamo da quindici anni e non ti ho mai visto così. Vuoi davvero perdere l'unica ragazza che potrebbe davvero farti mettere questa testa dura apposto?"

Se solo sapesse tutta la verità la perderei comunque.

"Non so che fare, cazzo! Ho seguito le tue dritte: non ho massacrato Oliver quando ci stava palesemente provando con lei, sto cercando di essere una persona migliore, ma a cosa ha portato?"

"Stavi andando bene, se solo avessi fatto la cosa più importante: parlarle seriamente" ribatte lei, schioccando le dita a mo 'di datti una svegliata.

***

Times Square è colma di gente. Le persone si accampano qui dall'ora di pranzo per permettersi di ottenere la migliore postazione per la serata: loro sono le pecore, il conto alla rovescia sullo schermo il loro pastore.

Ho accettato di venire con la consapevolezza che forse questa sera potrebbe essere quella buona per risolvere davvero le cose con Angel.

Macy ha ragione, per quanto per me sia difficile ho bisogno di parlarle chiaro e tondo. Se perdessi ulteriore tempo finirei per peggiorare le cose.

Trevor ci fa cenno di seguirlo. "Venite, dobbiamo entrare nella folla o non riusciremo a vedere nulla"

"La vedo già tragica così" borbotta Sophie.

Se noi possiamo minimamente scrutare una piccola parte del palco a causa della nostra altezza, le ragazze si trovano totalmente impossibilitate.

Guardo più e più volte il nostro gruppo, ma davanti ai miei occhi chiari non vedo nessuna chioma rossa.

Stringo i pugni, tentando di mantenere la calma,

Macy nota la mia tensione, dunque decide di anticiparmi. "Non manca qualcuno?"

Callie annuisce dispiaciuta. "Angel ha un bruttissimo raffreddore, la neve dell'altra sera non ha giovato per la sua salute"

Merda, merda, merda!

"E ora che cazzo dovrei fare?" chiedo a Macy nervosamente.

Ho accettato di fondermi con tutte queste sardine solo per parlarle ed ora scopro che lei è a casa con il raffreddore. Dev'essere un cazzo di scherzo.

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