A N G E L
Mi sveglio con il calore del corpo di Duncan accanto a me, la sua presenza rassicurante mi avvolge come una coperta protettiva. Ancora immersa nella quiete del risveglio, sorrido guardando il suo volto pacifico. I suoi capelli neri sono scompigliati sul cuscino, mentre il petto nudo si solleva e si abbassa ritmicamente con il suo respiro regolare. È bello e sereno, e non posso fare a meno di ammirarlo.
«Non puoi farne a meno, vero?» chiede Duncan con un sorriso assonnato.
«Sai che mi piace guardarti dormire, sembri angelico» rispondo scherzosamente.
«Ieri sera non sembrava mi volessi tanto angelico,» ribatte lui, con un ghigno.
Per zittirlo, gli tiro una cuscinata sul volto, poi Duncan mi afferra per i polsi e mi stampa un bacio sulle labbra. Il suo tocco è sempre elettrizzante, e mi ritrovo a sorridere contro la sua bocca.
«Andiamo a fare colazione fuori?» propongo, sentendo la mia pancia brontolare leggermente.
«Preferirei tenerti a letto un altro po',» dice lui con un sorriso malizioso, i suoi occhi azzurri scintillano.
«Non così in fretta, Thompson,» ribatto, «Ho fame e voglio andare a mangiare qualcosa di dolce.»
Duncan mi guarda per un momento, poi sorride di nuovo. «Sai cosa?» dice, «Andiamo a prendere Fury. L'ho lasciato da Trevor e sono certo che sia una noia mortale da lui.»
Annuisco, pensando a quanto sia dolce il piccolo Furia. Decidiamo di fare tappa da Trevor e Callie. Mentre Duncan entra a prendere Fury, io rimango sull'uscio della porta a scambiare due chiacchiere con Callie, che nonostante l'orario, è già ordinata e con i capelli perfettamente acconciati.
«Dopo, ho intenzione di passare da Sophie per parlarle,» mi dice Callie, «Vieni con me?»
«Certo,» rispondo, «È arrivato il momento di svelare l'arcano.»
«Ti mando un messaggio più tardi», mi saluta lei.
Duncan torna con Fury che scodinzola felice. Mi era mancato davvero tanto questo piccoletto, e vederlo così entusiasta mi riempie di gioia.
Sorridiamo e ci dirigiamo verso il café, ho decisamente bisogno di una grande colazione per iniziare la giornata. La conversazione è leggera mentre camminiamo.
«Questo non era il café dove lavorava il ricciolino una volta?» mi chiede lui.
«Chi, Jeremiah?»
Duncan annuisce. «Non l'ho più visto in zona.»
«Vive dall'altra parte degli Stati Uniti, sta facendo un corso di recitazione e ora vive con Paul», gli spiego. «Sono davvero contenta per lui, almeno tutti quei lavori hanno dato il loro frutto.»
Jeremiah mi manca, oltre a Callie e Sophie è stato uno dei miei più grandi punti di riferimento quando sono arrivata a Brooklyn e mentirei se dicessi che non vorrei che tornasse qui. Ma si merita davvero di inseguire il suo sogno.
Stiamo per ordinare quando la porta del café si apre per l'ennesima volta. Sento il rumore del tacco dodici che batte a terra verso il nostro tavolo e vedo l'ultima persona che avrei voluto vedere in questo momento: Anaclara. Sento già la frustrazione salire.
«Che coppietta felice... posso farvi una foto?» dice con un sorriso finto.
«Ancora tu?!» esclama Duncan, stringendo i pugni.
«Certo, io mantengo sempre le promesse,» cinguetta lei, «Ti avevo detto che avrei scoperto il motivo del tuo allontanamento e tadà, eccolo qui.»
«Di che parla?» domando confusa, mentre il mio cuore inizia a battere più forte.

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BROOKLYN'S LIGHTS
Romantik𝐂𝐎𝐌𝐏𝐑𝐄𝐍𝐃𝐄: •𝐁𝐑𝐎𝐎𝐊𝐋𝐘𝐍'𝐒 𝐋𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒 𝟏 •𝐁𝐑𝐎𝐎𝐊𝐋𝐘𝐍'𝐒 𝐋𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒 𝟐 "𝒞𝑒𝓇𝒸𝒽𝒾𝒶𝓂𝑜 𝓁'𝑒𝓆𝓊𝒾𝓁𝒾𝒷𝓇𝒾𝑜 𝑒 𝒸𝒾 𝒾𝓃𝓃𝒶𝓂𝑜𝓇𝒾𝒶𝓂𝑜 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝒹𝒾 𝒸𝒽𝒾 𝒸𝑒 𝓁𝑜 𝒻𝒶 𝓅𝑒𝓇𝒹𝑒𝓇𝑒" 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑬...