LIX (2)

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D U N C A N

Callie e Trevor hanno organizzato un piccolo rinfresco per celebrare la nascita dei gemelli, e nell'atmosfera regnano gioia e contentezza. Mi sento stranamente nervoso, come se non sapessi dove collocarmi. Mi appoggio a una parete, osservando la scena con un bicchiere in mano, mentre la gente si muove intorno a me.

È incredibile, mio fratello è diventato padre.

«Duncan, vieni qui!» mi chiama Trevor, con un sorriso che non riesce a contenere. È visibilmente emozionato, credo di non averlo mai visto così. Mi avvicino, cercando di mettere da parte i pensieri oscuri che mi hanno accompagnato negli ultimi giorni.

Il salotto è pieno di amici e familiari, tutti intenti a festeggiare. E Angel è lì, radiosa come non mai, con la piccola Freya tra le braccia. La sua bellezza mi toglie il fiato ogni volta, e vederla così felice mi fa sentire bene.

Mi chiedo come sarebbe se un giorno avessimo noi, qualcuno da tenere così tra le braccia. Cazzo, Angel mi ha fatto diventare un fottuto pasticcino.

«Guarda chi è arrivato!» esclama Callie, porgendomi Thomas. Lo prendo tra le braccia, e a vedere la sua piccola bocca incurvarsi, sento una sensazione sconosciuta attraversarmi.

Gioia? Paura? Non lo so. Non riesco a capirlo.

«Ehi, piccolo» mormoro, osservando il suo viso. «Benvenuto al mondo.»

Mi avvicino ad Angel, e ci scambiamo uno sguardo. Lei sorride, un sorriso tanto dolce da farmi sentire un po' meno fuori posto.

«Hanno creato due capolavori» dice, indicando il bambino che tengo in braccio.

Annuisco, incapace di distogliere lo sguardo dal piccolo viso che mi osserva con occhi curiosi. «E chi lo immaginava che saremmo diventati zii, un giorno»

Mentre gli ospiti continuano a chiacchierare e a brindare, mi ritrovo a riflettere su tutto ciò che è successo. Le difficoltà, le lotte, i momenti di sconforto... nonostante sia stato un tragitto pieno di merda, siamo qui, tutti insieme. E Callie e Trevor ci sono riusciti.

Trevor si avvicina, mettendomi una mano sulla spalla. «Ancora non riesco a crederci, sono padre.»

«Ti toccherà mettere da parte le tue manie di perfezionismo. Ma nonostante tutto, sono certo che sarai un grande papà» rispondo sinceramente.

Lo penso davvero. Trovo che Trevor darà il migliore dei futuri a quei due esseri adorabili e piagnucolanti. Lui sa bene cosa vuol dire soffrire a causa di un genitore e sono certo che l'ultima cosa che farà sarà ripetere l'errore di nostro padre.

Poco dopo, Sophie arriva e si unisce a noi. Il suo sguardo si incrocia con il mio, e nonostante tutto, riesco a percepire un leggero miglioramento nella stranezza che la caratterizzava ultimamente. Forse almeno per oggi, si è resa conto che creare ulteriori problemi tra noi è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno.

Angel le lancia una strana occhiata, ed io non posso che notare una strana tensione tra loro. «Va tutto bene?» le chiedo sottovoce.

«Sì, tutto bene» mente, so leggere bene le sue parole.

È evidente che sia successo qualcosa tra loro: l'ho notato alla sua festa di benvenuto, l'ho notato all'ospedale e lo sto notando adesso. Ormai è chiaro a tutti che Sophie nasconde qualcosa.

Angel è sempre un po' più tesa, i suoi occhi si stringono leggermente, e il suo sorriso sembra forzato.

Si avvicina a Sophie per consegnarle uno dei gemelli e noto come il suo corpo si irrigidisce. Sophie tenta un sorriso, ma è chiaramente nervosa. Questa scena mi lascia ancora più perplesso e mi fa rendere conto che è arrivato il momento di indagare.

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