2 dicembre
Il giorno dopo mi sveglio a fatica, con il corpo nudo scaldato da una coperta in pile e il tenue fuoco del camino al mio fianco.
Non posso fare a meno di sussultare nel momento in cui mi rendo conto di avere la testa poggiata sullo scolpito petto di Duncan, che nel mentre dorme ancora beatamente, stando attento a tenermi vicina usando il suo braccio attorno al mio corpo.
Mi soffermo un po' a guardare il suo viso rilassato e la prima cosa che mi viene da pensare è che sembra quasi un bambino mentre dorme. Ha la bocca leggermente corrucciata e i lineamenti distesi, i capelli neri scompigliati sembrano solleticargli la fronte.
Quant'è carino.
Meno carino è stato quello che abbiamo fatto ieri sera... le mie gambe sono ancora tremolanti e ricordano costantemente di quanto io non sia decisamente più abituata a questo tipo di attività. A ripensarci non riesco a non diventare bordeaux.
"Mi stai guardando?"
La voce roca mattutina di Duncan mi fa sobbalzare, tanto da farmi alzare di scatto da quella comoda posizione, per poi affrettarmi a tirar su la coperta sul mio corpo.
Eppure quel corpo, ieri sera, l'ha visto fin troppo bene.
"Come hai fatto ad accorgertene?"
Lui si lascia sfuggire una risata, mentre tiene ancora gli occhi chiusi. "Sesto senso"
Scrollo le spalle, grattando con l'indice la punta del mio naso, tentando di far scivolare quel leggero senso di imbarazzo che ho ancora addosso.
"È la prima volta che ti vedo dormire, iniziavo a pensare che soffrissi d'insonnia"
Finalmente Duncan mi rivela i suoi occhi chiari, alzando lo sguardo verso di me. "Non amo particolarmente dormire, ma questa volta ho dormito bene"
Un sorriso soddisfatto si fa strada nel mio volto.
"Devo prendermi il merito?"
Come se avesse appena notato la mia distanza, afferra garbatamente il mio polso per riavvicinarmi a lui, facendomi d'improvviso finire a cavalcioni sul suo ventre.
"Dovremmo replicare per accertarci che sia così"
Dopo essermi mordicchiata il labbro inferiore già di per se screpolato, faccio per unirlo con le sue, ma la suoneria del mio cellulare interrompe il momento.
Esito un po' prima di afferrarlo: è forse la prima volta nella vita che io e Duncan riusciamo a stare insieme senza lanciarci qualcosa addosso o urlarci contro, non sono affatto certa di voler interromperlo.
"Rispondi" dice, notando la mia espressione tentennante.
Mordo l'interno della mia guancia, per poi lasciarmi sfuggire un sospiro. Spero di essermi staccata per un valido motivo e non per una semplice telefonata da un call center. Faccio quindi per allungare la mano verso il divano per afferrare il cellulare, ma quando vedo chi è, vado nel panico più totale.
"È mia madre, videochiamata!" esclamo, con il batticuore.
Lui mi rivolge uno sguardo compiaciuto. "Rispondile, le piacerei sicuramente"
Non credo che Elizabeth Lewis sarebbe soddisfatta di vedermi nuda con il mio capo, o almeno, non prima di averglielo ufficialmente presentato.
Gli do una spintarella. "Stupido! Dammi una maglia, sono completamente nuda"
Lui sogghigna, "Lo so", ma poi mi asseconda, tirandomi una t-shirt nera che infilo nel minor tempo possibile.
Vetiver, chiodi di garofano e un leggero accenno di mela. L'odore di Duncan sa esattamente di questo.

STAI LEGGENDO
BROOKLYN'S LIGHTS
Romans𝐂𝐎𝐌𝐏𝐑𝐄𝐍𝐃𝐄: •𝐁𝐑𝐎𝐎𝐊𝐋𝐘𝐍'𝐒 𝐋𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒 𝟏 •𝐁𝐑𝐎𝐎𝐊𝐋𝐘𝐍'𝐒 𝐋𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒 𝟐 "𝒞𝑒𝓇𝒸𝒽𝒾𝒶𝓂𝑜 𝓁'𝑒𝓆𝓊𝒾𝓁𝒾𝒷𝓇𝒾𝑜 𝑒 𝒸𝒾 𝒾𝓃𝓃𝒶𝓂𝑜𝓇𝒾𝒶𝓂𝑜 𝓈𝑒𝓂𝓅𝓇𝑒 𝒹𝒾 𝒸𝒽𝒾 𝒸𝑒 𝓁𝑜 𝒻𝒶 𝓅𝑒𝓇𝒹𝑒𝓇𝑒" 𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝑬...