XXI

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31 ottobre (parte 1)

"Angie, svegliati!"

Una voce che conosco fin troppo bene interrompe il mio sogno.

Stavo giusto per raggiungere quel meraviglioso hamburger... avrebbe potuto aspettare qualche altro minuto!

"Mh..." mugolo, schiacciando il mio volto contro il soffice cuscino.

Callie me lo toglie dalla faccia, alzando gli occhi al cielo. "Dai che siamo in ritardo, saranno già tutti ai giardini"

Quasi dimenticavo: dobbiamo andare nella casa nei boschi dei Thompson.

"Ma che ore sono?"

"Sono le due, hai dormito davvero tanto"

Mi stiracchio leggermente, per poi sorseggiare fino all'ultima goccia l'amarognolo caffè che Callie mi ha portato.

Ora sì che posso iniziare la giornata.

Devo aver preso troppo alla lettera il 'Non dovrete lavorare domani, riposatevi!' che Trevor ha annunciato in ufficio ieri mattina.

Mentre infilo la comoda felpa bianca che avevo preparato ieri sera, in me crescono tante emozioni contrastanti.

Chissà se ci sarà Duncan.

E chissà se vedermi con Jeremiah causerà in lui qualcosa.

Svegliati, Angel! Se n'è andato per dieci giorni dopo averti baciata sotto la pioggia.

Già... il bacio sotto la pioggia. Mi sono ripromessa così tanto che non l'avrei pensato in questi dieci giorni ed ho fallito miseramente.

"Basta!" esclamo, guardandomi allo specchio.

Callie aggrotta le sopracciglia, mentre afferra i borsoni da portare. "Tutto bene?"

Mi gratto la nuca. "Uhm, sì, certo"

Oggi fa particolarmente freddo e, le immense nuvole nere che coprono il cielo, fanno presagire che non ci sarà un meteo proprio ottimale. Certo che qui a Brooklyn il sole non si vede neanche col binocolo.

"Buongiorno bellezze!"

Jeremiah è dentro la sua auto ad aspettarci. I capelli ricci sono tirati leggermente all'indietro e sul suo volto è presente un raggiante sorriso che evidenzia le sue fossette.

"Buongiorno a te!"

Mi dà una leggera gomitata, facendomi l'occhiolino. "Sei pronta per il piano?"

"Quale piano?" chiede Callie, confusa.

Piccolo dettaglio: avrei dovuto riferire a Jeremiah che nessuno sa del bacio... e tanto meno del nostro piano segreto.

Tento di inventare qualcosa. "Ehm... Jeremiah voleva insegnarmi a... intagliare le zucche"

La bionda sembra più confusa di prima. "Questo è molto strano, ma va bene"

Tiro un sospiro di sollievo.

Quando arriviamo ai giardini, Sophie e Trevor sono già fuori dal grande cancello. Davanti a loro è presente un furgoncino bianco piuttosto lussuoso... ed io che mi aspettavo una cosa simile a quei piccoli pullman per i bambini delle elementari.

Ma chi voglio prendere in giro: è sempre dei Thompson che stiamo parlando.

Una è la cosa che più percepisco: di Duncan nessuna traccia.

"Manca qualcuno?" sussurra Jeremiah al mio orecchio.

Lo guardo senza dargli una risposta, poiché dai miei occhi affranti si capisce tutto.

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