XIV

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13 ottobre

"Posso sapere dove stiamo andando adesso?" piagnucolo.

Sophie mi sta trascinando per le strade di Brooklyn da almeno un'ora. Si è presentata all'appartamento suonando insistentemente il campanello e poi, senza nemmeno darmi il tempo di ribattere, mi ha costretta ad uscire.

Interrompere il mio pisolino pomeridiano è stato piuttosto brusco.

"Adesso? Dal parrucchiere qui accanto"

Seppur sia sempre esaltata, oggi lo è più del solito.

"Ma cos'hai in mente?"

Lei fa spallucce. "Ma niente... non possiamo semplicemente farci belle?"

"Di martedì pomeriggio?"

"Certo, anche"

Sospiro. "Se lo dici tu"

La mia amica dai capelli neri suona insistentemente l'acuto campanello del negozio. La vetrina è elegantemente allestita con dei tulipani bianchi, che evidenziano la scritta in corsivo del medesimo colore, Jean Paul Hairtstylist.

Ad accoglierci è un uomo alto, dalla leggera barba scura e i capelli lunghi. Ad occhio sembra avere sulla quarantina, ma la prima cosa che spicca della sua persona è il suo essere estremamente curato.

"Jean Paul, buongiorno!"

"Ma buongiorno bellezze, come posso esservi d'aiuto?" domanda. Percepisco un insolito accento francese.

Gli rivolgo un sorriso, è gentile.

"Vorremmo fare una bella piega, una di quelle che fai solo tu"

Lui annuisce contento e fa per sistemare i lavelli. Il negozio è pieno di persone: c'è chi legge l'ultimo numero di Vogue, chi chiacchiera rumorosamente e chi semplicemente attende.

Mi avvicino a Sophie, sussurrando. "Non mi stai organizzando un appuntamento al buio, spero. Ti ricordo che mi frequento con Bradley"

Voglio fidarmi di lei, ma tutta questa attenzione mi rende davvero perplessa. Fortunatamente, il mio intuito in qualche modo riesce sempre a darmi dei segnali, dunque meglio rimanere sulle mie.

"Nah, non proprio"

I miei occhi scuri rimangono sbarrati. "Non proprio? Come?"

Jean Paul mi invita a sistemarmi lasciando Sophie con un sorrisetto soddisfatto sul volto. "Allora, principessa, come vogliamo fare questi meravigliosi capelli?"

"Una cosa semplice, lisci andranno benissimo" affermo.

La mia amica sbuffa. "Potevi osare un po' di più, non so... dei boccoli"

"Ho accettato di venire, dunque i capelli li scelgo io"

"E va beeene"

***

Devo ammettere che, una volta uscita dal salone, essere stata qui non mi è dispiaciuto.

Jean Paul è un ottimo parrucchiere e i miei capelli sembrano davvero essere rinati: sono morbidi e lucenti, caratteristiche che con lo smog di Brooklyn erano andate un po' perdute. Dovrei venirci più spesso.

"Ci prendiamo un caffè?" domando.

"Tra poco, manca l'ultima tappa"

Ultima tappa? Un tour di Brooklyn sarebbe stato più comodo un mese fa piuttosto che oggi.

"Ma non potevi importunare qualcun'altro?"

Lei scoppia a ridere. "Non oggi! Su, su"

Sophie riafferra la mia mano e il nostro infinito giro tra i marciapiedi dei negozi ricomincia.

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