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Avevo promesso che gli avrei portato il budino al cioccolato.

'Lo avevo promesso'

Stavo correndo per le rampe di scale, il fiato corto iniziava a farsi sentire. Dovevo arrivare in tempo, la sua unica gioia in questi giorni per Akinori era il budino che tenevo tra le mani, non potevo dargli altre delusioni.
Le mie gambe si sforzarono di salire gli ultimi scalini, tremolanti e con qualche gocciolina di sudore sulla fronte.
Ero arrivata al piano della sua stanza, con falcate piccole e pesante, mi avviai verso la porta, che aprii con fatica dopo la lunga corsa sugli scalini.
Mi affacciai lungo il corridoio azzurro e verde, ornato da piccoli e grandi uccellini gialli, disegni che rendevano il luogo meno triste e dall'aria più leggera, o almeno era quello l'intento.
Ai bambini piacevano, sui muri c'erano diversi disegni, giochi per permettere a coloro che stavano meglio di potersi divertire e conoscersi, questo era l'importante, rendere felici i bambini.
Seguendo un passo svelto e regolare mi incamminai verso la stanza di Akinori, la numero 25, contandole mentalmente una per una, per poi arrivare di fronte la stanza del piccolo.
Bussai dolcemente alla porta ancora aperta, il suo volto minuto si girò verso di me, mostrandomi i suoi occhi azzurri e i suoi capelli neri scapigliati, inizialmente la sua espressione parve sorpresa, poi diresse lo sguardo verso la mia mano sollevata, che stringeva tra le dita l'ultimo budino al cioccolato, tenuto preziosamente solo per ricevere quel grande sorriso di felicità.

Bussai dolcemente alla porta ancora aperta, il suo volto minuto si girò verso di me, mostrandomi i suoi occhi azzurri e i suoi capelli neri scapigliati, inizialmente la sua espressione parve sorpresa, poi diresse lo sguardo verso la mia mano solle...

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Akinori

"Il budino"

Ha urlato lui, alzandosi dal letto e cercando di saltare.
I miei occhi e la mia mente furono più veloci delle mosse del piccolo, mi precipitai subito verso il suo letto, per fermare ogni suo movimento, e riporre il suo fragile corpo sotto le verdi coperte calde.

"Akinori, avrai il budino solo se stai buono a letto"

Dissi mentre continuavo a sistemargli i fili dei diversi macchinari, che aveva attaccato al suo corpo minuto, attorcigliati su se stessi per via dei suoi movimenti veloci. Lui annuì, sedendosi velocemente per ricevere il suo premio, fremendo durante l'attesa.

"Me lo hai portato davvero Dottoressa Sakura"

Batté le mani dalla felicità.
Sorrisi alle sue parole, uno sguardo così tenero, un sorriso così fragile che poteva spezzarsi da un secondo all'altro.

"Te lo avevo promesso, no?"

Dopo avergli sistemato il vassoio, colmo di matite e pennarelli, aprii il budino, porgendogli insieme anche un cucchiaio, e mi ritagliai un piccolo spazio di letto accanto a lui, per godermi di questo momento di felicità.

"È buonissimo"

Affermò lui con un sorriso pieno di cioccolato, vederlo così felice e spensierato, mi dava forza.
Il primo giorno di specializzazione ci avevano detto
'non affezionatevi ai pazienti'.
Ho cercato di mantenere le distanze con tutti, ma lui mi ha completamente stregato, la sua forza d'animo, la sua dolcezza e la sua fragilità mi sono entrati nel cuore.
Lo guardai pulire tutto il vasetto di cioccolato nella speranza che non finisse mai.

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora