Epilogo

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Sette mesi dopo

"Dabi si può sapere che stai facendo in quel bagno?"

Mi alzai dal divano con un peso sulla pancia. Ero ingrassata di sei chili. Non sarebbero tanti se non fosse che sembravo un cocomero che rotolava per la camera. E lui aveva comunque il coraggio di dire che ero bellissima. Aprì quella maledetta porta del bagno in cui era rinchiuso da due ore.
Lui era in piedi e stava riponendo il phon nel mobiletto sotto al lavello. Mi guardò e per un secondo mi sembrò di tornare alla prima volta che lo vidi. I suoi capelli erano neri. La sua chioma bianca gli dava un'aria affascinante e da gentiluomo, ma così, mi stavo già eccitando. E nkn era solo colpa degli ormoni.

"Tu..stai lontano da me"

Mi incamminai verso il salone. Averlo vicino in quello stato avrebbe alterato per tutto il tempo i miei ormoni. Sentivo già le mie mutande inumidirsi. E tutto ciò perché era così maledettamente sexy.

"Non ti piacciono?"

Sentì la sua voce dal corridoio farsi sempre più vicina. Io mi sedetti sul divano e chiusi gli occhi. Le sue caldi mani si posarono sulle mie ginocchia scoperte dal vestito verde. Lo guardai. Averlo in mezzo alle mie gambe non aiutava la mia situazione.
Le sue sopracciglia si alzarono, perché lo sapeva. Era consapevole dell'effetto che mi faceva.

"Allora..che ne dici di questo cambio di look?"

Il suo dito sfiorò la mia intimità. Sobbalzai a quel contatto inaspettato. Scossi la testa.

"Non mi sembra ti dispiaccia, ti ho fatto bagnare senza neanche toccarti"

Emisi un verso gutturale dalla rabbia. Portai le mani al mio volto esasperata.

"Perché li hai tinti?"

"Perché così posso averti quando voglio"

"Come se servisse convincermi"

Le sue mani afferrarono l'orlo delle mutande per farle scendere lungo le mie gambe. Lo vidi sorridermi con un ghigno vittorioso sul volto e poi sparire sotto il mio vestito. La sua lingua accarezzò con cura tutta la mia intimità, per poi trovare il mio punto poi sensibile e dedicargli attenzione. Le sue dita si insinuarono con delicatezza dentro di me, con movimenti circolari, alternati a spinte lente. Lacciai cadere la mia testa al cuscino. Era un rischio ma rivederlo con quei capelli mi dava all a testa. Afferrai il tessuto del vestito per poterlo vedere in mezzo alle mie gambe. Mi sembro di tornare alle prime volte. Era così eccitante.

"Brava la mia bambolina"

"Brava la mia bambolina"

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Due mesi e mezzo dopo

"Spingi Sakura spingi"

Nozomi aveva il volto in mezzo alle mie gambe. Potevo sentire solo la sua voce e i leggeri colpetti che mi dava sul polpaccio per incitarmi.
Le goccioline di sudore mi cadevano sulle sopracciglia.
Mi tremavano le mani e mi faceva male la gola per le urla.

A Doctor for DabiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora